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| Si placa il mare
si distende sulle rive
odo il tuo vento caldo
il profumo dell’oblio
è la notte dei silenzi
una curva nel tuo corpo
mi riporta indietro
e sulle colline che scendono
dai tuoi capelli in giù
scivola lo sguardo
perso in poca
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| Dalle traversine
lungo i vitigni oltre
le fitte nenie dei pascoli ho postato lo sguardo
mentre si allontanavano gli alberi, le case e gli anni.
Nel susseguirsi dei volti
restavano le mani, ora piccole, ora grandi
a pulire lo stesso vetro e a
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| Restiamo immaginari
come amici nascosti sotto il tavolo, oppure
come questa bottiglia di vetro
sul ciglio della strada.
Qualcuno ci ha portati su uno schermo
in una bella giornata di sole
ma dicono che l’ora più bella è quando piove
ché si
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| Tutti i sistemi
sino ad ora adottati
ma anche
i figli naturali
quelli di tanti
di pochi
e di nessuno
del bisogno
di
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Se non ricordo male
con Eva e con Adamo
io stavo sopra il ramo
truccato da serpente
lassù sinuosamente.
Se non mi sfugge niente
nei campi con Abele
io ero il dio crudele
mentre col buon Caino
studiavo da assassino.
Essendo
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Il tè è quella classica bevanda
che si consuma in casa o nei locali
insieme con gli amici o familiari,
oppure nei salotti culturali.
Fu Bodhidharma, figlio di Kosjuwo,
il re dell’Indie, il primo scopritore,
durante un viaggio in Cina, fu per
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Incalzano sinuosi e molesti pensieri
conducendo su impervi e angusti sentieri...
ricopre di gelo un ingiallito sudario
in ardite salite simili a calvario.
Arranca solingo e con incerto passo
ramingo con saio e cilicio addosso,
serra le carni,
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Vivì |
12/03/2019 06:44| 816 |
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Incise,
scolpite
su macigni di pietra
queste misconosciute emozioni
e lì restano,
impietrite,
senza essere lette...
Eppure
basterebbe uno sguardo
e le intenderesti
perché gridano rabbia,
impazienza,
sudore...
Bagnate umiltà
le
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Forse è dogmatico destino
ciò che sento sempre vivo
e mi fa vibrare d’emozione
in notti bianche per sognare.
Occhi aperti a immaginare
trovarmi fondo Cuore
del mondo or subliminale
che ha smesso di pulsare.
E lottar a spada tratta
ove non
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Nel bel mezzo di un ciclone
Nel punto fermo della confusione,
Nel silenzio più assordante
Nell’eterno
Che elimina ogni
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Solo l’anima possiede la solitudine
in questo tramonto distante da te .
Ero vento di deserto nel dolce andare dei sogni
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E sono pietra
pietra che giace in attesa
pietra sui tuoi pensieri
e gravo lugubre aspettando un inciso.
Imparo l’ascolto
mentre note di liuto al tocco
nella sera si perdono
e lenta si spegne
la cera al richiamo.
Cavalca l’indomito
tra
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C ‘ è
un libro, ch’io io apro
ogni mattino, prima
che inizi il giorno.
Esso esprime
i miei pensieri, ed io
lo ascolto.
"Avrai
pochi amici,
sarai spesso giudicata
e rimproverata, ma tu
credi in ciò che fai, e sguaina
la spada."
Io
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Tenue è lo sfavillio di un momento
sfuggito al distratto lamento
di un’anima spersa
che s’infrange su lacrima tersa
in
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Catherine non eri mai sola
quando il tramonto
spargeva le sue gocce
nel silenzio che copriva la sera
Catherine non avevi speranza
ma pregavi le foglie
mosse dal vento del nord
finché le ombre non calavano
Sul sole che da est
tardava a
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Se adesso cambiata è la meta identico è il fine,
quel punto che dirime le vie immette ad un tratto diverso
che volge a destra, l’opposto dei passi di ieri.
Distrae i pensieri dal vivere l’affanno del giorno,
impiegato a sciogliere nodi sbrogliare
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Il vento riecheggia sonoro,
assillante ed inclemente;
come nella sua natura è fiero
tutto scompone e scuote ... ciecamente
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Speciale fu quel tempo di bohème,
nella tua camera senza luce all’ombra,
priva d’oggetti, deserta e disadorna,
tu edificavi sogni nella tua penombra.
Vegliava fioca la luce d’abatjour,
i libri sparsi ovunque e nei dintorni,
le ombre a sera
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Parlami, oh rondinella, de’ tuoi balsami
arabi, dai quai ritorni, or le nuvole
del canto tuo allietando; e del tuo volo
selvaggio, parlami!...
Dei minareti snelli del deserto,
dimmi, del vespro de’ le tue orbe piume,
delle baïadere a’ piè
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pesco fiorito
profuma a
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Come sei ridotto mio Stivale
sommerso dalla scaltra malavita
sia dal capo cosca o da un rivale
che assoldano gioventù
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Non v’è angoscia ch’io non seppellisca
oltre la radura oscura
ove inaspettata luce risveglia nuovo sole.
Nessuno in
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Sul colle alto lassù
oltre le folate del vento
che si specchiano
sulla neve bianca
mi aspetti, mi cerchi,
mi chiami e
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| È l’indifferenza un sentimento
dei migliori un’attenzione certa
chi sviluppa l’indifferenza ti conosce bene
non dico nel profondo ma quasi
e non è filosofia la mia è certezza
saggezza di abitudini riflessioni
come solo l’esperienza può
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| I tanti misteriosi segreti,
che celano realtà e verità
di vita, durano fino
al termine del viaggio.
Allor si scopre il
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| Scaglie di ricordi invadon l’anima
sfiorata dalle emozioni aperte sulla pelle
svanite nel vento che urla paura
nella notte buia.
Miseri lividi timbrano braccia
pesanti macigni trascinano spalle
fioche tenerezze s’insinuano nei vicoli
riportando
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| Stelle notturne
provenienti da cieli diversi
m’accorgo che restano ancora spente
ad aspettare notti
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| Avanzano le nuvole il cielo si fa nero,
il lampo poi il tuono rimbomba sodo,
le lacrime dall’alto bagnano il volto,
nel
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| Sfinito ed or basta,
conservo l’avuto
che sento pur fugge...
Non cerco momenti,
confronti, consigli;
ignoro speranze,
di tempo, di forze ...
Pur intimo ignoro
se altrove, o in alcova,
in tacita intesa
alcun mi contenda ...
Iddio non lo
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| Come l’acqua santa
e il demone di turno
sono prigioniero di un libro
che racconta sempre
la stessa storia:
la tua storia.
Rileggo decine di paragrafi
centinaia di parole
e migliaia di lettere
senza trovare
risposte
a domande letali
mentre
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Ad apparir per la befana la ritrovavo
occhioni a mandorla e sorridente, era il più bel dono.
Incarnato roseo sul tenero suo viso,
era la mia bambola ad ore e
intensi giochi e coccole vivemmo.
Ero la mamma, e lei la figlia era di
breve durata il
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| Si alza in volo con ali felpate la notte,
sanguina piano il dolore,
lento gocciola su un cuore che si spezza.
Io non dormo,
mentre le mie lacrime crescono
come le unghie e come i capelli, perché
in ogni parte del mondo
c’è sempre un bambino
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| sono quello spazio
che ti dice bagnami
del tuo humus come una terra
abbandonata
che implora
di ridonarmi luce
nutrirmi coi fonèmi che conosci
farmi sentire vento
che sulle ali conduca alfabeti
come una preghiera
ah rimpiango quel
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| O risvegliami tu che sei morente
ricordami il perfetto costo delle ore
riempimi la goccia, di sudore
le fiamme spente e il battito d’ala
risvegliami o morituro, parlami del fuoco
ridammi l’accanimento e la follia
sembrava tutto un gioco, una
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| Parola colma di sensazioni da far rabbrividire
si avvicendano in fila indiana
ognuna con il proprio fardello
in un dì colmo di angoscia
senza respiro vaghi come automa
respirando solitudine
non comprendi il perché
estraneo simile
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| M’infilo carponi nel drappeggio
della tua conoscenza
esfoliando
ogni piccolo inserto
che faccia scalpore
nelle
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| Sul tavolo ho poggiato un foglio bianco,
però mi sta guardando in modo odioso,
perché avverte le mie sensazioni,
comprende che quest’oggi son nervoso!
Mi tremano le mani e all’improvviso
il foglio prende subito a vibrare,
ballando in modo strano,
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| Nei silenzi
ascolto
la tua voce
che nasconde desideri,
che promette voli...
Ti offro
la mia inquietudine,
selvaggia solitudine deserta,
per trasformala in un lembo di cielo
perché possa riporvi
i miei tanti ricordi...
Però
non
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Il gorgoglio dell’acqua
rallegra le sponde,
accarezza l’erba appena rinata...
Briosa l’aria di colori
s’addolcisce
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| tu sei,
il mio sogno
impassibile,
la stigmate,
della mia insonnia.
vera
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| Con l’ali bianche di gabbiano
carezzerai l’onda del mare,
e ad essa sempre affiderai
ogni sogno tuo del cuor.
Se pure il vento maestrale
tenterà di cambiar tua rotta,
non temer, ché un raggio di sole
sarà guida del tuo cammin.
E volerai
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La senti camminare
sopra il prato
di questa terra
nuda animatrice
coi semi e con la vita
a far da balia
al nuovo tempo
ai fiori
e i suoi profumi
che inebriano la mente
e mille cuori
compulsano ubriachi
con l’essenza
di questa primavera
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I rami strillano
dove si appoggia
una civetta.
La sera lagrima,
versa la pioggia,
tuona e la getta.
Allor la
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Adesso, mi dirai, che il cielo è scuro,
da dove possa attingere il sereno,
se sopra quel ridente arcobaleno
da cui
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Che dirti
dolce mia fanciulla
che ti muovi
come un fiore
negli odori del mattino.
In ogni tuo apparire
abbracci terra e mondo
e la vita vivi perché bella.
Non dimentichi un giardino
non ti scordi
di una gemma.
In un mare di colori
tra
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Julie |
10/03/2019 21:38 | 1173| |
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Attendevo l’addio
nel vuoto di pioggia
e restavo in silenzio
quasi ogni parola
Fosse una ferita
da pronunciare nel sangue
quando la pelle
si screpola al vento
Rimandavo i respiri
al mattino meno luminoso
e sentivo il rimpianto
aleggiare
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Scudo di specchi
frantumati cantano,
nel vocabolario dei perduti.
Raccolgono tracce,
scrivono nel vento,
di un tempo frenetico,
rubato...
Noci di pietre,
sollevano memorie
son grida di bimbi.
Pulita sarà l’acqua,
insabbiandone polvere di
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Giri di valzer risuonano nell’aria,
gabbiani felici rincorrono le nuvole
mentre grida festose rallegrano il cuore .
Profumi di primavera solleticano l’anima
vibra la voglia sulla pelle di rugiada.
Rintoccano le ore in cerca di sentimenti
coraggio
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| C’era il mare nel suo destino,
perché nel lato opposto di quel viso avrebbe
dimorato il sole,
così amava farsi ritrarre prigioniera in un rituale antico,
che nell’immensità la rifletteva spoglia.
L’irruenza del nostro amore, prepotente,
si
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| Per tanto tempo ho atteso quel momento
rimasto a lungo un sogno ad occhi aperti,
immagine dai bei contorni
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m’accarezzi seducente
nella tua dolce melodia mi culli
mi porti
dove piangono le spine delle rose
m’adagi sui boccioli lievemente
profumandomi con sorrisi di malinconia
poi improvvisa
vivace e allegra
mi fai librar con te
mi fai danzare come
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| Erto e superbo
sopra un cielo terso.
Monte che racconta
come una fiaba antica
di un paleolitico rito.
La croce nella vetta
costruita da un asceta
forse profeta.
Promontorio asseminese
da su si vede tutto il campidano.
Boschi di lecci e
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Era il profumo dei limoni. Acre e pungente
nel libeccio e nei miei passi celeri.
Ubriacava il mio cammino fino all’uscio.
Mi disorientava. Oltre, era il cancello
che affiorava tra le maglie dell’edera,
oltre, il verde, magia ed incanto
delle
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Càpita per caso
per destino
per sbaglio
Càpita per colpa mia
per colpa tua
Chissà
Ma se càpita a te
e se bene non stai
ti
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| Miniature di mondi lontani
scintille divine nel silenzio dei giorni perduti
violini intristiti nella lotta
nel volo infinito di un attimo.
Paura di cadere senza paracadute
divisione di corpo in linee spezzate
corallo di mare appeso al polso
per
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| Nei sogni il cammino è breve,
la speranza è profonda ed il dolore rado,
solo la solitudine ti appartiene.
Come nei sogni sei solo a combattere, a ridere,
a correre incontro alla verità.
Ma come i sogni si spengono con la luce
così la speranza si
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| Scivola via
il susseguirsi dei giorni
nel susseguirsi dei giorni
che scivolano via
mentre vivo lo spettacolo
che
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| Tempo
d’inseguire stagioni,
gioco
di tarocchi e follie,
mentre annodo
pensieri a caso
e l’ultimo tramonto
dissolvo
nei tuoi occhi di ghiaccio
e cadute di stelle
da certezze di vita;
emergo dal fruscìo
d’una gonna svasata
da un sorriso
leggi
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| Un ponte dal dolore verso il cielo,
una stella a illuminare il mare,
il gentile sospiro della brezza
a calmare
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| E’ finita cosi madre mia
nel pieno inverno,
forte, gelido il vento
ha spazzato via le pene
e la sofferenza tua
specchio del divenire
prossimo l’inverno
della vita mia.
Oltrepassando
le nubi il canto
della morte
ormai si è posato
sulla tua
leggi
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334319 poesie trovate. In questa pagina dal n° 27301 al n° 27360.
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