Aria fritta respiriamo a pieni polmoni, la inaliamo, la degustiamo, in certi momenti pure ne godiamo, assaporandone l'aroma di bruciaticcio quasi fossimo masochisti, ciò che ormai da decenni ci propinano è proprio questo, non nasce oggi o ieri questo modus operandi, le radici sono profonde, forse fanno parte di noi, da atavici tempi è sempre stato così, ma ultimamente i limiti sono superati, la botte è colma e sarà anche pressoché impossibile evitare lo straripamento, proprio grazie alla nostra cultura, al nostro intelletto, alla nostra informazione, noi uomini di oggi, pensiamo di essere molto più eruditi, liberi di pensare e decidere autonomamente rispetto ai nostri progenitori tanto da sopravvalutarci ed è proprio questa autostima che ci fa diventare invece sempre più violabili, manovrabili, vulnerabili, loro lo sanno e su questo agiscono, come... semplice, con pagine e pagine sui giornali, ore ed ore di trasmissioni, link su link postati su internet, dedicati alla politica, alla cronaca, all'economia, allo sport, l'eccesso straboccante di informazioni, fa si, che per noi comuni mortali, diventi sempre più difficile distinguere il vero dal falso, l'inclusione dall'omissione, cogliere sulla pelle una lieve brezza di realtà, di verità, chi sa il vero e potrebbe divulgarlo, tace, in nome di sinergie fin troppo facili da immaginare ma impossibili da capire appieno.
Alla luce di ciò i giocatori (contendenti, controparti) dettano le loro regole, le stabiliscono assieme e la propinano alle pedine che credendo di far parte del gioco nella loro arrogante presunzione di onnipotenza le subiscono passivamente scannandosi tra loro.
Nei secoli passati l'analfabetismo raggiungeva nel mondo, ma stringiamo il campo a l'Italia, percentuali altissime, tanto che ai tempi dell'unità, sfiorava ancora l'80%, questi erano consapevoli di ciò; secondo dati recenti, da studi effettuati, ad oggi il 70% degli italiani è analfabeta, ora intendiamoci qui dovremmo chiederci a quale tipo di soggetti, corrisponde tale definizione, per molti studiosi sarebbe meglio modificare tale obsoleto termine con illetteratismo, perché tra questo 70%, la maggioranza dispone di codici di lettura e scrittura, ma sono incapaci ad utilizzarli. Purtroppo si sta verificando uno strano fenomeno. Molti ragazzi arrivando alle superiori ancora non sanno parlare e faticano a compiere un discorso dal senso compiuto, non riescono a mettere su carta quello che pensano e spesso quello che scrivono ha storpiature, derivanti dall'uso quotidiano delle chat e dei messaggi sms. Forse questo deriverà dal fatto che nella nostra scuola elementare, i tempi dedicati ad aumentare nozionismo e cultura, sono stati assottigliati dalle ore destinate alle cosidette competenze, quali teatro, canto, danza, pittura, sport ecc...ecc...? Lungi da me il criticare simili materie “complementari”, ma l'introduzione nell'orario scolastico di nuove attività non avrebbe dovuto incidere sulle ore d'insegnamento "fondamentali", quali la matematica, la letteratura, la storia, le scienze, quelle cioè essenziali, a far crescere il sapere, fattore imprescindibile, atto a sviluppare le capacità di ragionamento, che proprio a tale età deve porre e radicare le proprie basi .
Orsù veniamo al dunque, come dicevo, quando l'analfabetismo 150 anni fa raggiungeva quasi l'80 %, coloro che non sapevano né leggere né scrivere, erano consapevoli di tale mancanza e "nella loro umiltà" di consequenza si comportavano, oggi nell'era dell'istruzione di massa purtroppo no.