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Nell'orizzonte indefinito,
nella vaga lontananza
sperdesi il sentimento d'un cor
che in languida rimembranza
i momenti suoi brama menar
giacché troppo lo commòve
l'immago di lei che seppe amar
al di là de' crudi duoli
e delle triste onte subite.
Eccola su istranieri suoli
vagar festosa e giuliva
per remote e per moderne vie
làddove non s'odono mai
riferite dall'eco, da spie
le lagnanze del misero...
del miserabile sognator
che poeta oramai sta chino
sulla pergamena solinga
a cantar un perduto Amor.
Sì, eccola... la veggo apparire
tra le fredde nebbie arcane
d'un recordo sempre ossessivo
che ognora me la riporta
a questo core dispersivo...
a quest'alma assai contorta.
Non debbo amarti. Ahimè, perché?...
Troppo sei bella e splendente,
tanto sei cara, tanto amena
che dimenticarti non poss'io.
Me'l dice il volto lucente
del core tuo che rasserena...
me'l suggerisce un dotto Iddio
il cui Nunzio si noma Amore...
il cui Segno è la Passione.
Cara immago d'un Paradiso,
a te mi volgo col core
sperando una pia concessione
dalla tua alma, dal tuo viso.
Ma lontano e pur impossibil
è il sogno di viver teco
scordando la solitudine
che tremenda e insostenibil
dianzi alla Speme mi fè cieco,
e colmo d'inquietudine.
Impazza, oh baldante Recordo!...
Impazza in questo delirio!...
Impazza!... Tutto sarà vano.
Inutile il sagrifizio,
spergiuro lo sperare ancora,
superbo il pianto copioso,
infame il sorriso giocoso...
Odi?... Già la ria tempesta...
la terrificante procella,
che dal nero cielo scende
nel nome mesto dell'incubo,
indica la tua alma fella,
l'avvolge, e colle spire prende
l'essenza della tua vita.
Turpe violenza!
Crudele possa!
Truce demenza!
Malvasia mossa!...
Aumenta il duolo!
Muoiono i sensi!
Collassa il suolo!
Spasmi stan densi!...
Chi mi salverà dal vortice
che seppellisce il mio recordo
entro gli abissi d'un Oceano
dalla profondità inaudita?...
Il Sentimento... ah, il Sentimento...
Il Sentimento di che cosa?...
Il Sentimento che nel vago
si perde e nell'indefinito
d'un morto sogno che non sarà. |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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