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«E' lo specchio dell'anima, io, rimasto così e ancora adesso i cani... E spesso/sono qui a pensare ad ogni goccia di vita/ ed alla mia incomprensibile fatica. E cosa accomuna i poeti: il dolore, l'Amore i sogni e i segreti. Per questo con te io divido i miei istanti felici e le mie cicatrici e a te, io racconto le mie radici...» |
Inserita il 27/02/2014 |
 Ero bambino io
e lo erano i miei occhi...
Ricordo che
stringevo di mia madre le mani
e a casa mi portavo tutti i cani
maltrattati e feriti,
dagli uomini cattivi.
E poi,
le mie carezze sulle rughe ai nonni
e il dolore di terribili notti insonni
a vegliar su un padre che mi stava lasciando
mentre mi accoccolavo sul filo d'un ricordo:
io che cavalcavo sul suo piede,
da bimbo tranquillo che non chiede.
Ora,
da grande, forse quasi vecchio,
mi guardo e mi riguardo nello specchio
e cerco ragioni e torti sul mio viso
d'una vita un po' inferno e un po' paradiso.
E ancora,
mi fermo ad ogni cane della strada
per non far mai mancare una carezza
prima che la fretta vuole che io vada,
semplice gesto di affettuosa tenerezza
e solidarietà del cuore,
a quelli che per vivere,
han ben poco Amore.
E spesso,
son qui a pensare ad ogni goccia di vita
e alla mia incomprensibile estenuante fatica
di continuare ad alzarmi dal mio letto
quando mi sento vuoto, fuori e dentro...
Ma sono vivo,
e questa vita mia è fonte
per chi mi vuole bene
fosse solo qualche vecchio cane
che non dimentica
un gesto, una carezza,
un attimo di tenerezza.
Sono un uomo io,
ma non lo sono ancora i miei occhi... | 

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«Ancora oggi la commozione non è frenabile mai.
Ed è un limite al vivere, questo.» |
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