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♦ Pierfrancesco Roberti | |
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Difficile esser lieto, amico mio,
in questo mondo privo di futuro,
dove il cielo appare ogni dì più scuro,
dove ciascuno ha spento ogni desio.
Se pure a primavera il cinguettio
d’augello ascolti in loco tuo sicuro,
non puoi tu creder di trovar
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| Sei tu il mio tempo
i passi giusti
e il peso della vita
segnata dal peccato
intenta a riversare
i suoi bisogni e l’anima
mentre la fede vaga
in questo mare immenso
di spiriti sospesi
col canto nella furia
dei venti maledetti
con tutte le
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| Avverto un pizzicore nel mio cuore,
capriccio che comincia un po’ a sbocciare
come se fosse intriso in un ardore...
infatuazione indotta a vagheggiare
provando affetto in ogni suo costume,
ardore come fosse un indumento...
accolgo in me un sapore
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| La mia anima ricerca l’essenza
della Tua parola in ogni essere vivente
riponendo in Te ogni fiducia nei giorni di dolore
e di dubbi sul significato più profondo del vivere.
Carezze di madre e di padre accolgo nel mio essere
bacio sulla fronte nei
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| Vite sommerse all’ombra di formicai giganti
lasciano i pensieri al cielo grigio dell’inverno.
Fra i giorni corrono ubriache le ore laboriose
e anche il tempo dimentica il loro nome.
Pesano i pensieri bruni sulle spalle esili
di chi ogni giorno gioca
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| 01/03/19
Bianchi gabbiani sopra la scogliera,
che al tormentato mare fa da sponda,
restano cheti al vacillar di un’
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Come un cristallo,
non ha luce,
non ha sole nel cuore,
non ha luna negli angoli,
è una cometa dimenticata
nella galassia buia di una Gigante
e risucchiata dalla sua Nova.
E – ti penso – a volte
tra la pelle bianca del cielo
e il ruvido
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Non mi accorgo
del tempo che passa
i giorni sono tutti uguali
e la luce è una tortura
Non mi sento
di arrivare a sera
ma stringo i denti
per respirare il cielo scuro
Quando le nuvole
occupano l’orizzonte
e la pioggia è una speranza
per
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Noi, che soffriamo senza il mare,
non ci par vero se all’orizzonte
spuntano tre colli e una Cattedrale.
Di mirar dal colle
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Avanza in acque profonde, Signore
dove, la luce
penetra le tenebre,
dove i Tuoi passi
illuminano il cammino
e Sei respiro, dentro la nebbia che copre ogni cosa.
Una preghiera s’innalza verso il cielo,
un angelo si dona,
se benevolo il Tuo
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Non mi vedrai nei dì festivi
in certi luoghi sacri
tra i flash degli sguardi
su sagome che vanno come in sfilata
(l’abito alla moda scarpe col tacco
la borsetta in vernice)
Non mi udirai recitare rosari e litanie
dove la folla segue una memoria
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L’assenza ha l’ odore del nero,
un tragico e triste sapore
emblema del sommo mistero
di morte, di freddo
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| Cerchi di vita,
mistiche di empatia;
m’inverni repulsioni,
condividendo
fiato e pelle,
sbriciolando
alibi di quieto vivere.
È qui
che nutriamo
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| Raccolgo il cuor Tuo
o mio Signore.
Nelle deserte vie
mi guidi,
dai dirupi del mondo,
mi sollevi
accarezzando l’anima.
Sull’altare divino
pranzo d’amore
asseconda le vie
progenitrice del cuore.
E sogno l’organo
che divulga note
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| Leggo nel breviario dell’odio
il dolore dell’abbandono
i dubbi e il silenzio dell’oro
nei confronti del piombo
in
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Questa è la notte dei silenzi
c’è una luna sorda sopra in cielo
sospesa nelle sue mille vite
ogni cosa guarda, pallida era
nel tempo di mezza estate
rotola sognando, da est a ovest
risveglia la gemma che dorme
e le radici profonde del dio
anche il
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Lei che aprendo il supermercato alla menzogna
senza riguardo e nessuna vergogna
si appresta a mentire
e proclama a gran voce
ciò che il popolo vuol sentire.
In confidenza essendo stato
malauguratamente tuo elettore
passo al tu e, non portarmi
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Ho lasciato parole al cielo
e non erano preghiere
ad un dio sconosciuto
Ho pregato neve caduta
dal grigiore di un cielo
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Dal passato mi rincorre
un evento mal gestito
sempre più reiterato
di ricordi mai sopiti
di ricchezza inaspettata
cui far fronte a menadito
di porte fuori uso
allo scopo riciclate.
Porte sgangherate
di un soppalco ho liberato
barili di vino
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Eri il mio amico più atteso,
ti cercavo per giocare
con gli aquiloni:
cos’hai combinato?
Hai provocato morte
e
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Vintage la cabina telefonica.
Il mio telefono dei tempi andati,
quando i gettoni scandivano:
Mi manchi.
Anche tu.
Il racconto del tuo giorno trascorso
io, il mio.
Desideri,
i nostri,
di viverli insieme.
Quel tempo futuro,
poi passato,
ora
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Mi ha scelto come padre
fra milioni di persone
benché udivo la sensazione,
se pur distante, nel niente.
Ove una bambina guardavo
e - non capendo - m’incantavo
nel presente incurante
a quel miracolo crescente.
Ma Dio ha un disegno d’Amore
-
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| Anche domani ricorderò
come brutalmente il
letale regime fascista
ti mandò sul fronte slavo
insieme ad altri ventenni,
a sparare a nemici che
avevano gli stessi anni,
ma difensori
del loro paese dagli invasori.
E nottetempo tra
le trincee
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| Ascoltami, ascolta:
lo senti anche tu?
quel forte pulsare
che non smette più
E’ sangue che scorre
non sa dove andare
e sbanda e colpisce
nel suo attraversare
Si sente costretto
lì dentro le vene
vorrebbe gridare
le immense sue
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| Confido in Te Gesù
i sorprusi del male,
le violenze subite dall’odio
e dalle persecuzioni.
Rinasce amor sulla terra
della perduta speranza,
rifiorirà il giorno di rose e gigli
nella luce delle meraviglie.
Il cuore vibrerà d’amore,
il volto
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E a Te che mi rivolgo
quando apro gli occhi
e ogni mattina
scopro un mondo
che sfoggia
in un cielo superbo
tutta la sua bellezza.
Raccolta su me stessa
ascolto il linguaggio del cuore
che svela sottovoce
la mia umile
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Tenerezza negli occhi,
tenerezza non per gli stolti.
Tenerezza delle donne,
che non si scioglie nell’attimo.
Tenerezza in trasparenza,
nata da un’ essenza.
Tenerezza del fievol fior,
spartita in briciole d’amor.
Lo yin abbracciò il
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Politici
Vàte spartuto l’osse do popolo
‘e nimmanco vaccuntate.
Ancora che cazebe mieza ‘a via
‘a circa ‘e giuvinotto ca mosche mmocca.
‘A famma è assje,
‘e vòte jenchene ‘a panza.
Saccio co’ scuorne nun ve pitta
‘e russe ‘a faccia,
cunosco ‘a
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E aprire gli occhi nel tepore di un sonno mattutino
svegliato da un dispettoso raggio di sole
filtrato chissa’ come dalla finestra.
Il mio sbadiglio stona con il canto degli uccellini
che sento e l’ orologio mi costringe ad alzarmi.
Di fianco a
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Adesso non dire
cosa raccontano i tuoi pensieri
sospesi innanzi a mandorli in fiore.
Non chiedere perché,
lascia la bocca
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Jim27 |
02/03/2019 13:18| 1780 |
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Guarda con occhi limpidi
la prima stella che appare,
sarà la tua guida nel cosmo
tra gli infiniti, lucenti astri
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| Donna che veste il cielo
donna che sa di neve
con la sua veste lieve
più ricca di un vangelo.
Donna che sei la vita
donna mia saputella
regina e bianca stella
mela la più squisita.
E sei la donna vera del mio mondo
nel cuore e nella mente il
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Abbaglia quel raggio che al colle
è in adorno,
il primo respiro, il vagito
del giorno...
un baleno, un sussulto e un saluto
alla vita,
così vibra e ora pulsa quell’alba
rosata.
E’ neonato il tempo che illumina
e avanza
scandito dal lieto
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Vivì |
02/03/2019 10:38 | 886 |
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| Feel the desire,
feel the acquaintance
with a drop
in the past
which probably
is lingering too much;
stay deeply
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Foglie verdi e alberi silenti, soffio di vento a
sfogliar rami come volesse donar foglie alla terra.
Manto di betulle e strascico di erba in quel spicchio di natia terra...
Soffio a penetrar nel cuore ed ampliarne il battito vitale.
Donna a tinteggiar
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| Madre del cielo madre di costanza
estremo mio bisogno incatenato
confido in questo cuore condannato
a dare a questa vita una speranza.
Madre di Dio madre d’abbondanza
ancella del Signore e cuore ornato
io credo e la mia fede ha riversato
il
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| Sto vivendo la mia vita
senza un’anima gemella!
...Conoscevo una ragazza
ch’era tanto, troppo bella,
però lei non mi voleva,
ero solo un caro amico,
mi guardava in modo strano,
non le sono mai piaciuto!
Io l’amavo da impazzire,
ma l’amore è
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| Cade fuliggine come non mai
più dell’ombra fedele che allunga
teso l’orecchio a delle note dolci
il cinguettio dei mattini
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| Giungerà
sul tuo cuore
un volo invisibile
e vedrai il mio cuore
palpitare impazzito...
Sfiorerò
la tua mente
col mio sogno impossibile
e lo cingerai di fiori
estirpati alla radice,
profumati di cielo...
Ora
ripongo cammini
nel tuo fragile
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| Gira e rigira
ogni cosa mi riporta a te,
allungo una mano
per una carezza,
mentre gli occhi vagano
nel vuoto.
Guardo il cielo coperto
non c’è la luna,
ho una stretta al cuore,
ma sei con me... e respiro,
la notte non fa più paura,
apre le
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| Tra le scogliere dell’inferno
Nelle onde del tormento
Si assopisce un raggio di sole
Annuvolato da mille parole,
Tra
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Otto di marzo storia senza fine
col volto di una rosa per confine
col cielo all’orizzonte testimone
che muto non si avvede dell’affronto
e unisce alla miseria il vecchio conto.
Otto di marzo fiore da cantare
con il pianeta donna sull’altare
col
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Giungendo improvvisa
scavalca i rumori
d’un mondo irrequieto
che par ci divori
S’accosta pian piano
dapprima
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Nella confusione il mio stare, non esserci.
Allo stesso tempo io non ci sto,
perché le cose mi fanno male
e non resisto al dolore
che provo ogni giorno per me.
Vorrei un prato
pieno di fiori colorati,
il vento che li muove tutti assieme.
Mi
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Ad un passo da me
il dolore stretto tra le mani.
Pioggia di sguardi senza lacrime!
Un
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L’età del silenzio
creata dal tempo,
è argilla,
nasconde i pensieri
che vorresti urlare,
è coppa
con l’amaro che bevi
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Una poesia che apra la coscienza,
uno schiaffo per ogni lettore blando,
che si strugge in un pianto arso.
Sul filo dei mille versi sciolti,
eccoli lì, i danzanti cuori,
che riversano la solitudine,
tra le righe dell’anima,
e le spiegazzature della
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Ardono occhi d’illusioni celate,
desideri si levano
e sotto la brezza la siepe vive
sussurrando messaggi d’amore
senza parole e senza carezze.
É l’eco del suo mormorio
quello che
nella serotina quiete si perde
in un polverio di scintille
di
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Tutte le strade portavano a Roma,
per questo la città era stracolma!
I turisti arrivavano a flotte,
per venire viaggiavano
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Sarà la mia preghiera a fare da volano
che innalzerò nel cielo cantando la passione
come col vento in alto un candido aquilone
portato in su e giù da un vecchio deltaplano.
Sarà questa richiesta ben stretta nella mano
a dare senso al sole la mia
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Puntiforme all’inizio
dilaga effondendo amari sentori
il respiro senti mancar
sotto i piedi lo vorresti schiacciar
Maledetto seme che si è insinuato
vorresti non averlo mai incontrato
la paura lo ha ingigantito
come una piovra ti ha
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Il tempo ha una sola ragione,
nei tuoi respiri ritrovo i battiti
dei miei istanti perduti,
le ore tuffandosi dentro i tuoi
occhi,
regalo giorni preziosi...
I ricordi sono pronti per nascere.
Solo tu,
baciando la mia bocca,
scacci via la
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Non mi dà pace il buio
un popolo di lame mi strappa le viscere
la nebbia nera sulle porte
senza più spranghe, violata
è
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| Il cuore torna a battere
nell’aria tiepida di Marzo
mista all’odore d’erba nuova
alla virgola rosa
della prima rondine,
ai gabbiani
che sulla riva fan festa
al sole
che profuma di mare
e diventa dolce
come un tuo bacio
alla ricerca
d’
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Sei morta in aprile
quando i fiori sbocciano
e l’aria della sera
è più calda delle nuvole
Sei volata con il vento
mentre il tramonto
si colorava di rosso rubino
e l’orizzonte lontano
Attendeva la notte
per piangere le ultime
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Ho bisogno del buio della stanza,
a volte di quel buio con urgenza,
che mi avvolge e mi concentra,
va la mente al corpo e
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O Patria,
davvero può valer la pena soffrir
per chi t’ha fatto questo? L’offesa
non è al nome tuo, né all’orgoglio.
E’
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Nella fitta foresta di alberi
d’alto fusto intessuti come
lunghe gambe di donna,
in sensuale, carnale posa.
Ai piedi, su
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| Dolore in lista d’attesa,
selvaggiamente dolce,
centromediano metodista,
gioca in quinta B.
Niente scalfisce
la dura pelle,
costruitasi addosso,
e lo scherno lo rigetta al mittente.
Difficile esplorarne
la topografia emozionale;
abile nel
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334401 poesie trovate. In questa pagina dal n° 27721 al n° 27780.
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