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♦ Ismaele Pipi | |
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Un abbraccio, e di nuovo insieme,
con la voglia di vivere che scorre felice
sento di non essermi mai sentito così protetto
un abbraccio, da me tanto desiderato
ritorna a vivere, quello che sento per te.
Tu unica donna dei giorni miei...
che fra
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Chiudo il respiro stasera
e lascio ammantato il mio braccio
perché non posso più scrivere parole vuote.
M’affaccio davanti ai miei sogni
e li guardo uno ad uno
scruto ciò che ero e fisso il cielo.
Una domanda ritorna
e nuvole nere adombrano i miei
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| Due dita di morto, sfiorano le corde
è un suono lontano l’aurora, un ricordo
vorrei ricordarne il canto, l’elevazione
la notte è staticità del tempo
un vascello che scivola nel silenzio
vorrei ricordarne il nome,
due note simili all’acqua, una
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"A Ni che c’ai, che nun’ai magnato gnente
madonnaa, senti quanto scotta a fronte"
e mentre guarda er fijo, je viè da piagne
lui j’arisponne co a voce che se spegne
"Nu o so a ma, me sento drentro un foco
c’iò ‘n groppo in gola, e ce vedo pure
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A chi mi chiederà di te
racconterò ancora
della luce che splende
ai confini dell’anima,
dell’incanto della pace
che protegge da ogni male.
A chi mi chiederà di te,
dipingerò l’incanto di un tramonto,
mentre l’inverno si allontana,
tra fili
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immagina quanto debbano
sembrare infiniti
gl’ istanti della carne che urla
quando
in due è diviso l’essere
entrerebbe in te un mare
sul cui fondo
ti avviluppano tanti tentacoli
se bastassero le braccia incorporee
della mente
a
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Rotola sulla pelle il primo minuto,
in balia del vuoto che si riempie,
le labbra conoscono essenze che colando
allagano le nostre bocche...
illuminato da un bacio è il lampo devastante.
Fatale è stringersi,
il caldo dell’amore eclissa il
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‘O tiempo nun s’accatta e nun se venne
pure si ‘e vote corre a vienitenne.
Vulisse ca durasse cchiù ‘e nu poco
ma nun t’abbasta e quanno po’ se ‘nfoca
t’allicche alleramente ‘a caramella
e astrigne miez’e diente ‘a zezzenella.
E’ nu rilorgio
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Sono loro
insieme in un magico bouquet
facendo capolino
s’impongono nel gioco dell’amore
maschio e femmina
in un connubio particolare
onde far risorgere quel sentimento
che per tutti si avvale di un grande bene
un vero tesoro dove racimolare
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Non dire mai:
“Amore eterno”
ad una donna,
rischi l’inferno!
Perché col tempo
l’amore muore
e poi ti trovi
col mal
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Parole
incomprese,
inascoltate...
Il vento
le trascina via,
lontano,
dove il silenzio
le uccide,
lasciando solo
un odore stantio...
Eppure
sono uscite
dall’anima,
roboante voce
di acuti sentire,
rivolte a te,
ai tuoi sguardi
ormai
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L’albero di pesco è già fiorito
e i papaveri tra qualche mese
inonderanno i prati di margherite
bianche e gialle su colline estese
dove l’occhio mira oltre l’orizzonte
per scorgere l’immenso ove sei ora
e cercare vorrei un interponte
per
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Vorresti, ma non puoi
o non vuoi che altri sappiano
quale sia il bene più prezioso,
nascondiglio di segreti,
sogni con carezze lievi
che la notte chiude il sipario.
Passeggiate lungo un viottolo
sede di api e di farfalle,
un mondo senza
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Silente stasera è il silenzio
dimenticato di voce che attende il sole.
Fuori piove di pioggia e di parole,
dentro è tutto un gomitolo caldo di sorrisi.
Da solo il mio corpo si abbandonerà al cuscino
mentre grappoli di sera cuciranno vestiti di
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| Oh fiori di bosco, di aiuole,
oh piante che ornate le case!
La fresia fiorita vi vuole;
narciso, per come rimase.
Per
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| Che
alla guida
del mio essere
pensieri ed emozioni si alternino
serenità e fiducia
più
non mi dona
perché
il Tempo
inequivocabilmente
mi ha mostrato
che
tra gli infiniti paesaggi della Vita
tortuoso e greve
in ogni caso
sarà
il mio
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Invece delle solite parole
prestami il modo
per arrivare a sera
senza vergogna di me stesso
Magari con un po’ di rimpianto
per le cose
che avrebbero potuto essere
e non sono state mai
Invece del rituale del tempo
regalami la melodia
di una
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Nonostante la solitudine
della malattia,
non ti volevo sai.
Forte era il timore,
a tratti asfissiante e scuro,
di avere un cuore
intriso di emozioni straniere.
Non ti volevo,
fin quando ho incontrato
chi in grembo ti aveva cullato,
tra lacrime
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Le rocce dei colli m’insidiano
i pensieri. La marina mi leviga
i Ricordi. La cinta angioina tinge
di bianco l’Anima
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Che nella notte io possa portarti il sole
è raro ma auspicabile, difficoltoso ma possibile.
La vita vince l’inerzia l’amore fa miracoli
e se ti illumini in viso è perché splendi
di luce propria, ma anche riflessa.
Che io scaraventi tempeste o
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E ancora mi sorridi culla d’amore
ventre di mamma che mi diede i natali
e ancora il mio cuore palpita a vederti
a
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M’impongo
di romper tradizionali schemi
nel piacere voluttuoso
di cercar fuggimenti
dal contagio del mondo
e
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Sul molo fluttua l’onda
schiumando acqua e sale
nel cuor mio sprofonda
abissandosi nell’irreale
prima di risalir la
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Al dondolare nel suo letto
chiusa negli occhi
la commozione
scende nelle narici
pizzicando le pareti
quasi zanzara dell’estate
Fa sobbalzare senza molle
fa sfregare le dita
fiammiferi morbidi
fino al rossore
Chiusa negli occhi
subbuglia
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E scriverò ancora di te
di come, con suadente fare,
sei entrato nel mio universo.
E scriverò ancora di te
di parole tue come zucchero filato
fatto di dolci fili candidi e sottili.
E scriverò ancora di te
di come, così lontani, le mani non si
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In una pigra giornata
di cara, intima quiete,
seduto a occhi chiusi
sul mio solingo monte
bianco di soffice neve,
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Sei arrivata quasi all’improvviso
luminosa, sorridente, inaspettata
un miraggio celeste, una cometa
per farmi sognare un nuovo paradiso.
hai raccolto e sviscerato i miei pensieri
scoprendone gli abissi ed i sentieri
ne hai aspirato l’amaro ed
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Tra i confini dell’anima
quando risale la palpebra
un raggio di luce scivola
sul sorriso di un mattino
sale il sale dell’onda
a scovar le narici
con l’olfatto affonda
in fumenti benefici
a cercar le tue labbra
sta il cuore ansimante
di questo
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Si consuma l’ultimo quarto di luna.
Il vecchio attore
ripete con grazia la sua parte.
Soltanto ora l’indulgenza della terra
sgorgherà frutto nelle sue mani,
come una messe di parole antiche.
Poi si allontanerà per l’ultimo azzardo d’inverno,
per
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Pie, mansuete, quali agnelli in pace,
le dame vanno, tra gli ovil di Dio
laudando lei, di Lui, Cui umiltà piace;
Egli
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Può accadere così che un nome
cada esattamente lì
nel punto in cui non dovrebbe,
e la terra si apre
e in ognuno avviene un boato. Senza guerra
senza neanche la misura di un corpo da dire
con quanti centimetri si è salvi
quanti minuti abbiamo
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La tuta blu
un solo pezzo statuario
in ristagno verticale,
gabbia stringente
commentario esistenziale
consustanziale al niente;
maschera acefala
di un corpo muto
anestetizzato,
per la coscienza insomma
un’ombra rigida
o patina che
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Mi siedo con i miei demoni la sera
ad ogni appello rispondo presente
ogni tanto qualcuno ha il tuo volto
ma spesse volte solo il mio
ogni tanto qualcuno parla, con la tua voce
altre volte ci dividiamo il silenzio
le sconfitte e i biglietti per la
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In assordanti momenti
travolti da caldo intenso
cerchiamo pace.
Ho trovato nuvole
fini pensieri
calati dal
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Sminuisce
la tua loquacità
quando percepisci
dal mio languido sguardo
l’intensa nirvana di desiderio
glissata solo
da
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E ti penso,
colorata d’azzurro,
frenetico volo
in estasi di tempo,
raggio di luna
nel fitto buio
delle mie illusioni...
E ti voglio,
costante desiderio,
per placare arsure
di un’anima e di un corpo
che vede solo una meta,
che vive solo per
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Il tuo seno conturbante
mi destava desideri
e tu dolce ed ammaliante
intuivi i miei pensieri.
Ogni sera mi
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A ribatter il mio eloquio,
tergiversando nella nicchia familiare,
d’impeto mi guardo,
quasi genuflessa,
in atto di
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Non serva a niente dormire
se poi mi sveglio
e la notte è tutta d’ascoltare.
Ancora tu che ritorni nel mio mondo
con
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| Sfibrate parole
fulgori di taranta
scorticati dal vento di maestro
e annessi
a volontà plebee
di vino e fescennini,
vi ritrovo negli angoli più bui
nelle pieghe
di silenziosi eloqui,
in affanno vi afferro,
le mie mani che annaspano,
per
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| Ironie relative
dietro al quadretto orrendo
di presentimenti notturni
Lettere d’amore
lasciate in balia del caso
dimtenticate in cliniche mentali
Anfratti notturni
delicati e insoliti
affermati in circostanze strane
Anomalie spoglie di
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Dentro di me resti,
tanto intensa,
oltre le ombre che ti avvolgono.
Addio amore mio!
Non basterà il nulla a cancellarti
dal mio sangue,
oltre il rimpianto che amaramente
vive.
Ricordo dicevi!
Vorrei essere tanto piccola
da penetrare
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Eolo |
12/03/2019 23:46 | 1274 |
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Se ti dovessi dire che cos’è
che in due parole descriva un buon caffè,
direi che è come un bacio, assorto e intenso,
così
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| ancora le meduse poi d’istinto
chiudo viluppi e mi sottraggo al vento.
una molecola di sale
di te una stria di
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| Nuvole basse sulla montagna,
cineree, avvolgenti, multiformi,
scure come il mio cuore,
nere come il mio umore.
Ci sono momenti nella vita
ove un gioco crudele
ti frantuma il tuo oggi
e forse il tuo domani.
Raccogli i cocci che ti restano
e piangi
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Chissà se ancora c’è
ai piedi del cancello
della casa natia
quel filo d’erba
con la sua margherita gialla.
Era bello!
Non moriva mai!
M’accoglieva
ogni qualvolta passavo
quasi a voler farmi un saluto.
Quando uscivo
o quando
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Niente mi lega a questa terra
neanche l’eterna guerra con il sole
che circonda le ombre in cielo
con il velo stupito della primavera
Nessuno mi ricorda d’amore
e nel dolore della sera
tendo a percepire più il vuoto
delle parole ricamate ad
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Il buio della notte
partorisce ombre,
culla di silenzi l’orizzonte.
Dalle pagine vecchie
certi sapori dolci
celati
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Era una persona onesta
ma per metterti in risalto
tu gli hai messo i piedi in testa
solo per sentirti in alto
Usare con leggerezza
parole così pesanti
è l’inconsapevolezza
di essere ignoranti
Se di notte una presenza
ti verrà a
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Sono un uomo intermittente
brillo e mi spengo quando non voglio e non posso
illumino e poi rabbuio oasi fittamente
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| Son debole da un lato e non sol quello:
E’ “zampa equina” il mio sinistro, al fondo
dove lo stinco torce ed è inceppante,
e sempre un gelo al nervo suo carente.
Su e giù su destro e manco in modo alterno
non sento chi mi punge e sulle piante
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Le ho viste, io. Le ho viste tirare
il collo alle galline con le mani
nude. Le ho viste col grembiule
sporco, che odorava
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| non è colpa della gardenia
se dopo aver respirato il suo profumo
quello delle rose
non ti appaga pienamente
e non è recidendo
l’amato odiato fiore
che troverai negli altri
un maggiore incanto
così la gardenia lacerata
quando ricomporrà i
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| Azzurro di spazi ingombri di polvere
aperti ad un sole tiepido
che spazza il vento
di pesanti fardelli.
Migra il pensiero al ramo sicuro
che si congiunge al suo
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Può essere forse il cinguettio d’un stormo
gridante a’ i nuvoli invito all’ebbrezza
in una spenta Vita?...
Ti riconosco,
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Forse perché sono vento
raccolgo bellezza nei sassi
e scrivo lunghe poesie d’amore
che ricordano al mio cielo
la gioia di essere viva.
Forse perché sono vento
aspetto istanti di aliti di vita
e fiori candidi di neve
che chiamano il mio cuore
in
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Un giorno noi saremo
ombra e luci
di una rosa amata
sopra ogni cosa
e specchio di un bosco
con tante croci
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| Ricordo poesie bellissime,
passate alla storia
studiate sui libri di scuola a memoria.
Sono salito su un monte,
ho scritto le mie poesie
su un sottile foglio
d’acqua d’una fonte,
la corrente le
ha portate via
con rime sparse
tra le balze
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Ti chiamo con il tuo nome,
mia stupenda chimera,
germogliata nel cuore di quercia,
perché fossi figlia delle prime radici che ti forgiarono,
nutrendoti dei doni della tua sostanza
vivida luce ai miei occhi.
Privo di vista ti riconoscerei ovunque,
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Oh, felice unico giorno
che lesto mi risvegli,
col cuore in armonia
nella molteplicità di luci
degli albori di
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334319 poesie trovate. In questa pagina dal n° 27241 al n° 27300.
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