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Amore

Quella notte Paola non prendeva sonno, un temporale faceva
sbattere le imposte, tuoni e fulmini si abbatterono sul villaggio,
eravamo nel mese di settembre, quando ci si prepara alla vendemmia.
Fortunatamente non cadde la grandine, era contenta di essere
andata a trovare la nonna, lei viveva in una cittadina del nord,
        zona mare, rinomata, lei gestiva un negozio di souvenir,
        a fine settembre i turisti vanno tutti via, la cittadina rimane
quasi deserta, solo pochi abitanti.
Nel paese della nonna aveva conosciuto un ragazzo, un tipo
        mediterraneo, abbronzato, occhi verdi, capelli ricci, un bel
fisico, atletico, addominali scolpiti, da far girar la testa
alle ragazze.
Antonio era quello stesso ragazzo di quando bambina giocava
a moscacieca, solo che erano trascorsi quindici anni dall’ ultima
volta, a stento lo riconobbe, Antonio rimase affascinato da
Paola, che era l’ opposto suo, capelli biondi, occhi celesti
slanciata, alta circa un metro e settanta, una ragazz
        dall’ aspetto dolce e colta.
Era quasi giorno quando il gallo canto‘, erano anni che non sentiva
un gallo, la giornata si presentava chiara senza nuvole, era domenica
tutti dormivano ancora, più del solito rispetto agli altri giorni.
Sentì nonna Rosina c’è scendeva le scale per andare a preparare
la colazione, era la nonna paterna, molto affezionata a lei, ogni estate
andava a trovarla, invece la nonna trascorreva le vacanza di Pasqua
e di Natale con i suoi.
Erano anni che il papà non c’era più, era una ragazzina quando
il papà la lasciò aveva appena dodici anni, rimase scossa
per un periodo, non voleva parlare più con nessuno.
Ora ne aveva ventisette, ricordava benissimo il papà e soffrì molto
di quella perdita.
Non aveva più un appoggio, le mancava un confidente,
qualcuno a cui ricorrere nei momenti di sconforto.
        Si affacciò dalla finestra per guardare nella valle, qualche auto scendeva
al paese, domenica era giorno di fiera, qualcuno approfittava
per comprare, altri per vendere qualche prodotto, sculture in
legno e souvenir vari.
Scese anche lei, la nonna era indaffarata ai fornelli, la salutò,
nonna era una donna sulla settantina, aveva sofferto
la fame e la guerra, da piccola.
Il marito dovette andare in guerra combatte’ al fronte, lei rimase
sola con una bambina di pochi mesi, la vita nel villaggio era dura,
doveva accudire le mucche, mungerle, fare il formaggio,
vendere il restante latte.
Fece colazione e risalì al piano di sopra per cambiarsi, sarebbe
andata alla fiera con Antonio, che nel frattempo era arrivato,
la nonna gli aveva preparato il caffè. Era pronta per scendere
in paese e andare in fiera,
salirono in macchina e arrivarono dopo circa un’oretta, erano
le dieci, la fiera era abbastanza grande, si vendeva di tutto,
        lei era interessata ai soprammobili, ai libri, ai romanzi e poesie.
Libri antichi un po’ sbiaditi, con un fascino enorme, era rapita,
li prendeva li accarezzava, leggeva qualche riga, ne comprava
qualcuno.
Antonio invece era interessato alle capre, ne aveva circa dieci,
        voleva comprarne qualcuna nana.
Si fermarono un momento al bar della piazza per un aperitivo,
Antonio la guardava in un modo
nuovo, diverso, le teneva la mano,
chiedeva della sua vita di cosa
faceva, di come si viveva in città,
tutta quella gente che correva
senza una meta, lui che era immerso
nella natura non riusciva a capire
come potesse una persona vivere
in quel modo.
Paola soddisfava tutte quelle curiosità,
anche lei lo guardava rapita, gli piaceva, era un ragazzo
interessante, Antonio era laureato
in Agraria, si dedicava alla sua
azienda, non pensava di andare
a vivere fuori.
Paola era laureata in Economia,
non avrebbe mai pensato di vivere
in una frazione, lontano da quello
che ormai gli era familiare.
Finalmente ripresero il viaggio
di ritorno, ad un certo punto
Antonio fermò la macchina
sul ciglio della strada, le prese
le mani, la fissò e le disse: ascolta Paola:
                                                    ci conosciamo da bambini,
ma in questi giorni la tua venuta
è stata per me come se non fossi
mai andata via, mi piaci sai e
molto, sono libero, non ho
una fidanzata e mi piacerebbe
poterti frequentare, conoscerti meglio, vorrei che tu fossi la mia ragazza.
Lei rimase stupita, non pensava di suscitare in Antonio quei sentimenti,
anche perché non gli aveva mai dato modo di intendere diversamente,
poi disse, come facciamo se siamo a duecento chilometri, come facciamo?
Si sarebbero frequentati vedendosi
ogni quindici giorni, poi lui doveva
frequentare uno stage nella sua
città e quindi avrebbero potuto vedersi tutti i giorni per sei mesi.
Certo che era contenta le sarebbe piaciuto frequentare Antonio, per
conoscerlo meglio, parlare di
argomenti che mai avrebbero
potuto affrontare un mese.
Lei era contentissima, Antonio
con una carezza le sfiorò il viso
e la baciò teneramente,
sfiorandole le labbra, una dolcezza infinita, senza pari che mai
avrebbe immaginato.


Giuseppe Buro 11/04/2024 20:10 48

Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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I fatti ed i personaggi narrati in questa opera sono frutto di fantasia e non hanno alcuna relazione con persone o fatti reali.


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