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Non cantar, solingo cigno,
gli amorosi affanni del cor
e le truci sofferenze
che tanto forier di spasmi
ogni dì fur del viver tuo;
e non dischiuder la mente
all'inebriante e salutar
voce dell'arcana Musa,
sì, di lei che fino a oggi
tanti tuoi bianchi compari
addusse senza pietade
al buio regno dell'avello,
làddove impera furioso
il più lugubre silenzio
che melanconicamente
decora l'Ombre de' morti.
Alquanto'l so!... Quel tuo becco
che muto finora stette
a contemplar le sole acque,
vorrebbe adesso sciogliersi
dai ferrei e securi lacci;
e cotanto bramerebbe
generare un mesto canto
da volger all'orizzonte
al di là del freddo lago,
al di là de' sommi monti
perché sentirlo potesse
e fors'anche condannare
la creatura sì ritrosa
che scansò le tue promesse,
i tuoi giuri, le tue verba.
Sì, brameresti cingerti,
nòtante ed alato bardo,
alla gaudia seduzione
d'una tristissima poesia;
ma mortale e venefico
sarìa per te il cantar baldo
ché teco sen gìa una sorte
dalla quale fuggir, ahimè,
giammai potresti illeso...
e salvo dal rio baratro
dell'estrema negazione.
Tacere per poi soffrire...
Cantare per poi morire...
Orrenda tribolazione
che sempre ci lascia indietro
un mare d'indecisione!...
Soffrire per poi cantare...
Morire per poi tacere...
E come se non bastasse
sai bene che sarà vano
ogni tuo carme commosso,
sìccome sarà ognor vana
la lamentevol lagnanza
che, misero e illuso cigno,
volgi a lei che un core non ha...
non ha per sentirti cantar
i dolci versi d'un duolo
che per molto t'opprimerà.
Ascoltami, e ben pondera!...
Sìccome è certo e securo
che l'acque della tua patria
dovunque tengon confini,
è legge inesorabile
del detestabile Fato
che già perduto è l'Amore
pel quale tanto ti lagni
bramando impetuosamente
rischiar per Esso la vita.
Non cantar tormenti dunque!...
Non perderti nell'attimo
d'un fuggevole sollazzo
che per leviar le pene tue
ti dispiega il tempo fatal;
ma sappi viver maturo
nell'impeto del dolore
e d'una ria sofferenza
che forse mai terminerà. |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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