Quel disastro non se lo aspettava nessuno... Incominciò a piovere verso le tre del pomeriggio, cosa facile da intuire, visto che il cielo era nero, scuro, con minacciosi nuvoloni che facevano paura e già si sentivano da lontano i primi tuoni.
Proprio in quel momento suonò il campanello. Io mi domandai chi poteva essere con quel brutto tempaccio. Andai ad aprire e vidi il bel viso sorridente di Mario, il mio vicino di casa...
Era un ragazzo alto, di una trentina d’ anni, sempre ben vestito, ed ora era lì, davanti a me, il mio cuore fece un salto dentro al petto, perchè a dire il vero, non mi era per nulla indifferente. Mi disse che, di qualsiasi cosa avessi avuto bisogno, lui sarebbe stato a mia completa disposizione...
Caspita! pensai, ero davvero fortunata ad avere un cavaliere così gentile a portata di mano!
Le gocce di pioggia sembravano pietre pesanti, per la violenza con la quale sbattevano contro i vetri, sopra ogni cosa, inondandola immediatamente... Non avevo mai visto delle gocce così grosse, e involontariamente pensai che se avesse piovuto con quella violenza per un paio d’ ore, non l’ avremmo passata bene, ne ero sicura!
Io e Mario incominciammo a tirare fuori giacche, maglie, stivali per la pioggia ecc., perchè l’ aria si era fatta fredda, e l’ acqua aumentava sempre di più, le strade ormai erano ridotte a fiumi, le cantine allagate, e le macchine erano sbattute di qua e di là come barchette di carta.
A questo punto incominciai a tremare, ma non era solo per il freddo, ma una grande paura mi chiudeva il petto in una morsa insopportabile. Senza rendermene conto mi buttai nelle braccia di Mario che sembrava non aspettasse altro, mi strinse forte e mi baciò così appassionatamente che non badai al fatto che lui mi spingeva verso il divano, e con mosse sapienti mi prese completamente, intimamente, io non mi ribellai, e sentivo dentro di me un desiderio sfrenato che assieme al suo, esplose in un grande sospiro.
Dopo, ci guardammo sorpresi, come avevo potuto lasciarmi andare così? Fuori c’ era il finimondo e noi... Mario si avvicinò di nuovo e come un pazzo incominciò a togliermi i vestiti di dosso, ci dimmenticammo di tutto, per noi poteva anche cadere la casa! Mario mi baciava, mi accarezzava, mi toccava sempre più con grande ardore. Le sue mani erano calde, delicate in certi momenti, avide e desiderose in altri. Io chiusi gli occhi e lo lasciai fare, ero felice, lui mi prendeva, mi lasciava, mi faceva impazzire di desiderio, sentivamo salire dentro di noi un fuoco incontrollabile, eravamo arrivati al culmine della passione, io con un urlo di piacere mi rilassai nelle sue braccia, e in quel momento un forte boato dell’ acqua che entrava con violenza da tutte le parti ci travolse in un turbinio di fango.
Quando tornò la calma, uno scenario apocalittico si presentò alla vista dei soccorsi che arrivarono in quel luogo, dove assieme alle macchine, alberi, case e ogni sorta di detriti, due corpi stretti in un abbraccio mortale, galleggiavano senza vita portati dalla corrente...