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Sublime e vaga immago femminina
tra l'alte nebbie del Baltico antico,
donde effimera risplende divina
la gran luce del Wallhalla tuo amico,
se' Tu, bella Diva d'Amore e beltà,
che prediletta e deliziosa prole
d'un guerresco Nume ch'amare pur sa
splendi etesia e ustoria sìccome il Sole...
la Stella misterica della Vita
foriera di speme... foriera d'Amor...
l'Astro che l'Umanità intiera invita
al sommo e supremo amoroso Fattor.
Oh Freija, tesoro de' norreni Dei,
pia protettrice de' giuri d'Imene,
quanta sospinta grazia ispiri a colei
che sincera innamora ognor le vene;
e quanta profonda e certa dignità
irrori degna a colui che sempre ama
pur nella terribile e cruda viltà
d'una lontananza ch'è infame lama.
Io bardo... io cantore perciò t'imploro
gridando ai nembi il tuo nome vitale,
e cantando il gaudio tuo crine d'oro
che un dì è nato e sempre sarà immortale.
Tu che i comodi talami proteggi
dai malvagi affamati di materia...
Tu che i sereni matrimoni reggi
dall'alto della festa e della fiera,
ascolta orsù la prece amena e onesta
del mio cor ch'Amore implora supplice
perché possa fugar la sorte mesta
d'una terribile vita duplice...
d'un vivere che mentre mi dà gloria
di dolori infami mi fia complice
giacché in siffatta diffamante boria
mancami un Amore e dolce e soffice.
Bella Freija che nobile innamori
l'ustorie aurette della primavera
donando agli aulenti e docili fiori
l'essenza della tua alma veritiera,
quanta pietade mi potresti mostrar
se solo ci fosse una damigella
che mi possa deliziosamente amar
palesandosi e dolce... e buona... e bella!...
Quanta grazia potrebbe discendere
dalla tua volontà incomparabile,
se solo si potesse ora arrendere
la mestizia della Vita instabile...
sì, di quella Vita ch'è ognor naufragio
in un Oceano d'aspre delusioni...
in un pelago amaro privo di agio
ove s'annidan le maledizioni!...
Wallhalla portente!... Prego il tuo fiore
al sono della bardica arpa ansiosa
perché io possa conoscer quell'Amore
che l'esistenza fia maravigliosa;
e già orando, misterico mi pasco
d'un nobile sembiante femminino
in cui amante e innamorato rinasco
all'ombra di Freija, Essere divino.
Pietade, oh Diva... sì, pietade di me!
Nell'Amore spero... Questa è la mia Fè! |
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