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Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
Poesie pubblicate: 361’098Autori attivi: 7’474
Gli ultimi 5 iscritti: Paolo Luxor - Concita Russo - Filicheto - Gianluca Battini - PostScriptum |
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E poi... ancora ti abissi
a te cari in rifugi ameni,
da te, giacché esisti, avulsi,
non diparti oppur non ti vieni...
E poi... ancora ti resta
silenzio e poco rumore
di moti, tra mari e tempesta
riflessi di cieli, scintille di amore...
E
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sorridi
danza l’aria intorno ai tuoi occhi
scrivendo a piene mani la pagina di un giorno che rimane
mi guardi
ti incontro vicino a dove si ferma il cuore
e poi parli
se avesse il giorno sempre le tue parole
non esisterebbe la notte
cala il
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Non ricordo più il sapore
troppo tempo,
ricordo il calore,
l’intensità,
l’amore, la gioia nell’averli,
i sotterfugi per poterli dare.
Non ricordo il sapore,
vorrei riviverli ancora
provare le stesse emozioni
del lontano calore,
il suo
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| A quel, sta il cacciator dirimpettaio
che gli augelletti adora e li pastura
con briciole che a festa son dolciumi,
e lui, crudo assassin ferisce altrove.
Bardato in armamenti esce al cortile
che par muovendo al fronte a
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| Si apre il cielo,
una lingua di sole
arriva ammorbidire il coriaceo profilo
di un giorno imbronciato.
Germogliano le
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E mentre a sera sta sulla panchina,
la sola amica che gli resta e anela,
il vecchio guarda il buio che avvicina,
quell’ ombra che vagante il cuor raggela!
Ma della morte lui non ha paura,
affronta il gelo senza alcun lamento;
la vita che ha
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La prima Stella della sera
il primo nitido bagliore
non ci fanno dimenticare
la bellezza sorprendente
del tempo nuovo che arriva,
profumato di speranza
intriso di buoni propositi
musicato di armonie nascoste
lieve come fiocchi promessi
da un
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l’amore consuma
fino alle radici del vento
come una candela
nelle notti di maggio
ti prende e ti porta via con sé
come quando l’aurora
rapisce via le innamorate lucciole
solo i rigagnoli di baci
permangono nei ricordi
rubati dalle stelle
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’Nu continuu lamentu,
eternu scuntentu,
o tiatranti di talentu.
Lu cumpagnu a iddu vicinu,
‘nu duluri i testa
dà la sira a lu matinu.
Da li sordi cummighiatu,
malatii mai pigghiatu,
da lu so parrari
sulu prublemi avi cuntatu.
Finarmenti
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si sa,
il tempo si sincronizza
sempre, con il tempo
del nostro battito,
correndo vola
rallenta se si è felici o tristi
e si ferma morendo o
trovandosi a vivere,
in un momento
in cui si è lì,
dove davvero
vorremmo stare.
Forse non pensiamo
che
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T’inganno mio passato,
d’esilio notturno
dal cuor scavato,
perché è nuovo il cammino
tra campi minati di passione
e ansie.
Svaniscon le vertigini,
di lacrime sulla fronte,
mentre una ruga profonda s’acquieta.
È nuovo il volo
sopra i
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Come passano lemme sti giorni,
un po’ bigi, sfocati e pur meri
e con nubi a far bigio contorno
padronali pur sempre e sinceri.
Così in fretta si trasformano in anni,
senza sforzo né lode né danni
e ti accorgi dello scorrer, talvolta,
tacito quel
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Vivì |
29/12/2019 11:20| 698 |
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Da un anno mirtilli di cuore,
danzano i saltamartini
e viole d’erba volteggiano
sugli schizzi dei tuoi
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Jim27 |
29/12/2019 10:33| 1761 |
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“Vorrei venire lì per darti un bacio,
ma dopo quello ch’è successo ieri
non posso più provarci, son distrutto!
Ma tu sei
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Lunghe le dita magre e veloci,
sul suo viso dolce e delicato
occhi azzurri, vivaci e profondi
che leggono tristi i propri
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Astruse
filosofie
dell’apparenza
spacciate
per Conoscenza
da
deliranti sacerdoti
di oscure fedi
o
da arroganti profeti
di una pseudo scienza
precipitano
il Mondo
nell’oblio
della Quintessenza.
Che sia
il preludio
a una fine
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Perché mi guardate tutti
come se fossi un vecchio
perduto fra i ricordi
quando il mio cuore trema
Nelle sere fredde dell’inverno
e non ha che calore da dare
alle nuvole sciolte
in amore d’inverno nero
Perché mi parlate tutti
senza ascoltare
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Fintantoché si cheta
il respiro tuo e frena
a modo suo, discreta
la pace ti soffia, appena...
Appena, ti tocca adagio
la mano di più contesa
in vita è che dà coraggio
e continua pur tua l’impresa...
Quel tempo mai ti si ferma
e lo baratti tu
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Scivolo
diluendomi
mi specchio in pozzanghere senza fondo
non trovando mai la mia immagine
(era neve candida o forse sole di spiagge
quel passato lontano)
oggi solo finestre da cui sporgere
per poi ritrarsi
è un cercarsi senza sosta
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Sedici metri alla fine dell’infinito
due passi e stendo la mano oltre
parlavano di una pellicola al negativo
o di un muro invisibile agli occhi
l’erba è gialla sui marciapiedi d’estate
una morte continua negli occhi
qui qualcosa finisce o inizia,
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La notte spegne il giorno
e accende il sogno
con le palpebre chiuse
dei miti e delle muse
di ellenica memoria
che i segreti della gloria
tengono ben celati.
Nell’Olimpo sigillati
tra gli dei e gli eroi
il senso è che puoi
vincer ogni
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Le ombre che assillano il cuore
sono silenzi che migrano in cielo
per parlare di noi
di questo vivere incerto,
dei
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Nessuno resta uguale a se stesso
nell’arco di vita temporale
quando nello sviluppo si intraprende quel processo
di costante e severa crescita mentale
A volte si avanza con passo deciso,
altre volte con un fare sopito,
per raggiungere una meta
di
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Mi mette un po’ tristezza, sai, Natale.
Molta tristezza. Ognuno
caparbiamente affaccendato a correre,
a destra, a manca. Topi,
vaghiamo senza meta, senza scopi,
contenti di percorrere
il nostro labirinto; e ciascheduno
per dimostrare chi è, e
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Fu senza luce l’alba di quel giorno
e venni risucchiato, a mia insaputa,
come in un gorgo, che girava attorno,
tremendo e cupo, in libera caduta.
Abisso oscuro, senza più ritorno,
là sprofondava l’anima perduta.
Nel turbinio dei sensi
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Tra i fuochi fatui del sapere
ecco le ricordanze
imbellettate da quel magnifico sentore
che ogni essere umano dovrebbe
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Succede, che l’addobbi de Natale,
tarvorta l’aritrovi frantumati
e quela palla ch’era un po speciale...
s’è rotta e t’ha
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Per Essere
devo rimanere fuori dal tutto
dalle vostre chiacchiere
dai vostri teoremi
dalle vostre gabbie mentali
e non farmi trascinare
in empiriche soluzioni
dove soluzioni non esistono.
Per questo devo isolarmi
immolarmi, invocarmi
nel buio
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Dicono che nella vita niente si debba lasciare indietro
facile a dirsi ma quando gli aiuti latitano
tutto diventa insormontabile
mancanza di soldi e di tempo
si uniscono in un non magico bouquet
come fare è un vero dilemma
carpire senza farsene
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Un anno giallo ocra e blu cobalto
serenamente acceso all’imbrunire
di una stagione adatta al suo finire
col nuovo divenire e il vecchio smalto
di un’esistenza dedita all’assalto
dei raggi del suo sole da addolcire
coi giorni sempre pronti a
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Uomo, donna e matrimonio
era il simbolo perfetto
dell’amore per creare
una splendida famiglia.
Ora i tempi son cambiati
si convive qualche anno,
terminata la passione
si dividono le strade.
E’ l’amore ch’è cambiato,
sono morti i
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C’era una volta un bruco,
carino nell’aspetto
e pieno di rispetto,
che amava assai sognare.
E avvenne che un bel giorno,
guardando un alto monte
che stava a lui di fronte,
s’addormentò di botto.
Nel guscio rintanato,
incominciò a sognare
e
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Le spiegazioni che avevamo dato
ieri a nostre vicende della vita
hanno oggi sapore assai datato,
da cui la verità è ormai fuggita.
Là dove pensavamo d’aver fatto
il bene appare il male, e viceversa,
ed era spesso falso quel ritratto
di una
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Me ne sono andato
con qualche granello di polvere
e con le mani addormentate
dalle troppe carezze
E sono rimasto in silenzio
per giorni e giorni
senza ascoltare il vento
che mi parlava ancora di te
Mi sono vergognato
per non aver pronunciato
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Inutili marionette
i ricordi
scivolano su livide
trasparenze
di spenti specchi
Nel ghigno del pensiero
si graffia un sorriso.
Ritmi di maree
calcolano perduto tempo
nei segni sulla sabbia
spenti dalla spuma
delle onde
Cancellando vita,
si
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| Di là della sciarpa
questa sera che aggiungo
al mio tempo riassunto,
di momenti raccolti
come a caso fra i passi
dov’è,
perso,
antico il mio mondo.
Circospetto,
pensoso,
roteando nel freddo.
Poi lucine che pungono
emergono agli
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Com’un sole
che la notte s’è perso
in giro tra le vie
dell’infinito Universo,
cos’io fievole
me ne vado disperso
tra i vicoli di fobie
dimoranti in me stesso.
L’alba aspetto
con cauta speranza
che la nebbia diradi
e possa in lontananza
la
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Mi piace cercarti
quando il sole è alto
e le ombre tutte
mi sembrano braccia aperte
su noi due stravolti nell’amore.
Nulla in quel che ci circonda
si fa freno o disturba.
Nascosti gli uccelli cinguettano
e una musica che si fa canto
la danno le
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ed il mare creó
la sua donna a sua immagine
ed a sua assomiglianza
dalle viscere del fondale oscuro
alla luce dell ‘immenso ardore
dei cieli infiniti
la creó in un giorno di tempesta
quando l’ oceano fece l ‘amore
con le stelle
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Dall’enorme masso di marmo
con mazza e scalpello
grande maestria
delineasti la pietà
la statua più bella della terra,
dolce vergine dolente
con suo figlio Gesù
morto fra le braccia.
Artista unico nel suo genere
carattere ardito,
della
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E’ dentro,
spinge e canta,
accumula ogni perdita
che semina nel tempo.
Strazia,
accompagna,
ride di te,
a volte aiuta.
E quando perdi
quel pezzo di te stesso
che paralizza i sensi,
che soffoca i tuoi passi,
quella parte
che per te era
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Voglio restare immobile
fino alla fine della festa, senza ardore
voglio restare al buio, senza nessuno
dentro i muri di pietra voglio stare
senza alcun rombo,
regna silenziosità.
Voglio provare cosa prova un morto
(mio padre, mia madre)
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Oh donna t’innamorasti del ben parlare
e delle parole ove la magia prende il cuore.
Parole ad eclissare in bocca ma
dal cuore salire ad emozione di corale.
Vi Supplicai “parole fatemi sognare!”
Sognammo, parlammo e dicemmo ed
ogni parola fu un
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| Io, ancora silenziosa
ormai distante
come tutte le madri
che fanno volare liberi i figli
io che non so se fui
grande
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| Ripenso alle emozioni
che tu mi avevi regalato
ai momenti che il mio cuore
batteva come un matto
il cielo mi sembrava tanto azzurro
e il sole brillava più che mai.
Invece bastò un colpo di vento
per spazzare via ogni illusione.
Sembra sia
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| Canto di quella donna, la pulzella
vergine, santa e indomita guerriera;
senza pietà i nemici suoi flagella,
vince una guerra persa; bella e fiera,
terminerà i suoi giorni in una cella
che lascerà per ardere qual cera;
o forse no; ché in ciò che si
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Ritorno a rivederti o mare mio,
nei giorni delle feste di Natale,
mi fermo a rimirare questo rio,
che nelle acque tue sfocia e poi risale
e increspa l’onda già,che dall’oblio,
riporta i miei sospiri e il temporale
in me, da quando a sé lei volle
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Cosa aspetti a prendere per mano la vita
non ti accorgi di quei lucciconi che addobbano l’albero
sono luci che lasciano il segno
cerca di non prendere la scossa
nessuno giungerà in aiuto
è questa l’unica speranza
da non poter prendere al
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Avevi gli occhi azzurri come il cielo
ed i capelli biondi come il sole,
la bocca che desiderava un bacio ...
ed io che non
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Natali che non tornano,
profumi di abeti che nessun albero artificiale può sostituire;
il caldo di un camino
che spegne le ultime braci
nella notte più gelida.
Si ritorna nella casa dei nonni,
scalzi e giocosi,
bambini festanti incontro
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La mia anima è un solitario profumo di ginestre
è un immagine d’amore
che oltrepassa la vita e la morte
in uno sguardo di felicità .
Anche se il niente mi parla
il cuore ama e cerca di te
anche se non sei nata
t’invento nel sogno.
Nel cielo
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Un silente libro
viaggia su onde invisibili,
d’un pianto doloroso.
Chiuso nello scrigno
degli scritti impossibili,
esso fugge ogni ghigno.
Tra i fogli lui ti abbraccia.
Difficile non porgergli la tua penna,
come pegno d’affetto.
E tu
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Ti scrivo ancora
perché non amo lasciare
pagine vuote
fra le mie ombre di carta
Ti piango ancora
perché so che c’è sempre
un tramonto
che non abbiamo visto
Prima di qualche notte
e prima di qualche mare
da naufragare
fra le lacrime di
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Per te ho tempesta di parole,
uomo rubicondo, che osi sfruttare
le tasche e il dolore del mondo,
per te non credo brillerà mai il sole .
Amo gli occhi dei ragazzi della scorta,
quando si guardano, attorno
per difendere loro ritorno,
io resto in
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Non avevo
la valigia di cartone
quando lasciai mia città.
La ragazza sognatrice
era diventata “donna”.
Affollati i
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Giocava
come un fanciullo,
quanto amore c’era
nel suo cuore bambino.
Soffriva
e in un foglio riversava
il tormento
immaginando
di
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Nella luce dei tuoi passi,
passavo sul sentiero
che mi portava, solo soletto
nella corte della tua casa
e lì, nelle simpatiche parole
dell’acqua che cadeva
nell’amica fontana,
davo vita, vera, ai miei sogni,
L’albero delle rose, cresceva,
ed era
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Si tormentan gl’astri
perché non posson vicinare
il nome dell’amor
e toccar l’essenza piena
di questo volto.
Sboccia la mia rosa,
in pensier e
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Quante croci al cimitero,
sono simbolo di morte,
quante tombe senza un fiore,
è un dolore troppo forte!
Quanti ieri son volati
e i domani sono tanti,
ma vissuti ad uno ad uno
poi scompaion tutti quanti!
Quanti amori nella vita,
quante
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La pelle mi è gradita
solo a piccoli spicchi
e se spremendo il cuore
ritroverò l’uva dei sogni
Allora saprò di amarti
- magari a tratti -
come la nebbia quando
accarezza la terra
Al mattino e solo allora
prima di svanire
nella luce del
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334254 poesie trovate. In questa pagina dal n° 20821 al n° 20880.
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