Misuro notturni angoli celesti
nefaste quadrature mercuriane
aspetti indecifrabili congiunzioni
non voglio né vedere né sentire
nessuna nuova è una buona nuova
La fiammella si è spenta risorgono
ancestrali paure cavernicole
intanto bussano forte alle porte
i barbari pretendono quel pane
che voi avevate promesso non io
Mi chiudo nel mio guscio frattale
la notizia che arriverà la conosco
perché tu non capisci ciecamente
nel tuo mondo perfetto ti dilegui
lasciandomi qui solo a sostenere
il peso di un temibile futuro
La visione è chiara e terribile
è un soffio oscuro un’amara parola
che martella insistente la mente
un numero un codice forse una data
che farmene dei tuoi crittogrammi
delle tue troppe ansie strutturali
inutili egoistiche paranoie
Forzo le serrature per uscire
non come tu credi per entrare
ti aspetto al di là del muro per violare
un segreto che può mutare gli eventi
devo chiarire la qualità del sogno
non sono sicuro se funzionerà
ma non c’è altro che ci resta da fare