Riflessioni sul tempo che passa
Tutto si crea e tutto si disfa, tutto si compiace di morire un poco, giorno dopo giorno; la vita nei suoi cambiamenti si diverte a modificare gli aspetti lungo il trascorrere del tempo che ormai più prezioso non è. O forse lo è ancor di più quando il tempo volge verso il suo finire.
Aveva sempre trovato validi obiettivi da raggiungere, ogni tempo nel suo tempo … ora le sembrava di aver passato quella linea sottile che volge alla fine del tempo e segna, non un altro obiettivo, ma la spiegazione di quel che sarà senza riserve.
Giorni ormai scoloriti vagavano dal mattino alla sera e quel tempo che teneva impegnata la mente in bisogni da rinnovare, non erano ora più di grande importanza. Quell’ anima solitaria non aveva più nessuno accanto che le potesse ricordare quanto potesse essere importante assaporare i giorni, anche se monotoni e lenti, sul finire del cammino della vita mano nella mano, passo dopo passo. Mentre, appoggiata alla ringhiera del patio osservava l’ infinito spazio che aveva davanti, vide una farfalla colorata posarsi delicatamente sulla sua mano e rimanere lì ad ali aperte come ad aspettare chissà che cosa. Sapeva che qualcuno affermava che l’ incontro con gli animali portavano ed evidenziavano, a chi li incontrava, dei messaggi legati alla loro peculiare natura e a lei venne spontaneo domandarsi quale messaggio importante le stesse portando quella farfalla in quel preciso momento! Le venne spontaneo pensare ai tre giorni di vita di una farfalla e volle spontaneamente paragonarlo a fasi e periodi di vita terrena di un essere umano: “ chissà forse anche noi esseri umani siamo come farfalle anche se con dei periodi un poco più lunghi!” pensò Con quel pensiero si divertì a fare dei paragoni suddividendo in periodi di anni il percorso naturale di una vita umana.
Primo periodo dalla nascita ai 45 anni il primo giorno – tempo delle scoperte e dei progetti
Secondo periodo dai 45 anni a 80 anni il secondo giorno – tempo dell’ assestamento
Terzo ed ultimo periodo dagli 80 anni fino alla fine il terzo giorno – tempo della raccolta.
È ovvio pensare al primo periodo in un periodo di crescita in tutti i sensi, inizialmente e placidamente alla scoperta di miliardi di nuove cose da apprendere ed alle quale destinare la maggiore energia seguendo obiettivi ricercati verso cui un’ anima si sente portata ad interagire. In questo periodo di costruzione di sé stessi la vita dona ogni strumento possibile per la costruzione di tutto ciò che ad un’ anima necessita per la sua crescita personale in tutti i campi.
Il secondo periodo lei lo vedeva come un assestamento delle realizzazioni ottenute e come l’ appagamento maturato nel raggiungimento di quegli obiettivi raggiunti ed andati a buon fine. È vero, pensava, alcuni progetti non erano neppure iniziati ed altri erano falliti ma in ognuno di essi lei riusciva a vedere il lato importante e positivo dal quale apprendere una lezione di vita. Lo sapeva (si che lo sapeva) però in questo periodo in cui lei si trovava e che andava scemando, si sentiva come incapace di allineare e mettere a punto i messaggi di vita ricevuti.
Il terzo periodo era il periodo della raccolta ma, ahimè, anche di contrazione dove un’ anima dovrebbe entrare in riflessione e fare un sunto di tutta una vita vissuta e comprendere che cosa esattamente non aveva ancora compreso. Ma lei in quel periodo non era ancora arrivata e si domandava come l’ avrebbe vissuto quel tempo sul finire della sua vita quando non ci sarebbero più stati veri e propri obiettivi da progettare e raggiungere, quando la vita stessa si cheta e tutto come ogni cosa in natura si ritira e si contrae.
Questo pensiero la sgomentava un poco …