Radiosa giornata: boschi, linee ondulate e poi aspre, dolci e ripidi saliscendi.
Aria mite, primaverile, flora mediterranea, abeti, e pini si contendono l’irregolare
territorio insieme agli uccelli che liberi disegnano tutte le traiettorie possibili.
Sentieri e tornanti larghi e stretti serpeggiano lungo i crinali finendo in baite,
case di montagna , malghe. Quadro increspato dal battito nitido e potente di una
moto enduro che risale circospetta i dorsali e gli avvallamenti.
Termina il rombo raggiungendo una casa su un piano a più o meno 1000 metri s.l.m.
in pietre nella parte bassa e legno in quella alta, nel complesso la costruzione di circa 80 mq. appare solida e semplice: è circondata da un ampio terreno coltivato disposto in parte a terrazzamenti, vi sono anche intorno alberi di nocciolo e noce e altri.
Di là in un ampio recinto delle galline beccano sul terreno in cerca di cibo. Gocciola
da un tubo con rubinetto acqua che si perde dentro una vasca di cemento.
Alle spalle della casa fa da copertura un roccione alto circa una trentina di metri.
Accoglie festoso, l’uomo che scende dalla moto, un bel cane lupo; l’uomo sui 45 anni
ingrigito quasi precocemente insenilito va verso il portone, apre ed entra dentro.
*
‘Rosa , carminio, lacca di Cina, fucsia avvoluzioni, riccioli e arabeschi a forma di discrete mani
afferrano affannose nuvole di fumo azzurrognolo. Intorno .
Sotto, versi d’amore, di unione sessuale. Atavico suono della creazione che conserva
nel movimento l’alfa e l’omega: la vittoria della vita sul niente. Fremono i sensi,
all’ acme l’intesa, unione senza la macchia del tempo.
I tuoi bei seni catturano i miei occhi, le mie mani; tanto ci amiamo con un amore semplice
e profondo, poi poco dopo aver raggiunto insieme l’ orgasmo sento le mie energie
disperdersi oltremisura repentinamente tanto da svenire…’
Oh! oh! Sofia, bella Sofia protendo le mani e lo sguardo verso la finestra ambrata dal
pomeriggio, come per raggiungerti subito nel tuo spazio-tempo.
E continuo a svegliarmi in compagnia di questo ricorrente sogno.
Sto rilassato sul letto, a fantasticare su di lei quando ad un tratto una voce da fuori
si fa sentire.
“C’è qualcuno?! C’è gente, permesso?!”
Vado verso la finestra, mentre il l’uomo, escursionista(?) ripete la stessa domanda.
Esco “ Le serve qualcosa?” faccio alla persona di mezza età dall’aspetto simpatico,
dal suo zaino fuoriesce una cartina topografica consunta.
“Il sentiero dovrebbe condurre al paese Frondone, ma nella carta non è indicato, e
poi vorrei dell’acqua, per favore.?” mi dice, quasi d’un fiato.
Lo invito dentro casa e gli do da bere.
“ Il paese è a circa 20 km. da qui, ci sono delle scorciatoie e sentieri poco trafficati,
dopo le farò vedere - è visibilmente stanco, forse deluso- voleva raggiungere forse la
cima Boll?”
“ Si! senza riuscirci come vede, eppure ero certo di poterci arrivare, mostrandomi l’evi-
denziato nella cartina.”
“E’ datata – suggerisco- comunque la vetta si può raggiungere dal versante orientale.”
Si guarda intorno , la vecchia ma funzionante radio, la fila degli omini in legno di diversa grandezza, mobili rustici e spartani e ferma la sua attenzione su due cornicette poste sopra il cassettone insieme ad altri soprammobili; su una un poco più grande dalla cornice argentata quasi scura
c’è una foto con una coppia semplice e sorridente con sotto scritto Caty e
Teo, nell’altra a fianco vi è una giovane di media bellezza,fotografata a ¾ su uno
sfondo fiorito con il nome Sofia .
“C’è una bella veduta qui- usciamo fuori- vive da solo?”
Non ho voglia di rispondergli, c'è la perfezione del silenzio , del benessere e della solitudine, preferisco dirgli le ultime informazioni necessarie affinchè
possa trovare la giusta via per arrivare al paese, non vuole che lo accompagni con la moto
e poi scendere verso valle è poco faticoso.
Accenno a salutarlo, lui capisce, gli chiedo il suo nome, Ermes, la risposta.
Sta per avviarsi verso il viottolo, quando si gira e gentilmente mi chiede il mio, gli rispondo
Diego.