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Vicini vicini... lontani lontani

Amore

Un dolce profumo proveniva dai fiori a grappoli degli alberi d’ acacia, che fiancheggiavano il viale di casa. Anna respirava quell’aria dai sentori primaverili, senza provare più alcuna emozione, ormai nel suo cuore era sceso il freddo inverno.
Gli occhi le si riempirono di lacrime ma prontamente e con determinazione le ricacciò indietro, ne aveva versate fin troppe da circa un anno e mezzo. Da quando le era stata inferta una ferita così profonda, da lasciare una lacerazione che difficilmente si sarebbe potuta rimarginare. Lo sguardo di tanto in tanto si posava sul roseto dai colori sgargianti, un tempo restava affascinata dall’esplosione di tanta bellezza, ora le erano indifferenti così come lo erano tutte le cose che la circondavano. Arrivò in fondo al viale, vicino al cancello ma invece di tornare indietro verso casa, imboccò la stradina che portava alla faggeta. Voleva allontanarsi da quelle pareti che la facevano stare male e soprattutto da quell’uomo, suo marito che le causava un’ immensa sofferenza. Anche se pensava che non era necessario uscire per essere lontani, loro lo erano già, da quel maledetto giorno in cui aveva scoperto il tradimento del marito con una donna più giovane. Il distacco emotivo creatosi era molto più doloroso di quello fisico.
Essere vicini, dormire insieme, sentire il respiro dell’ altro ma restare soli nella propria solitudine, diventava qualcosa di insostenibile per Anna. Al contrario lui pareva non accorgersene continuando la vita di sempre, riempiendola di effimere illusioni, nella ricerca spasmodica di una felicità al di fuori della famiglia. Preferiva stare per ore su Facebook a chattare con delle sconosciute che parlare con lei. I suoi tentativi di aprire un varco per potersi finalmente chiarire erano stati vani, anzi avevano scatenato in lui una rabbia ingiustificata quasi come se lei fosse un impedimento alla sua libertà. Anna mentre saliva su per la collina ripensava a tutta questa dolorosa situazione, convincendosi che era arrivato il momento di fare una scelta pur se difficile. Nessuno aveva il diritto di distruggere la sua dignità e calpestare senza ritegno i suoi sentimenti. L’ amore giurato per sempre, era finito con la sua infedeltà lasciando il posto a rancore, astio e incomprensioni. Si guardò intorno, era una bellissima giornata di sole, i raggi filtravano fra i rami dalle foglioline di un verde appena nato, creando dei giochi di luce incantevoli, Anna per la prima volta dopo tanto tempo si sentì libera da tutto quello che l’ angustiava e con l’ animo più leggero ritornò sui suoi passi.
Lo trovò in cucina come sempre al computer, il tarlo del dubbio continuò il suo lavoro e dopo quasi venti minuti, gli si avvicinò per vedere cosa stesse facendo, lui prontamente cambiò pagina e questo non fece che insospettirla ancora di più. Lui la guardò con astio dicendole: ” Che sei venuta a fare, a spiarmi? Stavo guardando solo un video“. E con stizza si trasferì in un’ altra stanza ma questa volta Anna lo seguì affrontandolo, dicendogli:” Ora ti prendi le tue cose e te ne vai, non voglio più vivere accanto ad un fantasma.” Lui la guardò come se non avesse creduto alle proprie orecchie e con un sorriso beffardo rispose: ” Stai scherzando vero? Adesso cosa ti avrei fatto?” La sua indifferenza sconfinava in una totale mancanza di rispetto di fronte al suo dolore. Lei continuò, meravigliandosi della sua stessa pacatezza: ” Ora te ne vai!”
Questa volta, guardando la moglie come se la vedesse per la prima volta, si accorse che non stava scherzando e stupito per la sua fermezza, non riuscì a ribattere nulla. Mezz’ora più tardi Anna sentì la porta sbattere… Si preparò un caffè sorseggiandolo sulla terrazza di casa, godendosi il panorama. La natura era nel pieno del suo splendore e lei disse fra sé: “ Ma si… la vita è così bella, che non bisogna rovinarsela per un uomo che non ti merita."


Anna Rossi 21/11/2020 07:13 3 996

Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.

I fatti ed i personaggi narrati in questa opera sono frutto di fantasia e non hanno alcuna relazione con persone o fatti reali.


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Commenti sul racconto Commenti sul racconto:

«In ogni momento del racconto ho colto la tenerezza di chi la scrive, un delicatissimo fiore, che merita tutta la tenerezza del mondo,»
Fadda Tonino

«Sono situazioni particolari che purtroppo lasciano il segno... Vivere con un fantasma accanto non è semplice... Quando si prova a ricucire un rapporto, si deve mettere in preventivo che non sempre dall’altra parte si potrà ricevere un’apertura... Non resta che scegliere la soluzione migliore per non annegare nella tristezza e nella rassegnazione... Pensare a se stessi non sempre vuol dire egoismo. La vita va vissuta... e il dolore non può essere il protagonista assoluto. Un racconto che fa riflettere .»
Giacomo Scimonelli

«Giusta la chiusa. Mai rovinarsi la vita per un uomo che non ci merita e ci considera soltanto donne di servizio, come si usava dire una volta. L’indifferenza, talvolta, può rivelarsi assassina e prevalere su ogni altro sentimento. Un racconto che ho letto con piacere.»
Vivì

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Legami di sangue (05/03/2015)

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