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Sarà euforia
sarabanda di colori
goliardia
festa di piazza
spensieratezza ed allegria
che in strada impazza,
danza del cuore
voglia di celar dolori
dietro incantate maschere
preziose
in povertà e ricchezza
pregiate trine, lussureggianti pizzi
e ghirigori
oppure d'umile diafana lucentezza
di cartone,
d'effimera smemoratezza
che indora d'apparire
lazzi e frizzi
ricamandone tristezza
di follia
Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
«Folle allegoria d'allegria... maschere, seconda pelle della malinconia.»
Commenti di altri autori:
«il carnevale: una pia illusione dell'anima, una fuga da una realtà scomoda che ci ostiniamo a non affrontare in modo serio, limitandoci a cambiare la maschera di circostanza. Messaggio recepito e condiviso da parte mia.»
«Versi malinconici d'un carnevale che fra le sue pieghe nasconde tristezza e stati d'animo ombrosi. Come semper questa autrice dona pregio alla lirica con ricercato lessico e ottima musicalità Molto, molto piaciuta la lirica»
«Belle immagini sulla festa del carnevale. Poesia che ti trascina al suo interno tracciando anche un percorso del pensiero che non sempre è fatto di sorrisi. Bellissima lirica»
«A volte la festa è follia e ne cerchiamo i segni, la indossiamo per non sentire le nostre tristezze ma, come dici, è ancora più evidente la seconda pelle della malinconia, quando il nostro sentire diventa più forte e prepotente. Bella poesia, che sento molto dentro.»
«Il Carnevale, festa di origine pagana, (vedi i Baccanali) non mi è mai piaciuto o meglio mi è piaciuto fino all'età di sei anni poi quando ho scoperto che troppe persone non aspettano il carnevale per mascherarsi non ho apprezzato alcuna forma di travestimento! Trovo orribili le feste che ti impongono di divertirti per forza! Bellissima la tua poesia, come sempre!»
«Poesia che coglie in pieno i vari aspetti del carnevale partendo dall'apparenza, quella della goliardia, delle trine pregiate e delle maschere, nell'euforia effimera che rende tutto all'apparenza bello e allegro, ma che allo stesso tempo può essere un "umile diafana lucentezza di cartone" che nasconde la tristezza... Versi molto scorrevoli, condivisa in tutto e per tutto»
«E' proprio vero, spesso dietro maschere ci sono dolori nascosti, sguardi accigliati, malinconie di amori e di vuoti. Brava Kiara, dipingi di immenso e di emozioni le parole che ogni volta trascrivi nelle tue liriche. I ricordi stanno dentro noi, felici e malinconici, tutto passerà prima o poi. Ti auguro serenità nel cuore, te lo meriti»
«Il voler a tutti costi divertirsi in questo Carnevale che impazza, è un modo per esorcizzare la malinconia e di chi è tanto triste per certuni la vita... Molto apprezzata!»
«Il voler a tutti costi divertirsi in questo Carnevale che impazza, è un modo per esorcizzare la malinconia e di chi è tanto triste per certuni la vita... Molto apprezzata!»
«Nella mia Venezia il carnevale un rito e un business spaventosamente importante... e quanti attendono un anno intero per vivere pochi giorni di gloria con la maschera più ricca, più ammirata, più fotografata... e poi si ritorna alla vita di tutti i giorni... fino all'anno prossimo... Una gran verità la tua... poesia molto bella e molto piaciuta.»
«il carnevale e le sue maschere, tutto stupendo e meraviglioso la parte esteriore non fa una piega, ma sotto quelle maschere cosa si cela? la tristezza, la solitudine amori persi e malinconia si sotto queste maschere ci sono dei risvolti che tu con il tuo acume ci hai svelato brava complimenti»
«Dietro a quelle maschere oltre al dolore si può nascondere la voglia di far del male anche fisicamente e forse qualcuno non aspetta che l'occasione propizia – ho conosciuto una persona che proprio in questo periodo è rimasta infettata da una ragazzata e credo che sia rimasta impunita. Mah!.»
«Già! Una maschera d'allegria non risana i nostri dolori, le nostre solitudini ma viviamo, almeno per una volta, il carnevale per quello che è: "il prevaler della carne sullo spirito" e buttiamo all'aria tutti i divieti e le amarezze, dietro ad una maschera ogni liceità è concessa!»
«Se la maschera bastasse a togliere tutte le amarezze che ci portiamo dentro, come vorrei che carnevale venisse più spesso, ma nemmeno le masche a volta riescono a cancellare i tristi volti che si nascondono dietro falze allegrie... Carnevale dei bambini, dove ogni scherzo vale..., non vedi Kiaraluna che dietro ci sono occhi che parlano, loro non inganano... bellissima come sempre questa tua lirica... ti leggo sempre con grande attenzione e piacere... Hia ragione, la maschera è la seconda pelle della malinconia... stupenda»
«già il carnevale effimera allegria che maschera malinconia in versi profondi condivisi, ma ricamati di leggiadria inchini POETESSA alla tua maestria poesia splendida»
«Potesse la malinconia sparire indossando quella maschera...! Forse servirà a nascondere qualche lacrima, tersa da fuggevoli momenti di contagiosa allegria... Scritta con l'immancabile eleganza tua!»
«"semel in anno licet insanire" recitava un vecchio detto latino, ebbene nel carnevale si rifugia dietro ad una maschera ciò che nella vita purtroppo spesso non riusciamo ad esternare... molto bella»
«Le maschere coprono i volti per celarne espressioni di affanno, di tristezza o solo di malinconia. Le maschere presidiano un'intimità che non sempre si è disponibili a condividere con gli altri. Versi magnifici di soave eleganza.»
«Pregevolissimi versi che descrivono la doppia faccia del carnevale: allegria sfrenata e spensieratezza... che ben presto si trasformano in smarrimento e profonda tristezza dell'anima. Poesia di grande forza espressiva e raffinatezza che induce a riflettere sull'effimerità dell'apparenza. Letta con grande coinvolgimento ed immensamente apprezzata!»
Cristalli nel vento Autrici del sito Scrivere Una raccolta di poesie è talvolta cosa stucchevole se non sorretta da un’idea che dia coerenza a un “canovaccio”, una sorta di filo di Arianna che conduca il lettore alla scoperta di un significato d’assieme. In verità un’idea in questa pubblicazione c’è ed è “forte”: sedici poetesse, dotate di spiccato lirismo e felicemente ispirate, cantano la vita attraverso le sfaccettature di uno smeriglio di cristallo. Cristalli nel vento, è l’opportuno titolo dell’opera, e son davvero puri petali di cristallo queste liriche, petali da strappare uno per uno.