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#Solitudine
Le 292 poesie pubblicate con #Solitudine |
Basta un verbo onde entrare in subbuglio
tremolio alle mani prende il sopravvento
batticuore toglie il respiro
un vero dilemma quando in solitudine
i fantasmi fanno la loro parte
frenando quel fuggi fuggi
che nelle vene cercano una via
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Eccolo inatteso sguardo che pietrifica
micidiale colpo assorbe il respiro
un clic e tutto si scioglie
alla vista di un passato d’amore
quel sorriso cancella la solitudine
a due passi dal baratro avvolge
scorrono le immagini
emanando
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Non esce quasi più.
Il pelo che sfuma nel grigio
disegna la cute candida
i suoi sentieri luttuosi.
Da vent’anni ogni tanto urla solitudine
ma si lecca ancora
strappa le unghie coi canini aguzzi
residui puntuti di una fame avida e tenera.
E dorme.
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Oggi solo silenzio puoi fare
parole come macigni affollano la mente
soltanto vuoto intorno fa compagnia
un giorno come un altro
capace di riempire il cuore
tutto in quel vagito
riesce a comporre il panorama della vita
viottolo dove felicità
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Quale gusto divampa nel calpestare questo suolo
quando il vuoto incalza
tentennando pensieri come birilli si fanno avanti
con grande sforzo
consapevoli del momento
cercano motivi ove appigliarsi
indigesto nutrimento per non morire
si ribella
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Quante le cose da fare
seppur crogiolandosi nella solitudine
ovunque desideriamo mettere lo zampino
rimanere indietro non è nel nostro DNA
non possiamo dare un calcio alla vita
ne andrebbe della nostra reputazione
rendersene conto è già un
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Intera, unita da ossa dolenti
in fuga da divisioni di Dna
Intera fragilità senile
oggi sono illuminata ustione
inumidita dall’ ansia.
Sulle dita ho ferite infette
gli occhi chiusi in ricordi.
Ero spezzata anni fa e felice
un piede sul marciapiede
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Non smettere d’amarmi
anche se non riusciamo più
a leggere tra le nostre rughe
il nostro immenso amore.
Non smettere d’amarmi
anche se non riusciamo più
a colmare la solitudine
che avvolge di tristezza
il nostro silenzio.
Non smettere
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Sono folate di vento capaci di riportare ad un mondo
quando il sorriso imperava
centellinando nel cuore quel nettare
seppur birichino sapeva suddividere occasioni
dove trovare conforto e sicurezza
senza alcun interesse
stuzzicavano quei
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| Ci si sfinisce a volte
cercando di reinventarsi
alibi d’infinito e nuovi bisogni
forse il primo passo d’addio
alla meraviglia irripetibile di questo esistere...
Una corda a nodi grossi mi aiuta a salire
l’ enorme pietra rotonda
fa scivolare
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Un guscio corporeo
matura e sfiorisce, anzitempo,
quando, il dolore corrode l’anima
e la solitudine, toglie la vita,
in un lampo,
come
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Risparmiare sul piccolo per avere il grande
non è da gettare nel cassonetto
basta saper suddividere ogni desiderio
ed il risultato avrà sicuramente il suo culmine
il sorriso si aprirà a quel mondo
ambito ad oltranza
come non essere
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Inutile fissare un punto nel vuoto
né sorrisi né occhiolini faranno la loro comparsa
sembra proprio che tutto sia eclissato
sola in un mondo di draghi cerchi d’emergere
volontà non manca seppur spesso
un indefinibile senso d’impotenza si
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| Il secco macinato dalle ruote della bici, crocchia
canta come le cicale. Quasi mi addormenta.
C’è vita negli spazi crepati della fertilità terrosa.
Insetti sciocchi cadono ancora nelle trame sottilissime
di pungenti ragnetti rossi
lucenti formiche si
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| Anche questa volta hai dovuto fare i conti con la solitudine
seppur intorno tutto brulicasse di ricordi
un via vai originale al quale il cuore non si arrende
alla ricerca di quei sospiri quando la calura imperversava
piccole illusioni aiutano a
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| Spente anime, noi siamo
in questo cielo diverso, dove lo sfarfallio di pensieri
si perde fra il sole e la luna, e il cuore più non batte vita
o almeno non meritoria dell’essenza di noi...
Anime sbiadite, siamo
nel tempo che fu inganno e menzogna
per
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Sono in preda
al panico.
Tutte le vicende
che ruotano attorno
alla mia coscienza
sono estranee
alla mia esistenza.
Non mi riconosco più.
Temo di essere
precocemente invecchiato.
Pensando in continuazione
all’ineluttabilità della
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Vulissi parrari susennu a vuci
jettari fora lu chiantu
riminari carizzi vilinusi e duci
tumpuliari lu scantu
vulissi canciari lu me cori
alluntanannu duluri e cruci
rattannu lu funnu trattenennu lu sciatu
vulissi tanti cosi
ma a vita
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| Al pomeriggio imprecava
sui giorni della luce.
L’amore è un esercizio per la mente
un morso, o una galleria nella sabbia?
Poi ad alta voce benediceva
il suono del cellulare
celebrava spine vestite da sussurri
spavalda e bugiarda
raccontava
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| Ti piaceva assaporare davanti a quel grande schermo
profumi di bosco
quasi impacciata la natura si riversava su di te
montagne colline prati in una danza senza confini
aiutavano a sopportare quei momenti di solitudine
una vera medicina senza
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| Madre e figli, tessiture complicate
nuvole di tempo
che si dissolvono in pianto, grandine
o neve
regole affidate dalla vita
seppellite pian piano
incendiate dall’assenza.
Tu abiti nell’alveare
delle mie abitudini e dottrine
io in un debole
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Singhiozza e balbetta
il cuor mio che ancor trema
rassegnato ma vivo
con il ricordo in attesa
cancellar vorrebbe
quel pensier che strattona
eliminando dalla testa
sorriso e viso
che malinconica tristezza
dentro l’anima incidono.
Piange e
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| E’ agganciata al buio la stolida catenella
che robusta e sottile mi isola dal contatto.
La porta semi- aperta guardo infastidita
diffidente e mascherata da sorrisi
volti conosciuti
venditori del nulla che bussano.
La mia kundalini ha un sibilo
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| Poi la rinuncia diventa dolce
santità giustificata
ricorda il disfarsi dei semi
nel passo fondo
verso l’acqua a primavera.
Poi sai che non c’è mai motivo
per essere amati
odiati o dimenticati
e sai che unisce più la voglia di guerra
che quella
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| Lacrime di ricordi all’ombra
del salice piangente,
campo di grano...
piegato alle intemperie
del tempo.
Mano amica d’un lieve
venticello
asciuga il sudor della mera
solitudine.
Stella nel riflesso del mare
illumina flebile sguardo.
Sommerso
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| Parola colma di sensazioni da far rabbrividire
si avvicendano in fila indiana
ognuna con il proprio fardello
in un dì colmo di angoscia
senza respiro vaghi come automa
respirando solitudine
non comprendi il perché
estraneo simile
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La noia non danneggia qual si voglia
elabor e ponderar nuove situazioni e
con fierezza elergir allegramente ad esultanza d’abbandono.
La noia non è noia se ammantata di energia vitale.
Annoiar è imprimer apataci e morenti sentimenti.
La noia è
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Capovolta, su un foglio bianco
non si raddrizza più, incapace.
Torce zampette sempre più deboli,
invano antenne sottili si muovono
cercando equilibrio.
È il silenzioso affanno
d’una formica lontana
estranea dal gruppo ordinato
in fila sulle
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| E’ nuovamente l’alba!
Penso al tempo che ci è sfuggito
al canto che poteva essere nostro
alla maestosità della luce
sprecata sui volti
al fuoco che ha smesso di ardere.
Rievoco i passi nelle stanze
ed il dolore mi strazia
nella vana attesa del
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Il poeta
soffre in silenzio
nell’ombra della sua solitudine.
Si abbraccia disperatamente
ai versi che scrive col sangue.
Ama le nature morte
ed esalta la bellezza
della donna che ama.
È sempre
sull’orlo del precipizio.
In attesa
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292 poesie pubblicate sull'argomento Solitudine.
In questa pagina dal n° 91 al n° 120.
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