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Donne,
acchittate, le mano rifatte
co' l'unghie finte
sempre chiuse
dentro a li centri estetici
per mettese er butulino
fin dentro l'orecchie
Sospensori nelle chiappe
perché la ciccia cede
e nun se rendono conto
che co' tutte le lampade,
che se fanno
per apparir abbronzate,
se rovineno la pelle
Basta co' li pantaloni
la donna è donna
con la gonna
Regazzette mie,
cercate d'esse più femminili
basta co le parolacce
l'omo nu le vo' sentì
Sorridete a sti ommini
li vedo tutti tristi
co le mano tra li capelli
che parleno da soli
Amamoli sti ommini
e diciamoce la verità
senza de loro
nun sapemo vive,
e allora sforzamose
regaliamo un sorriso
a trentadue denti
Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
«Rosy sembra la tua una implorazione verso le donne per riconquistare la propria identità senza tanti fru fru ma solo con l'eleganza e con la vostra sapiente spontaneità senza lasciar spazio ad inutili e futili volgarità. bellessima piaciuta»
«Ma chi l'ha detto, che per dimostrare la parità dei sessi, dobbiamo assomigliare a dei maschi? Oppure far la ruota come dei pavoni? Non basterebbe essere semplicemente creature di questa benedetta madre Terra, piacendo prima di tutto a noi stesse? Facile a dirsi, ma bisognerebbe imparare a ragionare con la propria testa e non con quella... della pubblicità!»
«molto vera seppur nella sua versione spiritosa, ma dici bene, sembrano siano state create da un'unico stampo... e il bello è che hanno ancora il coraggio di definirsi donne...! beh... donne... forse... di plastica di sicuro! piaciutissima, brava Rosy...»
«Questa volta la nostra autrice si cimenta in dialetto romanesco... debbo dire abilmente in questa esortazione alle donne a voler dolcemente marcare la propria femminilità per avere più fascino ed attraenza Poesia apprezzata»
«Se i nostri nonni potessero tornare su questa terra e sentire, vedere com'è il mondo di oggi - gli si rizzerebbero tutti i capelli rimasti nel vedere come viviamo – non esistevano prima parolacce sulla bocca di noi donne, guai se ne fosse scappata una in un momento di rabbia – ricordo ancora quei pochi racconti in merito. Apprezzatissima poesia.»
«Dopo "Signore belle" la nostra Rosy ci regala un'altra perla di saggezza popolare con questo invito in versi alle donne perché recuperino genuinità e, quindi, femminilità. Con mano leggera ed acume l'autrice visita l'universo femminile indicandocene i difetti. La struttura poetica, al solito, si basa su un verseggiare limpido ed armonioso il cui unico scopo è cogliere il bersaglio. L'uso del vernacolo, in questo caso, è funzionale all'interpretazione della poetessa attrice che declama ponendosi al di fuori dell'universo femminile. Opera ironica e divertente, a suo modo impegnata e non stucchevole, che ci induce ad alzarci in piedi per applaudire. Poesia apprezzatissima. Grazie Rosy.»
«Come sempre Rosy ci regala perle di saggezza in versi che, con ironia, descrivono aspetti che rendono questo nostro mondo assai patetico. Su questa poesia soprattutto noi ometti dovremmo molto riflettere. Bella apprezzata, condivisa e conservata.»
«C'è chi ricorre ai centri estetici e chi alle sale chirurgiche. Donne che non si piacciono e non saranno mai contente, entrano in un vortice dal quale non riescono più ad uscire.
Poi ci sono le donne che rimangono al naturale e portano con fierezza le loro rughe e la loro ciccia, sono quelle donne che riescono a compensare con altre doti il naturale decadimento fisico. Non si può inseguire il mito dell'eterna giovinezza. Ci si rende patetici. Le ultime tre strofe trattano tutto altro argomento che poco hanno a che fare con i versi precedenti.»
«Io a te non ti vorrei più commentà, ahaha sei grande Rosy, la tua poesie è talmente reale, quanto allre chiape, per tenersele su, perché non fanno un po' di corsa, ma non hanno tempo, non vogliono sudare, ed ecco il resultato, tutto botulino e via... ma ti posso dire una cosa in confindenza, se avessi più soldi chi sa che non avrei fatto la stessa fine loro, ma chi sa... La poesia è un incanto, si gli uomini si mettono le mani nei capelli, non perché non ce la fanno più, ma perché quando le vedono, non ci vedono più... questo è la veritààà...Bellissimi versi...»
«cara Rosy, ora le donne che si rifanno, non hanno più le sembianze umane ma sembrano mostri... noi stiamo bene così,con le nostre rughe, e gli anni che abbiamo non dobbiamo apparire diverse... nessuno ce li toglie quelli che abbiamo neanche le plastiche e budolini e... W le gonne!»
«E' da parecchio tempo ormai che la chirurgia estetica impera e si vedono in circolazione dei veri e propri mostri senza alcuna espressione nel viso. Con la speranza che la stessa immobilità emotiva non si sia fissata anche nell'anima, ritengo che questo giovanilismo a tutti i costi sia veramente patetico. Naturalmente quelle donne che si sottopongono a tutte queste torture non lo fanno per loro stesse, come dicono, ma per piacere più agli uomini ...Poveracce!»
«Vero cara Rosy, questo dipende perché in genere, hanno così talmente tanto poco dentro che mostrano solo il materiale, ma questo succede pure ai maschietti. Inoltre, quante volte i maschietti scelgono una bella donna di plastica piuttosto che una donna con le sue magagne ma "piena" dentro? Anzi, molto spesso noto una gran paura con relativa fuga, verso la Donna, nonostante le loro belle chiacchere. In fondo, vuoto con vuoto, o pieno con pieno, diventano solo uno specchio l'uno dell'altra. Molto apprezzata, scroscianti applausi»
«una poesia che ho apprezzato molto. sono d'accordo che le donne di oggi dovrebbero riappropiarsi della loro femmilità...versi molto intensi e condivisi.»
«Una saggia lezione di vita e di femminilità sicuramente da non sottovalutare in una società caotica in cui sembra che si siano invertiti i ruoli e i costumi... Bellissima ed apprezzatissima, molto condivisa»
«Belle queste tue poesie sempre così ricche di significato. Hai proprio ragione, si pensa troppo all'estetica, alla ciccia, alle unghie, ma poco alla testa. Tutte più egoiste e così per vari motivi finiscono gli amori ed i matrimoni. E' un inno a ritornare ciò che eravamo un tempo, semplici ma femminili. Appalusone grande e fragoroso. aaaaaaaaaaaaaa, un abbraccione»
«Questa merita una trascrizione su tutti i documenti riservati al genere femminile, dalla Carta di Identità fno all tessera sanitaria e pure in tutte le toielette per donne di tutti i bagni pubblici di quessto pianeta- Un grazie veramente sentito da partedi un apartenente al genere maschile della razza umana. E fatemelo scriverepure in lingua trasteveina: Ma voi mette na donna naturale e de carne co una finta e de plastica? (I veri romani non storcano il naso, ma il romanesco lo conosco così): D»
«Rosy, come sempre, la tua poesia mi riempie di quel qualcosa in più nel leggerla, a volte mi fa ridere, a volte piango, altre volte rimango pensoso e altre volte ancora mi convinco di certe cose. Una cosa è certa Rosy, questa poesia mi ha regalatoun grande sorriso, ma mi ha anche fatto riflettere sulla nostra società e su quanto velocememte cambi. La donna è bella così, la donna è bella perché è donna!»
«Sono così belle le donne al naturale... senza bisogno di ritocchi chirurgici ma solo un bel trucco leggero e non volgare per valorizzarle molto vera e bella la tua poesia piaciuta e apprezzata»
«L'autrice nel sottolineare un"modus vivendi" che dilaga sempre più
e che si allontana dalla semplicità e dalla verità, lo ha fatto con simpatici versi molto piacevoli alla lettura oltretutto gradita ed apprezzata»
«quanto è bella questa poesia quanto è vera dovrebbero leggerla ogni giovane donna (la conservo per mia figlia caso mai...)
elevata la nostra POETESSA D'applaudire per ogni saggezza e profondità che ci lascia leggere poesia condivisa (SEMBRANO TANTE BAMBOLE UGUALI SUL COMò immote senza femminilità secondo me devono anche stare attente a ridere altrimenti tutto si scolla) Applausoni applausoni Rosy»
«La tua poesia è davvero piacevole, mette in discussione la femminilità delle donne, che ricorrono ai centri estetici per modificare e ringiovanire, pur di essere apprezzate dai loro uomini... Ma credo che vada considerato un fatto essenziale... Va bene essere sempre se stesse, con pregi e difetti... ma l'uomo cosa fa per la sua donna? Quando rientra a casa, è sempre carino, apprezza quello che fa, la gratifica... Allora perché la donna deve cambiare per piacere al suo uomo, mentre lui fa ben poco per ravvivare il rapporto? Questo è il mio pensiero...»
«E' il seguito ideale dell'altra tua "Donne belle" e anche questo é un affresco genuino e varipinto dell'universo femminile visto con ironia non priva di una punta di amarezza. La chiusa, assolutamente coerente col corpo della poesia, è un flash vivido sul mondo maschile. Bella e da encomio questa tua lirica. Molto apprezzata.»
«te scrivo qua l'errori, ne fai uno solo: quello de facce aspetta' fino a domani pe' 'nartro consijo appropiato come questo tuo de oggi che mejo de così nun potevi applausi!»
«Condivido in pieno la tua riflessione. La non accettazione di sé porta molto spesso le donne a ricorrere a mezzi estremi per cercare di fermare il tempo... ma, ahimé non è possibile e appaiono sempre più ridicole. Molto piaciuta!»
«saggio consiglio, la donna deve essere donna, basta femminismo e invece tanta femminilità che non guasta mai, gli uomini saranno contenti di questa tuoi versi riflessivi..., piaciuta tanto»
«Una saggia decisione ...quella di tirare un po' le orecchie a questo essere sempre indaffarate delle donne... sempre pronte ai colpi di pennello... ma lasciamelo dire... le donne sono sempre donne... e qualunque cosa facciano... sono sempre bellissime... Bellissima la tua riflessione... ma io le lascio fare... carissima Rosy...»
Cristalli nel vento Autrici del sito Scrivere Una raccolta di poesie è talvolta cosa stucchevole se non sorretta da un’idea che dia coerenza a un “canovaccio”, una sorta di filo di Arianna che conduca il lettore alla scoperta di un significato d’assieme. In verità un’idea in questa pubblicazione c’è ed è “forte”: sedici poetesse, dotate di spiccato lirismo e felicemente ispirate, cantano la vita attraverso le sfaccettature di uno smeriglio di cristallo. Cristalli nel vento, è l’opportuno titolo dell’opera, e son davvero puri petali di cristallo queste liriche, petali da strappare uno per uno.