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Questo racconto è inserito in:
 Parte 9 della raccolta "Andrea & Daniel " di Gianny Mirra (14 racconti)
 Un amore immenso

Andrea & Daniel Cap. 12/ 13/ 14/ 15

Amore

Ciao Dan, come va amore,’’ scrisse Andrea in chat.

Era metà settembre e Dan era a Johannesburg con Ashnam.

L’emiro lo aveva pregato di accompagnarlo in sud Africa per concludere degli affari, aveva detto giusto una settimana, mentre il resto della troupe restava a zonzo a Dubai.

‘’Mi manchi da morire amore mio. Mi sento così solo, non me ne frega niente di tutte queste persone che mi circondano, sono così vuote , così fatue e superficiali. Tu come stai?’’

Andrea: ’’ Bene, ma sono in ansia per te. Non voglio che ti succeda niente, quei posti hanno sempre avuto la piscia bollente nelle mutande, sono sempre in guerra.’’

Daniel: ’ ’Non preoccuparti qui a Johannesburg è tutto tranquillo, come anche a Dubai.’’

Andrea: ‘’Ti sei già scopato l’emiro?’’

Daniel: ’’Amore perché parli così?’’

Andrea: ’’Perchè è quello che vuole Dan. Quello sbava per te. Che credi che ti tenga al suo fianco per beneficenza? Ti vuole Dan, lo capisci?

E quelli sono peggio di una spina nel culo, quando si fissano non mollano.’’

Daniel: ’’Lo so li conosco. Cercherò di starne lontano e prendere tempo. Ma te tutto bene? Mi ami ancora vero?’’

Andrea: ’’ Certo testone norvegese…. ti amo tanto come il sole ama la luna e la luna il sole. Ti amo nell’alba che partorisce il giorno , e nella notte che lo abbraccia nel suo seno…. ti amo Dan.’’

Daniel: ‘’Grazie amore, grazie ti amo da morire e farei qualsiasi cosa per te.’’

Andrea: ’’ Stai tranquillo e viviti quest’esperienza, e quando si avvicina paperino d’Arabia digli che hai l’aids così non rompe.’’

Daniel: ’’E’ vero che mi aspetti amore?’’

Andrea: ''Si, per tutte e stelle del cielo, si per tutto l’amore del mondo.’’

Daniel: ’’Grazie amore’’.

Andrea:

‘’UN GIORNO DIO MI HA DONATO UN ANGELO,

E’ PASSATO DAVANTI A ME E SI E’ FERMATO,

LE SUE ALI SI SONO APERTE GUARDANDOMI NEGLI OCCHI,

E PRENDENDO LE MIE MANI

HA PRESO ANCHE IL MIO CUORE

IN OGNI MOMENTO

SENTO IL TUO RESPIRO SULLA MIA PELLE

IN OGNI MOMENTO

ASCOLTO IL SUONO DELLA TUA VOCE NELLA MIA MENTE.

PER TUTTI I GIORNI DELL'ETERNITA'

VOGLIO PRONUNCIARE IL TUO NOME

PER TUTTE LE STELLE DELL'INFINITO

VOGLIO REGALARTI IL MIO CUORE.’’

Daniel:’’ Ti amo amore, ricordatelo.’’


13



Quella mattina Adriann si alzò dal letto soddisfatto. Aveva dormito bene e non vedeva l’ora di accendere il pc per entrare in chat e parlare con Andrea. Lo avrebbe invitato a colazione o a pranzo se il bel gattino avesse accettato. Adriann lo sperava veramente tanto.

Andò davanti all’altare della dea, si inginocchiò, bruciò le erbe sacre e prego’:

‘’ MADRE DAI MILLE VOLTI

TUO FIGLIO TI CHIAMA PORGI IL TUO ORECCHIO

ASCOLTA LA MIA PREGHIERA.

TU CHE CONOSCI GLI ABISSI DELL’AMORE E DELLA SOLITUDINE, CONOSCI BENE IL MIO CUORE.

FA CHE NON CI SIANO OSTACOLI TRA ME E LUI

FA CHE I NOSTRI CUORI SI UNISCANO IN UNO SOLO.

PERCHE’ L’AMORE E PIU’ FORTE DI QUALSIASI COSA

ANCHE DELLA MORTE.''

Si alzò dal pavimento e si diresse in cucina, si fece del caffè bollente e accese il pc. Andrea non era in linea, la sua bustina era spenta. Mandò lo stesso un messaggio d’invito:

’’ Buon giorno bel gattino, dormito bene tra le braccia di Morpheo? Che ne dici se pranziamo insieme uno di questi giorni? Fammi sapere , ne sarei molto lieto.’’

Baci Adriann''



Andrea era nei boschi dietro Caronio. Correva su una strada sterrata che proseguiva verso il santuario della trinità tra gli alberi di querce, ippocastani, abeti e betulle.

Ad un tratto sentì una fitta fredda dietro la nuca , una sensazione strana, come se qualcuno lo stesse osservando. Si girò nella direzione della fitta e tra i cespugli vidde un grosso Doberman che lo fissava con gli occhi rossi, fermo , immobile nella sua bellezza statuaria, quasi appartenesse ad un’altra dimensione. Un Anubi egizio nel bosco verbanese.

Fece finta di niente continuando a correre piu lentamente per non innervosire il cane. Quando si girò per vedere l’animale cosa stesse facendo non lo vide più. Scosse la testa ''se ne sarà andato, '' pensò tra se.

Arrivò vicino ad un edicola in pietra con all’interno un dipinto rappresentante una riproduzione della Madonna di Re. Si sedette ai lati della costruzione e per un istante si fermò a contemplare il viso sereno della Madre di Cristo con in braccio il suo bambino.

''Caro piccolo, non ti aspettavi certo un destino cosi’''pensò rivolto al bambino, '' gli uomini distruggono sempre tutto quello che c’è di buono e pulito sul loro cammino, '' continuò.'' Se l’uomo è stato fatto a immagine e somiglianza del suo creatore non oso immaginare come possa essere lui, il Grande capo. ''

Gli venne da ridere al pensiero un pò sacrilego che aveva formulato. '' Tu sei diversa Maria, infatti come vedi non sei considerata una Dea, come lo sono Dio , Gesù suo figlio e lo Spirito Santo. Tre forme divine in un'unica forma. Tu sei semplicemente la Madre di Cristo, un umana che ha partorito il Figlio di Dio e che si è guadagnata l’epiteto di Santa e Regina del Paradiso per aver messo al mondo suo figlio. Tutti di sesso maschile come vedi. Anche lassù c’è disparità di sesso. Ma tu sei la migliore tra tutti. Gli uomini si rivolgono a te per essere consolati e questo è insindacabile…….diglielo quando lo vedi !''

Strizzo l’occhio alla Vergine Madre e la salutò con un inchino.


14



Era mezza notte passata, Andrea aveva appena sentito Dan al telefono e prima ancora aveva chattato con Axel e Volpe sul pc. Si era appena messo a letto quando sentì un rumore di passi dietro la finestra nel giardino retrostante.

Si alzo di scatto dal letto e al buio si avvicinò alla finestra. Guardò fuori ma non vide nessuno.

I suoi genitori dormivano nell’altra stanza. Aprì la porta della sua camera entrò nella sala con passo felpato e aprì la porta del giardino.

I suoi bellissimi occhi verdi quando era in tensione assumevano una luce misteriosa e strana, diventavano felini, sembravano gli occhi di una pantera che si muoveva nel buio. Attraversò i cespugli di lavanda e con un salto si trovò dall’altra parte del giardino vicino agli Aceri e alle betulle.

Sentì un altro rumore dietro la siepe vicino al muro di cinta e avanzando senza ombra di paura si trovò di fronte, dietro al cancello di ferro, il Doberman nero con gli occhi rossi del bosco.

'' Che vuoi cane di merda, '' penso dentro di se.

Prese una pietra piccola e gliela lanciò. Il cane non si mosse di un centimetro.

‘’Se non ti togli dai piedi ti strappo la coda dall’attaccatura del culo ‘’ gli disse a mezza voce.

Si accese una luce all’interno della casa e Andrea si voltò a guardare indietro. Quando si rivoltò a puntare il cane, anche questa volta era scomparso.

Guardò bene in giro, ma del cane non c’era traccia.

‘’Andrea !’’ chiamò sua madre.

‘’Si mamma sono io, non preoccuparti torna a letto,’’ rispose.

‘’Cosa fai in giardino, c’è qualcosa che non va?’’ chiese la madre.

‘’No mamma, avevo bisogno di una boccata d’aria. Rientro subito,’’ disse tranquillo Andrea.

‘’Ok caro non fare tardi. Buona notte.’’

‘’Notte farfallina rosa,’’ rispose ridendo Andrea.

Si rimise a letto e ci mise un po’ prima di prendere sonno.

Pensava alla stranezza di quel cane. Andrea aveva letto molti libri sull’esoterismo, occultismo e pratiche magiche e sapeva che certe cose sono legate a altre più profonde e occulte.

Si ricordava che il cane era comunque legato alla luna, agli inferi e alla notte, ma non capiva cosa centrava lui con questo.

Forse qualcuno lo spiava attraverso il cane, oppure qualche anima nelle zone intermedie del limite tra la vita e la morte cercava un aiuto.

Non capiva come poteva aiutarlo.

Prese sonno tra questi pensieri e sognò di stare nel giardino di una grossa villa.

Tutt’intorno era molto curato, aiuole, cespugli fioriti, alberi, i sentierini tra le aiuole.

Ad un tratto apparve da dietro un angolo la bella signora con i capelli lunghi biondi. Il suo volto era dolcissimo, aveva qualcosa di familiare, quegl’occhi li aveva visti da qualche parte, gli ricordavano qualcuno. Ma chi poteva essere?

Indossava un vestito lungo di seta rosa-arancio e uno scialle leggero come un velo bianco. Nelle mani reggeva un libro di poesie e lentamente si avviava verso l’interno del parco-giardino.

Andrea la seguì superando un cancelletto basso, dietro gli alberi di magnolie, tra piante di rose bianche e gigli profumati. Quando fu all’interno della zona delimitata dall’inferriata bassa chiusa dal cancelletto, la donna scomparve dietro una lastra di pietra dove sopra vi era inciso un nome che non riusciva a distinguere. Era qualcosa come ‘’ I S B. ‘’

Si svegliò che era già mattino. Sua madre gli aveva preparato la sua tisana alla lavanda e i biscotti al miele con l’uvetta.

‘’Buon giorno mamma, dormito bene ?’’Le chiese con un bacio.

‘’Da Dio caro e tu? ‘’ Gli chiese la madre.

‘’ Si bene, oggi vado a trovare un mio amico a Novaglio, mi fermerò da lui tutto il giorno.’’ Le rispose.

Madre: ''Chi è l’istruttore di nuoto? ‘’

Andrea: ''Si , è un po’ giù di corda, magari la mia compagnia gli farà bene.’’

Fece colazione, accese il portatile, entrò in chat.

‘’Buon giorno Andrea, come va? dormito bene?’’ Gli scriveva Axel in un messaggio.

Andrea: ’’ Buongiorno Doctor, si va bene. Dormito un po’ di merda però.’’

Axel: ’’ come mai?’’

Andrea: ’’ Non so c’è un cane che mi spia. Un cane nero con gli occhi rossi. Mi segue ovunque. Ieri notte era nel mio giardino e mi guardava da dietro la finestra, poi sono uscito fuori e me lo sono trovato davanti fuori dal cancello che mi osservava. La cosa strana e che c’è sempre un rumore o un imprevisto che mi distrae e quando riguardo nella direzione del cane, non c’è più.’’

Axel: ’’ Azz, e di chi è sto cane?’’

Andrea: ‘’ Che ne so ! E’ strano, mi da la sensazione di sentire un abisso oscuro davanti e non un animale. Bah, sarà la paura, però io non ho paura di lui.’’

Axel:’’ Non saprei dirti, parlane con la polizia o con un accalappia cani.’’

Andrea: ’’ Boh, vedremo. A te tutto bene?’’

Axel: ’’ Si oggi ho avuto uno scontro verbale con alcuni membri di una commissione. Eravamo in riunione, sti decerebrati non capiscono niente del loro lavoro e sparano cazzate tutto il tempo.

Ma li ho messi in riga io, hahaha,’’

Andrea : ‘’Grandeeeeeeeeeee tritagli le bocce a sti somari. ‘’

Axel: ‘’Hai sentito Dan ? Purtroppo abbiamo orari differenti e Dan, con il suo lavoro, molte volte non ha tempo per messaggiare con me. ‘’

Andrea: ’’ Si è vero, ma in questo periodo Dan è un po’ giù perché gli manco molto, scusalo Axel.’’

Axel: ’’ Non preoccuparti solo mi piacerebbe che si aprisse un po’ di più. E' molto essenziale nelle sue risposte.’’

Andrea: ’’ Axel, Dan e fatto così, è il suo carattere. Dan è come le profondità dell’oceano. E' come la superficie calma di un lago al crepuscolo avvolto da una leggera nebbia e da un momento all’altro può uscire un grosso luccio e sorprenderti’’.

Axel: ’’Si Andrea , Dan è proprio così, bravo lo hai descritto perfettamente. Io gli voglio molto bene, Dan è una persona fantastica, così discreto e riflessivo. Peccato che si tenga tutto dentro.

Dan, è come noi Andrea, è un figlio del silenzio.

La solitudine non ci sconvolge perché stiamo bene con noi stessi e con l’ambiente, anzi la ricerchiamo nel contatto con la natura, sulle montagne, tra le onde del mare, nei boschi. Io sono contento di avervi conosciuti , voi siete come pezzi della mia anima.’’

Andrea: ’’ Ti ringrazio Axel, anche noi siamo contenti di averti conosciuto.

Purtroppo c’è così tanta ignoranza e arroganza in giro che mi chiedo se il mondo non sia diventata una grande clinica psichiatrica all’aperto.

Sembra che ormai la maleducazione sia scambiata per educazione. Le persone di malaffare siano ritenute persone dabbene e le brave persone considerati dei delinquenti….pazzesco non trovi ?’’

Axel: ’’ Ma li hai visti in giro? stiamo in piena crisi economica, senza lavoro, tutti si lamentano che non ci sono soldi per pagare l’affitto, per mangiare e pagare le tasse e poi li vedi tutti vestiti firmati. Nel week end se ne vanno in viaggio all’estero o a sciare , cambiano macchine ogni anno e si salassano di prestiti alla banche e alle finanziarie. L’importante è apparire poi tra qualche mese non importa se prendono una pistola e se la puntano in mezzo agli occhi perché non riescono a pagare i debiti.’’

Andrea: ’’ Che schifo ! Ma il bello è che i nostri politici non vedono nessuna crisi. Certo con ventimila euro al mese di stipendio, neanch’io la vedrei.

Voglio proprio vedere quando finirà la cassa integrazione di tutti quelli che hanno perso il lavoro e non avranno le entrate per pagare le tasse e mangiare, come cazzo faranno. Si mangeranno l’un l’altro !’’

Axel: ’’ E pensa, non stiamo ancora a niente. Il prossimo anno lasceranno cinquemila lavoratori a casa. Vedrai, vedrai, ci sarà da ballare.’’

Andrea: ’’ Stanotte o dormito male uffa. Faccio degli strani sogni.’’

Axel: ’’Che sogni?’’

Andrea: ‘’Sogno una giovane donna tutta vestita di chiaro, con i capelli lunghi e un libro in mano che mi passeggia in giardino.’’

Axel: ’’ E chi è?’’

Andrea: ‘’Azzo ne sò .L’ultima volta ho sognato che stava camminando nel giardino di una bellissima villa su un lago che però non era questo dove vivo io. Ad un certo punto lo seguita e lei è scomparsa dietro una specie di lapide in pietra con su scritto un nome qualcosa come ‘’ I S B.’’

Axel: ’’Strano, molto strano.’’

Andrea: ’’Ora ti lascio devo andare a trovare un mio amico a Novaglio. Ci sentiamo domani.’’

Axel: ’’Hei furbetto , non tradire Dan ok!’’

Andrea: ‘’ Ma no, non ti preoccupare. Ciao Doctor.’’

Axel: ‘’ Ciao caro.’’

Prima di chiudere la chat Andrea lesse anche il messaggio di Adriann.

‘’Ok , perché no, magari andiamo a prendere un gelato insieme uno di questi giorni. Ciao carissimo

Andrea’’

Rispose.


15



Dan era ancor a Johannesburg. Un pomeriggio una delle guardie del corpo di Ashnam gli recapita un messaggio da parte dell’emiro.

Guardia: ‘’Il mio Padrone sarebbe lieto se stasera lei potesse accettare un suo invito a cena.’’

Daniel: ’’ Emm, io sono molto stanco sinceramente. Ho lavorato tutto il giorno, vorrei starmene tranquillo in piscina.’’

Guardia: ’’ Il mio padrone ha una grande stima di lei e sarebbe felicissimo se potesse cenare con lui. Ha fatto preparare un gazebo per l’occasione su una grossa chiatta su un laghetto fuori Johannesburg. Sarebbe davvero entusiasta se lei potesse raggiungerlo. La sua compagnia gli sta molto a cuore, signore.’’

Daniel: ’’ Va bene a che ora ?’’

Guardia: ’’Passerò io stesso a prenderla per le ventidue, signore’’.

Daniel: ’’Preferenza di abbigliamento?’’

Guardia: ’’ Come meglio desidera, signore.’’

Daniel: ’’ Ok allora a stasera. Arrivederci.’’

Guardia: ‘’ Arrivederci e buon pomeriggio signore.’’

''Che palle ! In che casino mi sto ingarbugliando con questi tipi,''pensò Daniel ''Andrea, amore .''

Mise nello stereo un cd di Lisa Gerrard e si lasciò trasportare dalla voce ultraterrena di Lisa, oscillando tra le profondità degli abissi dell’anima e le vette dei cieli mistici.

Lei era una delle poche voci che riusciva a mettergli i brividi addosso ogni volta che l’ascoltava alcuni sui pezzi , come: PERSEFONE, THE HOST OF SERAPHIM, INEXAIL, SUMMONING OF THE MUSE , SLEEP, THE SONG OF AMERGIN, lo catapultavano in un mondo di introspezione e di profondità spirituale che lo rilassavano molto.

Aveva conosciuto la sua musica a Londra, mentre era in giro per negozi. Entrò in un negozio di musica e mentre camminava tra le corsie di esposizione dei cd, la sua giacca incappo in un cd della Gerrard portandoselo dietro per qualche metro.

Quando se ne accorse era già arrivato alla cassa e mettendo la mano nella tasca si accorse di avere appeso il cd addosso. Lo comprò e di ritorno al suo appartamento lo mise subito nello stereo.

Quella voce e quelle atmosfere gotico-mistiche gli piacquero così tanto che il giorno dopo ritornò al negozio e comprò tutta la discografia della cantante australiana.



Verso le ventidue la macchina con la guardia del corpo di Ashnam , lo venne a prendere e lo porto sulla riva del laghetto, fuori Città.

Uno scafo lo trasporto al centro del lago dove su una chiatta, lo aspettava Ashnam sotto un gazebo di seta bianca.

La sera era rischiarata da un’enorme luna piena che brillava nel cielo bruno punteggiato da stelle così luminose, come non se n’erano mai viste da nessun’altra parte. La superficie del lago, rifletteva il grosso disco luminoso mosso appena dall’acqua calmissima.

Sotto il gazebo era stato preparato un tavolo basso in legno scuro intarsiato di motivi arabi con sopra dei cesti di frutta esotica e bicchieri di puro cristallo nero lavorato dal gambo alto. Intorno al tavolo ampi cuscini di damasco morbidissimi su cui stendersi. Elaborate lampade ad olio sistemate agli angoli del gazebo e candele disseminate lungo la chiatta illuminavano l'alcova.

Due poltrone di forgia antica con velluto rosso e legno dorato scuro erano disposte fuori dal gazebo davanti ad un altro tavolino basso su cui al centro troneggiava un’arghilè d’oro con due bocchettoni.

Ashnam era seduto su una di queste poltrone e guardava la luna.

Un servitore in livrea nera ricamata con motivi in argento era in un angolo in piedi, in silenzio.

‘’Buona sera Daniel, sei il benvenuto!’’ disse Ashnam con un sorriso rivolto.

Daniel: ’’ Buon sera Ashnam. Grazie per avermi invitato, è un posto incantevole.’’

Ashnam: ’’ Il vero incanto sei tu mio prezioso ospite, sono onorato della tua compagnia in questa notte di luna piena.’’

Daniel: ’’ Il piacere è tutto mio Ashnam.’’

Il servitore si avvicinò con un vassoio d’argento su cui c’erano due bicchieri pieni di liquore ai datteri e cannella. Brindarono.

‘’Alla luna,’’ disse Ashnam.

‘’Alla luna, ‘’ ripetè Daniel.

Il liquore era molto forte, aveva un gusto aromatico e vellutato al palato ma scendeva come fuoco nello stomaco.

‘’Adoro questi posti un po’ fuori dal mondo, li trovo molto più interessanti e suggestivi delle città con i loro rumori e le luci sempre troppo forti,’’disse Ashnam invitando Daniel a sdraiarsi sui cuscini.

Daniel: ’’ La natura e la più splendida opera d’arte che l’uomo non potrà mai imitare. Quantunque si sforzi di perfezionare le sue tecniche imitative, rimarranno sempre grossolane e prive di anima.’’

Ashnam: ’’ Parole sagge amico mio. Trovo strabiliante che in un ragazzo di soli ventitrè anni ci sia tanta saggezza e tanta maturità. Hai una dote rara da non sottovalutare, va oltre la tua bellezza fisica semplicemente divina.''

Daniel: ’’ Sei molto gentile Ashnam ma del mio aspetto fisico mi importa giusto il tanto per il mio lavoro. Io non sono un maniaco dello specchio, nè un vanesio. Preferisco gli angoli della mia anima, la loro penombra.’’

Ashnam: ’’ Un angelo imprigionato in un corpo divino! L’anima è per i mistici, il corpo per gli uomini. Quando si uniscono le due cose si entra nell’eccellenza.’’

Daniel: ‘’Io ho solo ventitre anni ho ancora tanto da imparare.’’

Ashnam: ‘’O tanto da insegnare! So riconoscere l’oro dalla pirite, un diamante da un pezzo di vetro che lo imita. Tu sei l’oro e il diamante, il resto lasciamolo ai mediocri.’’

Daniel: ’’ Non è tutto oro quel che brilla. Ha volte la luce della luna confonde le forme e le traveste di illusioni.’’

Ashnam: ’’ Allora voglio che quest’illusione abbia il tuo viso e non finisca all’alba.’’

Daniel non rispose. Prese dei pezzi di frutta da un vassoio e li portò alla bocca. ’’ Andrea, amore, dove sei in questo momento. Chi starà guardando i tuoi occhi, ora?’’ Pensò tra se.


Gianny Mirra 26/03/2011 15:32 1 1037

Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
I fatti ed i personaggi narrati in questa opera sono frutto di fantasia e non hanno alcuna relazione con persone o fatti reali.


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