E anche questo lungo, lunghissimo anno scolastico volge al termine, tra qualche amarezza, qualche incomprensione, dove ogni giorno è stato intenso, problematico e impegnativo, dove tutto è stato adempiuto, con serietà e grande dispendio di energie, con grande accumulo di tensione. Un bel po’ della mia vita è stata come risucchiata da un vortice famelico, che non si esaurisce mai... un bel po’ della mia anima si è genuflessa verso impegni che hanno soffocato ogni rigurgito di allegria e creatività, ingrigendo ogni mio giorno. Mi sono imposta un’immagine così seria e professionale che stento quasi, sotto queste mentite spoglie, adesso a ritrovarmi... io, con le mie mille incertezze e i miei dubbi, le mie indecisioni, la mia pigrizia, i miei tormenti, con i miei sogni sempre traslucidi che sgorgano riempiendo pagine e siti, io che mi perdo fissando il mare in quel moto che sembra entrare dentro i miei pensieri, rinfrescandoli, calmandoli o quelle nuvole fugaci, che sembrano fuggire da qualcosa, come me... io, che per giorni mi isolo dentro a un libro lasciando tutto il resto fuori, per poi riaffacciarmi alla vita come dopo aver viaggiato in un lungo sogno e sentirmi come un’ape sazia di polline. Io che trascorro ore con i miei mici osservandoli, ascoltando le loro fusa consolatorie, cercando di comprenderli, sentendoli così simili a me e vicini. Ho nostalgia di quella me che ho quasi disconosciuto, dimenticato, ma che mi appartiene più di ogni altra cosa.
E adesso, come un fantasma, sto per chiudere un sipario sinistro, mentre un’acuta voglia di voltare di nuovo pagina si sta diffondendo fra i miei pensieri più vetusti... | 
|