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«Premettendo che il mio compositore di opere liriche preferito è Giacomo Puccini, mi piace dedicare questa poesia a Giuseppe Verdi e a Richard Wagner: di entrambi, quest'anno, ricorre il bicentenario della nascita. Ad essere sincero, tra questi due preferisco il secondo. A tal proposito vorrei raccontare un aneddoto, sperando di non annoiare il lettore e sottolineando che i gusti sono personali. Il giorno 8 agosto 1986 mi trovavo a Verona, e la città era piena di manifesti per gli spettacoli lirici all'Arena. Lessi la data con il nome di un'opera (non ricordo quale) di Puccini: comprai immediatamente il biglietto, e la sera mi recai all'anfiteatro. Non avevo notato che a Verona esponevano i manifesti anche per la stagione lirica dell'anno successivo, e così quella sera, dopo essere entrato, mi accorsi di avere sbagliato a vedere l'anno e di dovere assistere pertanto all'"Aida" di Verdi. Già nervoso per l'errore, dopo una mezz'ora cominciai a stancarmi di quella musica così pesante e terragna, e pensai di andarmene, ma non lo feci perché il teatro era stracolmo, e mi ricordavo della fine che aveva fatto, una ventina di anni prima, il presentatore televisivo Mario Riva, morto dopo avere battuto la testa su un gradone dell'Arena! Notai, in quell'occasione, che gli spettatori più entusiasti erano forse proprio i tedeschi, può darsi per una sorta di compensazione nei confronti della loro tradizione musicale, più lieve ed eterea.» |
Inserita il 12/03/2013 |
Musica celestiale stai ascoltando:
corri a velocità maggior del suono;
passa l’Atleta, rompe quell’incanto,
di te credendo d’esser più veloce. | 


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