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«Quelle rarissime volte in cui ci riesco, mi piace dare alla poesia una forma grafica che rappresenti in qualche modo l'oggetto del quale essa si occupa. Ne sono stato capace un altro paio di volte, sempre con poesie "geografiche", in cui è molto più facile rappresentare il contenuto mediante una disposizione delle parole che può assomigliare ad una topografia. Ammiratore fin da ragazzo dei "Calligrammes" di Apollinaire, ho poi scoperto anche la cosiddetta "poesia concreta" brasiliana (di origine paulista) che, nel secondo dopoguerra, mise in quel Paese radici abbastanza solide; la composizione più famosa è forse "pluvial / fluvial", di Augusto de Campos: con quelle due sole parole, scritte numerose volte, orizzontalmente e verticalmente, il poeta rende l'idea di un fiume sul quale cade molta pioggia. Questo modo di fare poesia è stato spesso criticato, o ritenuto un semplice divertimento, mentre, secondo me, quando è applicato a soggetti che si prestano, costituisce un'interessante unione di più arti: la scrittura (le parole che forniscono il significato), la musica (data dalla metrica dei versi) e la pittura (con le lettere che prendono il posto delle pennellate) .» |
Inserita il 14/12/2014 |
Tu vedi com’è strana nostra sorte:
ora tu godi
delle cinque vie,
che nell’infanzia
furon solo mie,
dove giravo
con la bicicletta,
cercando d’avanzare
in linea retta;
io le persi col volger della sorte! |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
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«Nacqui, abitandovi per circa 13 anni, in un allora nuovo rione della mia cittadina, edificato dal regime fascista poco prima dello scoppio della seconda guerra mondiale, in occasione dell’insediamento di un grosso stabilimento industriale. Ora, al mio posto, nello stesso rione vive una mia vecchia amica, alla quale è rivolta la poesia, che cerca di rendere visivamente, spezzando in due i quattro endecasillabi centrali, la conformazione del quartiere, costituito da otto caseggiati e da cinque vie, lunghe circa 150 metri ciascuna, perfettamente rettilinee e parallele fra loro.» |
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