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«Leggo, sull'"Espresso" appena comprato (del 26 giugno 2014), questo articolo di Massimo Riva (a pag. 15): "L'Europa può fare a meno di Londra. Il vero nemico dell'Unione è il governo britannico. Che rallenta il cammino di tutti agitando la minaccia di un referendum contro Bruxelles. Sarebbe ora di non subire più questo ricatto. Concentrato sulle polemiche contro la linea del rigore finanziario imposta dalla Germania, il dibattito europeo sta perdendo di vista che la più seria barriera al processo di unione continentale non è posta da Berlino ma da Londra. (...) Il vero e più solido ostacolo sul cammino dell'integrazione europea consiste nella politica seguita dai pur diversi inquilini che gli elettori britannici hanno insediato in questi decenni al fatidico numero 10 di Downing Street. Dall'era di Margaret Thatcher fino a quella di Tony Blair per giungere all'attuale premierato di David Cameron, c'è una continuità d'azione della politica di oltre Manica verso l'Europa che continua ad ispirarsi all'evidente obiettivo di frenare, troncare, sopire ogni tentativo di avanzare sul terreno di una federazione continentale. (...) C'è da chiedersi, a questo punto, che senso abbia per gli altri paesi dell'Unione stare a questo gioco di Londra accettando di avere in casa un socio che, protetto da una sorta di statuto specialissimo, continua però a condizionare con arroganza le scelte altrui. (...) Ma c'è oggi un leader europeo deciso a smascherare l'ambiguo 'bluff' di Londra? "» |
Inserita il 20/06/2014 |
Vuole Bianca dividere l’Europa
nuovamente, applicando quel principio
che già chi fu padrone dell’Europa
usò quando la storia era al principio.
Ed ha per alleata quella figlia
imponente che vive oltre quel mare
vastissimo, che assai le rassomiglia,
e che nel mondo fa ciò che le pare.
Per dividere, pure adesso occorre
ricorrere a linguaggio maldicente,
e se stessa moneta più non corre
si raggiunge lo scopo agevolmente.
E’ per questo che sono visti bene,
da Bianca e dalla figlia dominante,
quei partiti locali che non bene
vedono la moneta unificante.
Povero euro, figlio tardo e vero
del nostro maltrattato continente,
sei nelle mani di chi non il vero
dice, blandendo i sogni della gente! |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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«Ritorna il personaggio assolutamente immaginario di Bianca, che qui è intenta a ordire un’altra delle sue trame... La storiella è di pura fantasia: "Honni soit qui mal y pense! "» |
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