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| «« La passion reste en suspens dans le monde, prête à traverser les gens qui veulent bien se laisser traverser par elle. » " Marguerite Duras" c'est aussi ma pensée car le désarroi de savoir la passion à jamais enfouie me donne une envie folle de mourir... c'est ainsi que je me laisse bercer par la rêverie et et m’enivre, croyez- moi, jusqu’à la lie.» |
| Inserita il 03/03/2015 |
 | Les attachements meurent
et rien ne les remplace.
Ainsi
le bonheur planta ailleurs
ses pavillons de joie.
Le désarroi de savoir
la passion à jamais enfouie,
lui donna une envie folle
de mourir aussi.
Dix ans de sommeil
s’écoulèrent
jusqu’à ce qu’un jour
l’Amour sonna de nouveau
à son cœur.
Elle en ouvrit alors
le seuil
et le feu de la passion
se ranima
s'emparant de son corps
depuis trop en jachère.
Elle se laissa prendre
par la rêverie
et s’enivra d’illusions.
Elle oublia
l’océan d’affliction
dans lequel elle s’était noyée
depuis des années.
L’Amour allait
lui redonner la vie.
Elle ressentit presque
un chatouillement interne
et s’abîma
dans des songes éveillés.
Les heures qu’elle rêvait de lui
lui semblaient les plus belles.
Prise au piège,
elle voulut
consommer son rêve
jusqu’à la lie.
Ô, chimère!
Quand la fièvre de l’espérance
s’éteignit,
blessée à mort,
elle se demanda...
pourquoi son cœur
osa- t- il se renflammer encore.
La bouche amère,
elle s’observe!
Ce regard sans regard
la met mal à l’aise.
Elle ravale fureur
et désespoir.
Hélas,
Vénusté
l’a abandonnée...
Mais qui est Vénusté?
Une invention des humains
qui se révèrent des Dieux
se dit- elle tout en dedans,
dans cet intime,
où nul ne se rend jamais,
où nul
ne songe à faire halte.
Condamnée à vieillir
toute seule,
elle gémit...
Des mots cruels
lui viennent à l'esprit
prêts à surgir
pour répandre
serpents et crapauds
sur ce miroir
qui la juge flétrie.
Fruit de la maladie?
Mélancolique le couchant
qui l’accompagne vers la nuit.
Elle finit par lâcher une larme
avant de s’endormir...
.
.
Malattia incurabile!
.
Gli attaccamenti muoiono
e niente li sostituisce.
Così
la felicità piantò altrove
i suoi padiglioni di gioia.
L'afflizione di sapere
la passione seppellita per sempre
le diede una voglia pazza
di morire anch'ella.
Dieci anni di sonno
trascorsero
finché un giorno
l'Amore suonò
di nuovo al suo cuore.
Ne aprì allora
la soglia
e il fuoco della passione
si rianimò
impossessandosi del suo corpo
da troppo a maggese.
Si lasciò prendere
dalla fantasticheria
e s'inebriò d'illusioni.
Dimenticò
l'oceano di afflizione
nel quale era annegata
per anni.
L'Amore andava
a ridarle la vita.
Provò quasi
un solletico interno.
Sprofondò
nei sogni svegli.
Le ore che sognava di lui
le sembravano le più belle.
Presa in trappola,
volle
consumare il suo sogno
fino in fondo.
Oh, chimera!
Quando la febbre della speranza
si spense,
ferita a morte,
si chiese...
perché il suo cuore
osò infiammarsi ancora.
La bocca amara,
si osserva!
Questo sguardo senza sguardo
la mette a disagio.
Ingoia furore
e disperazione.
Ahimè,
Venustà
l'ha abbandonata...
Ma chi è Vénustà?
Un'invenzione degli umani
che riveriscono gli Dei
si chiede fin dentro,
in questo intimo
dove nessuno va mai,
dove nessuno
si sogna di far pausa.
Condannata a invecchiare
tutta sola,
geme...
Parole crudeli
vengono alla sua mente
pronte a spargere
serpenti e rospi
su uno specchio
che la giudica appassita.
Frutto della malattia?
Malinconico il tramonto
che l'accompagna verso la notte.
E lascia andare una lacrima
prima di addormentarsi... | 
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Anno: 2012 - ISBN: 9781471686061
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