Lo scheletro di alice di omissam (Morte)

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Responsabilità sociale

Lo scheletro di alice

Morte

Lo scheletro di alice vaga
nell'etere mortale della sonnolenza mentale.
Appuntito e scarno
vibra ad ogni cenno di risveglio.
Le ossa,
argentorilucente,
si muovono sicure
nel deserto androgino della coscienza
rallentano ad ogni richiamo vitale
perforate dal fumo spugnoso della ragione.
Alice,
femmina impura,
gode da tempo memorabile
fin quando i femori,
ossacce ambivalenti,
ressero il peso ottuso della vergogna...
devi morire, rilanciavano.
Di morte intraducibile
che non arriva mai
che somiglia alla vita da compiere.
Cometa biancastra
alice vegeta sui nostri dubbi
prospera nelle inadeguatezze
prolifera nella lieve impudicizia...
le falangi,
sarcofagi d'amori assenti,
stringono aria rarefatta
archibugiata a rancori postumi.
Lo scheletro di alice,
vagamente raggiungibile,
orbita in camposanti sconsacrati,
altari disumani,
avvizzisce grida di richiamo...
stella spenta
le crescono ancora i capelli.
Fan da vela
al suo eterno peregrinare
intorno ai nostri sogni estinti.

omissam

11/10/2011 19:27 4| 2131

Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.

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Nota dell'autore:

«...si, scrivo troppo ultimamente... brutto sintomo... voglia di conferme, di visibilità...il mio, inmisurato, ego ha doglie da sgravidare... e a nulla serve arrampicarsi sui vetri, pardon, sugli sportelli di cucine mai perfettamente bianche..P. s. ovviamente alice è nome formalmente allegorico... tanto, alice non lo sa, dice il mio amico ciccio...»

Commenti di altri autori:

«scrivere tanto è segno di mente che non si ferma nemmeno un secondo. ed io, con questa alice, quasi morta, lontana dai tuoi modi quasi da giullare, trovo la tua evoluzione bellissima... virata in bianco e nero, come questa foto...»

In Venere veritas (11/10/2011)

«beh... la trovo una lirica, mi ripeto lo so, che veramente degna di nota... per come è articolata, pensata... inutile parlare di stima... già sei conscio... bella veramente»

EnzoL (11/10/2011)

«questa Alice pare incarnare, termine buffo trattandosi di ossa e capelli, tutte le nostre ombre... quelle che ci veleggiano intorno ogni giorno... quella parte oscura che ogni tanto fingiamo di non avere... talvolta timida, talvolta sfrontata... Alice ci gira intorno, come uno squalo con la sua preda... e più ci agitiamo, più s'avvicina... meglio stare fermi... e osservare, magari non fa così paura... chissà, magari si può convivere con Alice, e dividere le spese...
sagace, lirica che penetra l'inconscio... e lo rende conscio... nello stile tipico dell'autore, che ad ogni lettura avviluppa in spire carezzevoli e decise...
apprezzatissima»

Angela Fragiacomo (12/10/2011)

«Questa Alice sembra una persona che da sfogo al proprio "delirio", quasi un'utopia in questo mondo ove ormai si tende all'omologazione delle masse...
Quasi come un'esanime serie di prodotti, carcasse inumane perforate del fumo di una falsa ragione, di un falso senso di libertà. E tutto si riduce ad un ipocrita "film tarocco"... Una vita senza senso, soltanto perché gli scopi preposti alla medesima avviluppano l'essenza dell'essere umano in una "non vita"... Lirica piaciutissima, grande!»

Luigi Arcopinto (13/10/2011)

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