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Il Patrizio e il lavoro interinale

Satira
Il Patrizio era da tanto tempo che non faceva qualcosa per non sentire i suoi stressare,
aveva imparato a suonare:
la chitarra,
il clarinetto,
il contrabbasso...
Alla fine gli avevano detto... "a be!
Patrizio adesso
vai a lavorare!!"
Quella mattina decise di provare
in quelle agenzie di lavoro interinale.
Si diresse al motoretto vesparossa
"pkxl",
contemplò come di consueto il suo caschetto aperto,
fuori e dentro,
(a volte ci trovava qualche cosa di sospetto)
mise il casco sul capo
badando non compromettesse il capello,
ben pettinato.
Dopo averlo appoggiato,
trovato l'invito,
prese l'elmetto dalle cinghie,
lo tirò verso il basso fino al.
Crackkkk...
Qualcosa nel suo collo s'era incriccato di brutto
Il Patrizio lacrimava
tra le stelle e le bestemmie
maledendo Maria Tindara
sorella sua di sangue,
ma non di spirito,
monaca,
divenuta tale
dopo consulenza col mago
Verace
in arte,
di nome
Salvatore Ganzone
Capotreno in pensione
grande amico del padre...
visionario.
Tindara era vera proprietaria
del casco killer;
prestato anni prima al Patrizio.
Il Dolore lanciava frecce ad ogni movimento.
Come in un incubo si vedeva perduto all'appuntamento.
...Vedete...,
il motoretto è un mezzo svelto,
scattante e poco protetto,
non corre tanto ma permette
di avanzare tra le auto incolonnate
e siccome che non sempre
esse ne hanno avvertimento
anche il collo concorre
al controllo della situazione,
a maggior ragione
con la guida del Patrizio,
uomo in consueto ritardo
ma deciso ad arrivare,
uno che niente e nessuno mai
potrebbero arrestare.

Mentre col piede teneva il cancello
inspirava aria contaminata,
sperando che il benzene e la diossina
gli fornissero gli elementi
per anestetizzare la sua condizione.
Giunto a cospetto dell'Agenzia, nel rinomato ufficio in centro città,
dopo un viaggio assai sofferto,
allungato nel tempo e abbreviato nel diletto,
il Patrizio s'aggiustò nuovamente il capello,
ammirandosi nello specchietto.
Un donnone biondo ma piacevole lo accolse dietro una portaavetri bruttina,
con una vocina gli disse:
"Compili il modulo in tutte le sue parti,
mi fornisca un documento e il codice fiscale,
è procedura normale,
vedrà,
le sue aspettative saranno soddisfatte, il mondo del lavoro è in movimento
aspetta gente come lei signor...?"
"Patrizio ..."
Lo guardava provocando...
"Maiala" pensava
Chissà se ...
lui, uno normale,
col collo incriccato, mezzo sfigato...
...con una così piacente
che ti trova il lavoro
e non ti chiede niente...
...se ci avesse provato?
magari
se vai a letto con il capo
lavori meno e prendi meglio,
passi da sveglio...
lui... il Patrizio...
"Hei!
Si sente bene?"
"Perché? "
"La vedo teso... rigido... qualcosa non va?"
"va anche troppo bene..."
Pensò il Patrizio malizioso
"No è che... mi fa un po' male il collo..."
"Vuole qualcosa?"
"No, compilo la domanda e..."
"Ma no se sta male,
vada a casa..."
"Neanche per sogno,
sto già meglio... ecco fatto
domanda compilata in ogni punto."
Non aggiunse esagerata...
La donna leggeva a mente,
non diceva niente,
ma l'Patrizio vedeva in ogni suo movimento
un segno evidente di adescamento:
come teneva la matita,
la sua gamba accavallata,
la mano sull'orecchio...
le piaceva parecchio.!|
Patrizio era impazzito
aveva ideato,
nella mente sua malata
una scena incantata
dove il collo incidentato,
presagio di un samaritano incontro
lo portava fluttuando
da metà Novembre a un roseo Maggio,
stagione lavorando come amante originale
dei vertici vogliosi
del lavoro interinale...
Lei smise di leggere e lui di sognare.
"Vedo che sei perfetto,
ho un lavoro assicurato,
posto rinomato e impiego di rilievo,
visto il titolo di studio,
il tuo voto elevato e l'impegno dimostrato...
"C'è un posto eccezionale che apre in zona industriale... si chiama...
Mettiteloaposto... originale!
Vende cose interessanti,
all'inizio serviranno i guanti,
sarete in tanti.!"
"A che fare?"
" A lavorare... ma senti!
Vacci, tanto è qui vicino.
Sei in motorino no?
Chiedi del signor Paternoster...",
"Sì, il Divino
...Mi prendi in giro? ^"
" Ti pare?"
"sapessi cosa... pare... "
disse a bassa voce
"Come?"
" Niente... Ci vado..."
C'era cascato come un cretino...
"E' in via Montebianco, zona industriale
angolo via Montelungo, agenzia interinale...
signor Paternoster..."
Dopo aver ascoltato attonito
tutte 'ste stranezze,
il Patrizio ci voleva ripensare,
la cosa puzzava parecchio,
ma lei...
era così speciale...
lo guardava incantata,
lui ammiccava di riflesso
Patrizio pensaci,
ti vogliono fregare,
farti lavorare,
prenderti per fesso
torna indietro,
adesso.
Gli era sembrato gli mostrasse un seno.,...
"Ci vado!"
"Ci conto! Hai firmato il contratto?"
Qui sotto?
Si, esatto"
Riparte il Patrizio, verso Mettiteloaposto, in via Montebianco angolo via Montelungo...
Un contratto di tre giorni, una donna provocante,
una serie di speranze
una voce seducente.
Non ci fosse sto collo...
Non è niente,
il dolore si può anche contenere,
l'importante è arrivare...
dove?
Mentre mette il cavalletto al motoretto,
nel parcheggio di... quel posto,
il Patrizio ha un altro presagio,
adagio adagio si guarda attorno,
si sente osservato
giudicato.
Ma da chi che non c'è nessuno?
Il collo è sempre peggio.
Mette il bloccasterzo, si dirige all'ingresso
barcollando.
Il portone in vetro dell'entrata principale
scivola veloce al suo passaggio,
silenzioso ed automatico lastrone,
lancia un sibilo e azzittisce tutto
come per incanto,
il Patrizio è spiazzato.
Neanche il tempo di guardarsi attorno
che si sente prendere di forza da un braccio.
"Machiccazzo spinge, fermo!
Mi fai male"
"togli il motoretto dal parcheggio,
che il magazzino non è ancora aperto",
Così il Patrizio esce come è entrato,
sposta il motoretto e
umiliato
passa da dietro.
Lo scorta il presunto maresciallo,
lo sbatte dentro una guardiola,
senza finestre,
con una scala...
sembra portare agli uffici
ma non lo fanno salire.
Ride il buffone armato,
la guardia giurata,
fa lo sciocco col Patrizio,
per farlo confessare,
non lo lascia parlare,
non riesce neanche a dire
che lo manda l'agenzia interinale,
che cerca il signor Paternoster
per poter lavorare.
"Tu ...Mettiteloaposto... noi dobbiamo vigilare
che con tutti 'sti immigrati
e squilibrati poi finisce male!"
E questo diceva il pazzo,
mostrava la pistola a Patrizio
che quasi si pisciava addosso...
"Ma non parlo di te"
esclamò posando il cannone...
E come senza ragione,
con sguardo assente,
lo estrasse nuovamente,
bruscamente!
In faccia al Patrizio
che non aveva fatto niente
"deficiente"
pensò il ragazzo terrorizzato...
"Parlo del direttore...
perché mi ha stufato,
merita una punizione,
deve stare attento..."
Patrizio era sgomento...
Ma chi gliel'aveva fatto fare,
per lavorare
di ingarbugliarsi in un tale groviglio,
e poi chi era quel pazzo?
Meglio filare
che farsi ammazzare
da un colpo partito per sbaglio
...Ma che pensi Patrizio!
Parla!
Non sognare!
Fatti capire!
Patrizio impettito alzò il capo
Facendo leva sul collo dolente,
Con voce solenne disse:

"Vorrei parlare con il signor Paternoster,
mi manda l'agenzia interinale,
per lavorare ..."
Gli occhi della guardia iniziarono a brillare
rivolse braccia aperte viso e petto
alla rampa delle scale,
verso il soffitto
c'era qualcosa di anormale
nel suo sguardo imbambolato
sembrava senza fiato
inebetito
sembrava una scena mariana in un Poster
Poi gridò "PPATTTEEEERNOOOOOOOSSTTTEEEEERRRRRR".
S'attaccò al trasmettitore,
con furore,
disse che c'era un bravo giovanotto
che voleva colloquiare,
uno che lo mandava
l'agenzia interinale.
"Attendi" disse sorridendo.
"Se vuoi ti posso intrattenere"
e così iniziò a raccontare
della sua vita a giurare,
servire e obbedire.
Proseguì coi seguenti ventott'anni,
tutti uguali,
buttati nel cesso.
Dopo molti lamenti
Il Patrizio s'iniziò a scocciare,
quel revisionista xenofobo
sadico grezzo
viscido animale,
perso nei suoi deliri non lo faceva passare...
"bisogna aspettare,"
"ci sono le procedure,"
"è pieno di cose da rubare... lassù"
Chissà che cosa
nascondeva il Paternoster...
Mettiteloaposto?
"Ma in che posto?"
Pensò Patrizio...
Ecco il terzo incomodo,
un altro divisato simil sbirro,
più alto,
lì per chiacchierare...
sembra non sentire.
Patrizio a fatica si guarda attorno
e' quasi senza fiato,
indaffarato a sostener la testa sul collo.
quanto sarà passato?
il sole non si vede in quel losco buco.
Paternoster non si fa sentire.
Di tanto in tanto il pazzo
si finge interessato,
s'attacca a una radiolina
snocciolando il rosario,
che carina...
la radio della guardia assassina,
coglione!!
Patrizio inizia a delirare
strappa i peli dal maglione,
sbadiglia mentre l'altro,
certo che il suo sermone
possa interessare,
continua a snocciolare cose inopportune.
Ecco, qualcosa si muove,
arriva uno magro e imbruttito.
"Ma chi è quest' altro
sembra un benzinaio...
GUARDA COM'è VESTITO!"
pensa patrizio rassegnato.
Shell guarda il PAZZO e chiede:
"...chi è? "
puntando Patrizio.
"Lo manda l'agenzia Interinale,
aspettiamo lo chiami Paternoster
per lavorare"
"Quanto è che aspetta?"
Patrizio scazzato
"credo molto più di un'oretta...!
me ne stavo per andare"
Scende dalle scale il Paternoster
un ometto piccolino, tarchiato, bruno
guarda la guardia poi Patrizio:
"è lei mandato dall'agenzia interinale?"
"sissignore!"
"ma come, son due ore che l'aspetto...
Qua è arrivato un altro...
Non la riuscivano a contattare... non ha il cellulare?"
"ma se ero quassotto!"
"ma lei doveva salire, passando dall'ingresso principale"
"La guardia non me l'ha permesso,
che ne sapevo"
"la guardia verrà penalizzata...
sarà riturnificata".
E questa ingrugnata
guardava il Patrizio in cagnesco.
"Vada col signor Caporale
magari c'è ancora qualcosa da fare"
"Ci sono i gradi in questo posto?
Perché io non me ne intendo tanto,
non ho fatto il servizio militare...
Se mi poteste spiegare..."
"Non capisco di che parla"
disse serio il Paternoster...
"senta... divino
sono confuso...
non comprendo il funzionamento
di questo posto...
lei è il direttore?"
La guardia era imbelvata
"no, sono Paternoster"
"Appunto...
lui è Caporale?"
"Egidio appunto..."
"Appunto
E la guardia?"
"E' Guardiano"
"Celletti"
S'intromise il pazzo
"Non voglio sapere chi sono gli altri
ma non aggiungo un Patrizio,
a questo posto spettrale
me ne torno all'agenzia interinale
a protestare.
Sappiate che sarò inclemente
nel pubblicizzare il Mettiteloaposto come luogo interessante.!"
Girò io tacchi con orgoglio,
il collo sempre rotto
ma diritto.
La guardia gli si mise dirimpetto:
"dove sta andando?"
"All'agenzia interinale
a protestare"
"Ma lei con noi ha un contratto!"
"Lo consideri disfatto
poi per quanto la riguarda
io non ho firmato niente,
con quegli altri poi
mi spieghi che contratto
mi hanno fatto firmare?
Tre giorni a lavorare,
non si sa a che fare in un posto
dal nome compromettente
ma per chi mi hai preso...
io lo so bene
mica possono vendere la gente.
Adescandola con una donna formosa,
fargli far qualsiasi cosa.
Mi lasci andare o
se ne pentirà,
sono sfigato
ma..."
E Patrizio corse svelto al motoretto,
infilò in fretta il casco
e scappò a casa
al gabinetto.
"Com'è andata a lavorare?"
Chiese la madre
convinta che
in tutte quelle ore
il figlio avesse ottenuto
se non tutto
almeno di colloquiare,
per vedere.
"Hai avuto il colloquio?"
Chiese la madre bussando alla porta del bagno
"Sto finendo ma!"
Disse lui sforzandosi dall'interno,
"Poi ti faccio sapere
come è andata veramente,
non aspettarti niente,
si potrebbero denunciare
a qualche ente sindacale
dovremmo farcì sentire!"
"Per me sei sempre il solito fallito,
scusa figlio mio
ma te lo devo proprio dire,
ti devi responsabilizzare..."
"Basta... Mamma hai stufato
lasciami finire la storia,
ma dopo,
sul giornale c'è un lavoro interessante,
senza intermediari,
orari normali..."
Fine...
Fine?
ssssskkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrsccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccchhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhcschshcscshcscshsschscshcshscshcsscshshshshschshcshshscshscshcscscsss- sssssss- ssss- s- s- s- s- p- p- p- p- p—i- i- i- i- i- i- i- i- i- i- ii- i- i- i- i- i- i- i- i- i- i- i- i- i- i- i- iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii- iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii- pppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppppp- p- p- p- p- p- p- p- pp- p- p- p- p- p- p- p- p- p- p- p- p- p- p- p- p- p- p- p- p- p- p- p- p- p- p- p- p- p- p- p- p- p- p- p- p- p- p- p- p- p- p- p- p- p- p- p—p- p- p- p- p- p- p- p- p- p- p- p- p- p- p- p- p- p- p- p- p- p—p- ii- iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
Fuori onda
"cercasi... cuoco,, pizzaiolo, manager... ufficio, direttore.
Sì...niente animali... camera doppia,
villa... 700000000 euro... cazzo!
Vendo pc... questo questo...
Camper e Roullottes 45000 euro... troppo 1972... troppo vecchio
Vendo Labrador di 16 anni buona genealogia... vendo cavalli nati in cattività in terreno incolto
dell'america latina, foresta pluviale 180 ha 35000 euro ...però!...
Vendo set calze da uomo, muratore...
Usato pochissimo, scarpe con puntale e suola in acciaio 2 paia, tute varie, attrezzi;
per lavoro in ditta operaio muratore tetti e impalcature chiamare agenzia interinale ...al posto
di mio marito morto sui ponteggi stessa ditta (vedi necrologio pag 7 quarto da sinistra 3° fila)
chi volesse sposarmi (vedi annuncio su matrimoniali pag. 12 rif 1s) chi volesse comprare la mia
casa pag 16 immobiliare rif. 1s. Se interessati chiedete di Astrid tel xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx
, chiromante aiuta il prossimo, condividi con lei le tue sofferenze incontra
chi vuoi quando vuoi e senza impegni"
"Mi ha convinto... domani la chiamo"
Crrrrrrshhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh.
Il Patrizio e il lavoro interinale  Poesia in esclusiva
Marco Zuffo 08/04/2011 18:09 1| 1962

Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.


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Nota dell'autore:
«pubblicata in poesia perché non convalidata nell'area racconti»

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«...beh devo dire che l'ho letto d'un fiato...
mi è piaciuto molto... e davvero non saprei se è un racconto o poesia...»
Club ScrivereAmara (08/04/2011) Modifica questo commento

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