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 | Quando Iddio,
gli animali creò,
si pose il dubbio
di quanta vita
a ciascun donare.
Darai supporto al contadino
sarai munta ogni mattino
dovrai arare e mantenere
figliando spesso e lavorando duro
e ti propongo d’anni,
una sessantina.
La mucca ristette, preoccupata,
per tanto tempo dover penare?
al che propose di rinunciare
a quarant'anni di tal sventura.
Quando alla scimmia
toccò il suo turno
ne propose ad essa una ventina
ma con l'impegno di scimmiottare,
il fratel maggiore,
e far l'idiota per divertire.
Obbiettò la scimmia:
per tanto tempo fare il pagliaccio?
e per cretino farmi passare
per essere simil al fratel maggiore?
tienti alquanto, che dieci mi bastan.
Al cane disse: ti do vent'anni,
per fare la guardia al casolare,
poi il padrone assecondare,
e gli indesiderati allontanare.
Al cane parve, esagerato
dover subire l'ingrato compito
di esser lui il responsabile,
impegnarsi a far moine
e il guardiano s'ha da fare,
rinunciò per cui, a dieci dei suoi.
Quando all'uomo alfin toccò
propose Iddio circa vent'anni,
tu dovrai solo mangiare
il tempo libero per divertire
e la notte per far l'amore.
Perplesso l'uomo guardo Costui
come? a me solo vent'anni
mi par poco il tempo dato
per riuscire a soddisfare
i miei bisogni di divertire.
Mi giunse eco che hai un avanzo
di un tot lasciato
da scimmia mucca e cane
non puoi per caso offrirli a me?
Così sia! propose Iddio.
E così avvenne che:
i primi vent'anni l'uomo trascorre
a mangiar dormire e far l'amore,
senza mai nulla da investire,
altri quaranta a lavorare
come bestia per mantenere
una famiglia e un apparenza,
altri dieci a pagliacciare
coi nipotini da coccolare,
ed in fine l’ultimi dieci
a spaccar costantemente
i maroni a tutti quanti. | 
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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