Un dì, fui un bel tiglio, addobbato di smeraldate foglie,
e da bacche bianche adornato, ed ogni viale o luogo profumavo.
Fui attrazione naturale, carismatico vegetale,
ogni umano nel passar su me, volgeva la visuale.
Espansa e magnificente chioma, un portento di splendore,
entusiasmo ed attrazione furon la mia benedizione.
Un circondario riempivo, giardino scolaresco,
e non m’ annoiavo, bimbi e mamme
carezze al tronco mi donavano,
alto ed imponente fui ammirato dalla gente.
Anni su anni e svanì la gioventù,
perdetti rami e foglie,
e venne un boscaiolo e potò rami su rami,
fin concludere il lavoro,
tagliò fusto e ramoscelli e rimasero radici
ed un pezzo di tronco,
attaccato saldamente alla madre terra.
Fui degli altri il bel vedere,
degli uccelli un bel sostare,
e del vento un bel soffiare..
La vita del tiglio continuò a metà, con la natura,
e sul quel pezzo di tronco, ancor la gente vi sedeva,
l’ erba lo circondava e qualche fungo lo profumava
e le rane gracidanti ci venivano a conversare.
Estasiato ed orgoglioso di quel che mi restò,
fui l’ emblema della gioventù e la vissi deliziato.
Oggi il vecchio tiglio s’ accontenta, soddisfatto della vita,
che ancora oggi è un piacere viverla.
Un dì fui un bel tiglio innamorato dell’ amore,
ed ogni seme che cadeva sulla terra, una piantina vi cresceva,
oggi arranco e mi consolo, il tempo che ho vissuto,
l’ ho vissuto intensamente senza farmi mancare niente.
Quando è buio e tira vento o s’ abbate il temporale,
son distratto e penso ad altro.
La tempesta non potrà colpirmi con la sua furia devastante,
ancora son vivo ma, rado terra,
al riparo di un bel tiglio aitante e portentoso.
E’ mio figlio e lui del vento è innamorato!
Fui degli altri il bel vedere,
degli uccelli un bel sostare,
e del vento un bel soffiare..
Adele Vincenti
3 Febbraio 2021