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Responsabilità sociale
Rotaie
Riflessioni
S'accendono
al passare,
gallerie
bucate dal bisogno d'arrivare
chilometri di frenesie
sigillate dentro i cuori e nei borsoni
si specchiano nei finestrini
dei vagoni
millantando indifferenza
mentre fantasmi,
immobili lungo la ferrata
dileguano alle spalle,
perdendosi nell'eco
ombre d'un'effimera distanza,
zampilli di rimbalzo sulla roccia
dei domani
osservano
distese sui bulloni
vacuo vagabondare cieco
sui carboni.
Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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«Durante un viaggio in treno,è triste notare come si sia persa l'abitudine alla socializzazione. Telefonate, musica nell'auricolare, cruciverba, tutto contribuisce all'isolamento, anche nello spazio ridotto in mezzo a tanta gente, si vuole chiudersi nel proprio mondo, dietro un muro di vetro.»
Commenti di altri autori:
«Quanta verità espressa in questi versi che danno il senso dell'incomunicabilità, quando invece, sarebbe un sano modo di approfittare d'un lungo o viaggio breve che sia, a dare voce ai propri pensieri. Tutti presi dal bisogno d'arrivare non tengono conto che la socializzazione si va sempre più perdendo. Eppure, ancora qualche volta, c'è qualcuno che si ferma a dialogare.
Poesia sentita e molto bella nella sua eleganza.»
«Purtroppo viviamo in un'epoca in cui ognuno vive rinchiuso nel suo limitato guscio, evitando anche qualche contatto umano, che, tra l'altro, potrebbe essere molto piacevole e distendere la mente in un noioso, monotono viaggio in treno... Lirica piaciutissima, molto apprezzata»
«Ho viaggiato per decenni nel mondo a causa del mio lavoro: è vero... oggi non si è più capaci di socializzare... file di automi tutti con la stessa espressione e estremamente diffidenti... pensare che sia in aereo che in treno ho stretto anche belle amicizie e addirittura concluso qualche buon affare per la mia azienda... altri tempi! Mi è piaciuta moltissimo questa tua riflessione. Complimenti!»
«Una fretta mangiata anche per il viaggio che si consuma rinchiusi in un proprio spazio interiore. Osservatori estranei di ciò che succede intorno. Una società particolare, quella che stiamo vivendo, fatta sempre più di individualismo. Un grande spunto di riflessione in questa poesia. Molto ben congeniata e molto, molto piaciuta!»
«Uso spesso il treno come mezzo di spostamnto da un paese all'altro e mi accorgo che più delle volte il tragitto si consuma in un tacito silenzio fra estranei chiusi nella propria individualità...Molto bella e significativa.»
«questa è la realtà nessuno tende a socializzare, anzi tutti zitti con il silenzio quasi irreale che ci circonda ascoltando musica o leggendo solo verità nella poesia, piaciutissima»
«Perfino in gita scolastica non dobbiamno più sgridare i ragazzini perché fanno chiasso! C'è chi gioca con il Nintendo, chi ha l'auricolare dell'ipod nelle orecchie... Insomma: già abbiamo perso la capacità e la voglia di comunicare a dieci anni e, alla fine, anche a noi insegnanti fa comodo, così il viaggio è decisamente più tranquillo...»
«Si vive tra la gente ma sentendoci soli. Ricordo quando ero bambina era tutto diverso, si parlava di tutto con tutti senza per questo sentirsi animali rari... ora i giovani tra il mondo virtuale e la paura di fidarsi vivono isolati... purtroppo si è perso quello che di più bello avevamo... la compagnia, la socializzazione... il confronto...»
«Fa in effetti molta impressione questa cosa... gli effetti di un progresso che ci inghiottirà nella sua solitudine... molto bella e ragionata! Complimenti!»
«A volte si fanno chilometri di rotaie e si rimane seduti nella più totale indifferenza senza scambiare una parola con chi è seduto accanto. Si ha fretta di arrivare e si rimane dentro i propri pensieri . Condivido la nota dell'autrice, un importante spunto di riflessione su come oggi c'è poca comunicazione tra le persone sia pure durante un viaggio. Poesia molto bella e apprezzata»
«E' questo un esempio lampante di come ci si possa sentire soli in mezzo alla gente, ma i nostri occhi fanno finta di non vedere continuando ad occuparsi di quanto più aggrada.»
«Mi sorprendo sempre quando non è così...quando trovo qualcuno che attacca discorso ...Ed è bello ora rendersi conto che è la cosa che ci rende più vivi e vivace il viaggio è proprio questo... essere capaci di interagire. Bella riflessione!»
«Una giusta osservazione che mette in rilievo l'indifferenza che si crea tra le persone anche durante un viaggio che può durare ore. Non si comunica ed ognuno è solo fra tanti. E' molto raro trovare chi cerca di interagire e si apre verso gli altri, ma quando succede si crea un'armonia che fa piacere. Versi molto condivisi ed apprezzati. Veramente graditi.»
«Condivido in pieno il contenuto di questa poesia. Devo dire che viaggiando spesso, ho potuto notare che anche chiusi in uno scompartimento non si socializza più, a stento certe persone salutano, figuriamoci poi a parlare. Una lirica interessante quella di oggi, forse perché tratta un tema del tutto originale. Ben strutturata come sempre e con una bella chiusa. Lirica apprezzata.»
Cristalli nel vento Autrici del sito Scrivere Una raccolta di poesie è talvolta cosa stucchevole se non sorretta da un’idea che dia coerenza a un “canovaccio”, una sorta di filo di Arianna che conduca il lettore alla scoperta di un significato d’assieme. In verità un’idea in questa pubblicazione c’è ed è “forte”: sedici poetesse, dotate di spiccato lirismo e felicemente ispirate, cantano la vita attraverso le sfaccettature di uno smeriglio di cristallo. Cristalli nel vento, è l’opportuno titolo dell’opera, e son davvero puri petali di cristallo queste liriche, petali da strappare uno per uno.