Da questo cielo novello Icaro
vittorioso plano sulla sacra terra
che vide del grande genio le meraviglie
e clamore di battaglie e molte lingue diverse
Di una più chiara luce qui mi avvolgo
ah Tindari ventosa ah Palermo la grande
ma nel mio cuore ho Bagheria affettuosa
e nella mia mente antica le glorie sogno
e le oscurità spazzate via al cospetto
Nel Pozzo di Venere un sasso lanciai
nel buio aspettando invano il suono
ma raccolsi negli occhi l'immensità
del mare e una salsedine bionda
e la pena di una distanza incolmabile
Tra i profumati agrumeti ora sto
e nella rorida calura estiva
che pelle e anima brucia
sento che sono a casa