In tema di guerra (Putin) e pace (giustizia), di comunicazioni (acquedotto di Silvio), di beltà (A Silvia) e di latin lover (i Silvi da Venere), il nostro Silvio non ha eguali ed è sempre attuale!
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A SILVIO (2009)
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Caro presidente,
dall’ alto della tua statura
di celebrità universale,
nel tuo nome si è oscurata
finanche la fama
dell’ acquedotto cerebrale
e l’ inno leopardiano alla giovinezza,
che tu, per beltà fisica e spirituale,
fai rivivere in tempo reale.
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Per le tue ispirate e spinte battute,
non ti curar di lor,
che comunque passano,
perché dalla tua bocca
può uscire ciò che vuoi
anche se il buio dei tempi
ti costringe a viver presidiato
senza la libertà del passero solitario
e la spensieratezza del sabato del villaggio.
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Da impavido condottiero
sull’ onda del materialismo americano
e volando sul consumismo,
con perspicacia e lungimiranza
passasti alla conquista di giornali e tv,
così che, da anni ormai,
spensierato e spregiudicato,
guidi e condizioni con tanto di ombrello
il baraccone Italia, circo di gran comicità
ed addirittura nelle vesti di padre- padrone,
per non essere blasfemo,
convinto proferisci “ Italia rialzati”,
paragonandola a Lazzaro in decomposizione.
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Al pari poi di Mosè che, sospinto dal cielo,
divise le acque (fra poco ti farò vestire
i panni anche di Noè!), da solo hai diviso
gli italiani tra chi è con te e chi è contro di te,
convogliando sapientemente tutto,
dall’ informazione alla politica, nel bipolarismo.
Questo termine, purtroppo, da tempo mi perseguita
e rappresenta il mio disturbo cerebrale
per la pace mondiale, che da sempre mi turba
la mente e per l’ agognata sua soluzione,
ormai, in ogni mio sogno io ricorro a te.
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Allora cara Italia, adagiata nelle chete acque
del bel Mediterraneo, a mò di novella
arca di Noè, con la guida di tal nocchiero,
lungi dal feral Caronte, è giunto finalmente il tempo
di traghettare il mondo intero nell’ era della pace.