Il cantico dei cantici uno dei più antichi poemi colmo di allegorie, inserito nella Bibbia, fu attribuito a Salomone, autore di 1005 poesie e 3000 proverbi.
L’ origine del cantico sembra risalire al culto pagano di Ishtar dei Cananei. Per giustificare la sua presenza nella Bibbia sembra sia stato interpretato come allegoria del matrimonio di Cristo con la Chiesa. E’ il poema del desiderio, l’ esaltazione dell’ amore che conduce al trascendente.
Ci sono delle belle immagini: i tuoi seni sono come due cerbiatti, gli occhi tuoi come colombe, un nastro di porpora le tue labbra.
Però guardando il video di Benigni, ho avuto una sorpresa.
Il testo è stato modificato alquanto in forma erotica molto esplicita, perdendo poesia e a mio parere, facendo scivolare via sia la trascendenza che la poesia.
• La frase “ come spicchio di melagrana è la tua gota” è diventata, come spicchio di melagrana i tuoi glutei
• “ le sue labbra sono gigli che stillano fluida mirra” si trasforma in i suoi testicoli sono rose stillanti mirra
• “ il suo vessillo su di me è amore” diventa spinse il suo sesso dentro di me…
Resta intatta la frase “ prendeteci le volpi, le volpi piccoline che guastano le vigne”, immagine dei corteggiatori indesiderati. Io vi aggiungo anche delle modifiche indesiderate, la cui finalità mi resta oscura.
Però ascoltando il monologo si scopre che per la stesura della sua versione, Benigni si è avvalso dell’ aiuto di poeti, studiosi e Cardinali. Ma, il fine delle modifiche qual è?
Forse indurre gli scettici ad avvicinarsi al cristianesimo?
Forse è propedeutico ad aperture a libertà mai immaginate per la Chiesa, visto che il monologo parla d’ amore universale aperto a tutte le possibili combinazioni di genere?
Chissà. Staremo a vedere.