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«Il napoletano Bruno Manfellotto, direttore dell'"Espresso", scrive, fra l'altro, nell'ultimo numero del suo settimanale (del 28 novembre 2013), a pag. 35: "Secoli di dominazione e sfruttamento, di offese e malversazioni, di luoghi comuni e di orgoglio umiliato rendono sempre assai difficile avvicinarsi ai problemi più profondi del Mezzogiorno e di Napoli in particolare, specie quelli che ne mostrano il volto meno solare e positivo. Nel 1877 in soccorso di Renato Fucini e del suo 'Napoli a occhio nudo', feroce reportage su quella parte della città affamata, ammalata e stracciona, dovette accorrere don Benedetto Croce in persona; sette anni dopo Matilde Serao pagò 'Il ventre di Napoli' con un ostracismo della città sottile ma implacabile; nel 1949 contro Curzio Malaparte, reo di aver raccontato con 'La pelle' il drammatico esito della guerra, furono organizzati comitati di boicottaggio e stampati acidi pamphlet; nel 1953 'Il mare non bagna Napoli', con le pesanti accuse al silenzio degli intellettuali, costrinse Anna Maria Ortese a non mettere mai più piede a Napoli, città che amava profondamente. Perfino il 'Fujtevenne', fuggite, lanciato ai giovani napoletani da Eduardo De Filippo perché cercassero altrove ciò che la città non offriva, fu interpretato da molti come un'offesa e non per quello che era, un appassionato grido di dolore, una sferzata a darsi da fare, cambiare. "» |
Inserita il 27/11/2013 |
E’ qui, nella città del conformismo,
che regola s’impone generale:
bandire ogni buon professionismo,
far posto solo all’arte amatoriale.
E’ stato sempre un fatto assai normale,
in questa zona retta dal lassismo,
creare delle cose fatte male,
spesso prodotte dal dilettantismo.
E se qualcuno questo meccanismo
a volte vuole un poco contrastare,
vittima resta poi dell’ostracismo
di quella sua città vicino al mare. |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
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«"Nu Milanese fa na cosa? embe,
tutta Milano: - Evviva ‘o Milanese!
(...)
Roma?: - Chisto è Rumano, e si è Rumano,
naturalmente vene primma ‘e te.
(...)
Nun c’è nu Parmigiano o Bolognese
ca ‘e suoie nun s’o difendono; e pecché
si è nu Napulitano, ‘a città soia,
’o ricunosce e nun ce ‘o ddà a pare‘?
(...)
Qualunque cosa fa, siente: - "E ched’è? "
" ‘O ssaccio fa’ pur’io. " "Senza pretese. "
E chesto simme nuie. Dopo di che,
Nun se fa niente ‘e buono a stu paese?
(...) " .
(Raffaele Viviani, "Campanilismo")» |
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