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Nell'immensità del tuo nome santo
si perde, oh Santa Giovanna,
il recordo ch'io rivolgo al tuo vanto
e alla tua ingiusta condanna,
poiché troppo sublime fosti in terra
allorché, sul fior dell'età,
brandisti gli acciari in una guerra
per la Patria e la Libertà.
Sìccome l'innamorato sognante
vegge ognor la sua fanciulla,
il mio cor etereamente spasmante
teco, oh Santa, si trastulla;
e va pensando le grandiose gesta
che senza posa compisti
per redimere la Sorte funesta
de' Franchi oppressi e tristi.
Oh Giovanna, sublime fanciulletta,
illuminata dal Cielo
accettasti una sorte assai negletta,
e in arme cangiando il velo
palesasti la possa ultraterrena
d'un Divino di Giustizia
che sempre fa tremar e sempre frena
il corso della nequizia.
Oh cara Santa, docile guerriera,
conquisa dal Puro Amore
di vive spemi ti festi foriera,
e contra l'anglo furore
mòvesti le legioni degli oppressi...
di quegli uomini nel lutto
dai sensi terribilmente repressi,
dal cor totalmente strutto.
Sì, Giovanna, t'amo d'immenso ardore
poiché tanto sei grandiosa;
e l'etesia Essenza di quest'Amore
ti canterà ognor maestosa.
Potesse almeno l'Umanità intera
seguir il tuo pio modello,
e involarsi tra l'auretta leggera
da questo mondo rubello.
Potessero le fanciulle moderne
seguir il tuo casto esempio,
e ricorrere nelle sorti alterne
ai vestibuli del Tempio.
Già s'appressan i turbinosi istanti
della fine dell'Istoria.
Ma in essi veggo e sogno astrifiammanti
i serti della tua Gloria. |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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