Visitatori in 24 ore: 8’439
1068 persone sono online
Lettori online: 1068
Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
Poesie pubblicate: 361’347Autori attivi: 7’477
Gli ultimi 5 iscritti: ac autore - Valeria Viva - GiuseppeGiannotti - Marta Paolantonio - Antonio Ivor Boatti |
_
eBook italiani a € 0,99: ebook pubblicati con la massima cura e messi in vendita con il prezzo minore possibile per renderli accessibile a tutti.
I Ching: consulta gratuitamente il millenario oracolo cinese.
Confessioni: trovare amicizia e amore, annunci e lettere.
Farmaci generici Guida contro le truffe sui farmaci generici.
Xenical per dimagrire in modo sicuro ed efficace.
Glossario informatico: sigle, acronimi e termini informatici, spiegati in modo semplice ma completo, per comprendere libri, manuali, libretti di istruzioni, riviste e recensioni.
Guida eBook: Guida agli eBook ed agli eBook reader. Caratteristiche tecniche, schede ed analisi |
|
Ei va coperto dall’ombre del vento,
tra’i ghiacci candidi truce galoppa
e va pell’ermo... e canta alla groppa
del suo sepolcro l’eterno sopor.
Fuor par di senno... È un’anima esangue
che pelle formide steppe lo spir
ambisce in strazio d’un sogno che langue,
la stabil requie, supremo desir.
Ma in queste roride nevi la sorte
non gli confessa la luce del giorno;
solo le tenebre stanno d’intorno
a lui che geme nell’ansia del cor.
Piagne vestito dagl’urli del Fato,
tra’i rivi gelidi mesto s’accorge
che questa steppa crudel non gli porge
l’estremo spiro dell’alma che muor.
Or si costerna... È un giovine errante
che sulla livida neve ‘l sentier
vuol del ritorno mirare ma tante
sono le terre battute a mister.
Eppur gl’indocili lampi di Luna
in cupa Notte gli additan i grigi
cieli d’occàso, laddove Parigi
nobile domina co’i vanni d’ôr.
Ivi l’amata - ma indarno - l’aspetta...
attende l’alma di questo fantasima;
ed ei si lagna, si strazia... Poi spasima
morto nel verno d’un giovine Amor.
Era tra gl’ussari quegli più prode,
pella sua Patria in autunno partì.
Eppur eroico... e degno di lode
nell’aspra pugna tra’i ghiacci morì.
Qui vaga adesso, pe’i valichi ignobili
della sua tomba... e piagne e s’inquieta;
e di sol ombre costui si disseta
tra le bufere che spremon terror.
Erra solingo pell’aride nevi,
tra’i venti lugubri lascia l’avello;
ed è uno spirto, leggero e pur snello
che qui subisce del verno ‘l rigor.
Allor gl’abbracci rimpiange de’i cari,
i baci allegri di lei che perdè;
e poscia intende che ‘l padre e i suoi lari
più non possiede... la madre non v’è.
È un ansio spirito privo di speni
che alfine sceglie tra’i mille un sentiero;
ma poscia istanti ritrova l’altero
sepolcro orrendo, soltanto ‘l dolor.
Ne sceglie un altro... un altro poi ancora...
e sempre al tumulo... sempre riappare;
ed erra mesto nel rorido mare
d’un Sol perduto, la Vita e l’Amor. |
|
|
|
Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
|
|
Non ci sono messaggi in bacheca. |
|
|
|