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Una vacanza speciale - seconda parte

Viaggi e Avventura

L’ IMPRONTA MISTERIOSA

Arrivò la guida turistica ed il percorso iniziò a piedi nei vari vicoli del centro storico alla scoperta della chiesa, il convento, il cimiteri e le varie rovine di antichi palazzi permeate delle loro storie di morte, di guerra e sofferenza di quei i luoghi che avevano segnato le vicende inquisitoriali del processo. Non erano storie di fantasia, ma leggende ben documentate che si perdevano nei racconti interpretati dalle speciali guide narranti del Ghost Tour. Poi all’ unanimità tutti i visitatori chiesero di aggiungere la visita alla chiesa di San Bernardino fuori dall’ abitato di Triora. Questa chiesa all’ esterno appariva come una pacifica chiesa rurale, ma gli affreschi al suo interno mostravano scene tragiche, pietose e anche spaventose! Finito il tour le ragazze tornarono a casa con la testa piena di queste storie, ora avevano una ragione in più di vivere l’ eccitazione che sentivano per la caccia al tesoro che si sarebbe tenuta il giorno successivo. Questa consisteva in una serie messaggi che mandavano da un luogo all’ altro, a volte erano indovinelli da risolvere altre, alcuni messaggi che avevano la finalità di trovare l’ oggetto richiesto da portare alla commissione e che avrebbe segnato la fine della caccia. Chi tra i partecipanti arrivava per primo a trovarlo e consegnarlo, avrebbe vinto la caccia al tesoro.
Il giorno successivo Serena e Laura erano già sveglie molto presto, dopo un’ abbondante colazione partirono a piedi per andare al punto di partenza della caccia al tesoro all’ ora stabilita e si presentarono ai giudici, erano le prime e poterono così scegliere tra i quattro percorsi che i giudici avevano preparato per ognuno dei 4 gruppi che si erano iscritti; la loro scelta di comune accordo fu la numero 3 e dopo aver atteso il segnale di partenza dei giudici iniziarono subito aprendo il foglio che era stato dato a loro dove avrebbero trovato le prime indicazioni. Sul biglietto lessero il 1° messaggio: “ prendi la strada che porta a Sud e cammina fino a trovare la quercia cava, al suo interno troverai un’ altra indicazione” veloci s’ incamminarono eccitatissime lungo una stradina sterrata che s’ inoltrava in mezzo al bosco. L’ aria era carica di profumi intensi che aumentava ancor più la loro eccitazione, immerse in piena natura cercavano senza sosta e, dopo parecchi metri finalmente si stagliò davanti a loro un’ imponente quercia; vicino alle radici s’ intravvedeva una grossa cavità. Presero quindi le pile dallo zainetto e Laura, chinandosi entrò nella stretta apertura, dentro vi trovò una piccola scatola di legno, la portò fuori, l’ aprirono insieme, avevano trovato il 2° messaggio. Freneticamente lessero la missiva che diceva di andare fino ad un bivio per poi prendere la stradina a destra alla ricerca dell’ albero delle farfalle, facile da trovare perché i suoi bei fiori colorati e appariscenti attiravano molte farfalle che svolazzavano tutt’ attorno. Era un cespuglio molto alto e ampio alla cui base trovarono il 3° indizio che una volta aperto indicava di scendere per il sentiero alla ricerca di una pietra rotonda dove trovarono infilato in un buco il 4° indizio che indicava di camminare di fronte alla pietra con 10 lunghi passi fino a trovare un’ impronta misteriosa. Con cautela continuarono fino a una zona dove videro quella che sembrava un’ impronta di un cane decisamente enorme: più grande di una mano …. La cosa si faceva un po’ misteriosa, si stavano anche preoccupando e agitando, ma poi videro che sopra l’ impronta penzolava da un ramo un altro biglietto, l’ ultimo, che indicava di risalire il sentiero fino ad una grande/piccola casa, di prendere la pallina blu di “ Batuffolo” e portarla alla postazione di partenza il più velocemente possibile. Risalito il sentiero arrivarono a quella grande/piccola casa che in realtà non era altro che una grossa cuccia di un alano e davanti all’ entrata stava seduto immobile proprio un alano con una pallina blu tra le zampe anteriori. Sembrava una statua di pietra: “ Guarda Laura una bella scultura di un grosso cane!” Serena disse a Laura“ ma sei sicura che sia una statua?” rispose Laura “ Ma si, non vedi che non si muove?” aggiunse SerenaSi avvicinarono piano, piano ma come il cane (che era vivo) le vide, girò la testa verso le due ragazze. … Che batticuore!... “ E adesso come facciamo a prendere la pallina?” disse Serena “ Sicuramente se è nel gioco è buono” replicò Laura “ Già giusto, se fosse cattivo, non farebbe parte del gioco e allora cosa facciamo?” aggiunse Serena È qui che Laura ebbe la grande idea … “ Ascolta Serena, sul biglietto c’è scritto di prendere la pallina blu di “ Batuffolo” per me vuol dire che il cane si chiama così, possiamo quindi provare ad avvicinarci piano chiamandolo per nome, magari è abituato e forse se lo accarezziamo o gli diamo dei biscotti riusciamo a prendere la pallina blu.”“ tu ne hai per caso dei biscotti nello zaino?” “ No, Laura non ho portato biscotti ma ho una merendina.” disse Serena “ Ora però che ne dici se incominciamo a chiamarlo per nome e cerchiamo di prendere la pallina blu?” aggiunse ancora. Ci provarono ma come cercarono di prendere la pallina il grosso alano la prese in bocca, la cosa si fece più difficile ancora! “ Senti” disse allora Serena dopo un paio di tentativi “ io scarto la merendina e cerco di fare una scambio con Batuffolo e magari lo chiamo anche per nome!” Provarono e il tentavo riuscì alla perfezione, Batuffolo non era altro che un grosso cagnone con un bel carattere dolce e socievole. Con la pallina blu corsero velocemente alla postazione di partenza ma l’ alano aveva fatto perdere loro troppo tempo e arrivarono purtroppo per seconde. L’ avventura era stata molto avvincente e le ragazze rimasero ugualmente soddisfatte nonostante la paura di quell’ enorme impronta dell’ alano che sembrava una statua di pietra e che le aveva spaventate! Il resto dei giorni di vacanza si snodarono tra passeggiate nei boschi, escursioni in bicicletta e puntate al mare nelle giornate calde e soleggiate. quell’ anno se lo sarebbero ricordato per molto tempo, una bella vacanza fuori dall’ usuale, all’ ordine delle scoperte e dell’ avventura.

Maria Luisa Bandiera 03/02/2020 07:23 1 808

Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.

I fatti ed i personaggi narrati in questa opera sono frutto di fantasia e non hanno alcuna relazione con persone o fatti reali.


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Commenti sul racconto Commenti sul racconto:

«Un racconto breve ma coinvolgente. Piacevole per la fluidità della narrazione e per il contenuto, leggero e con un finale positivo. Molto apprezzato Luisa.»
Vivì

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Sognando l'estate (02/02/2015)

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Celestina la formichina diversa (25/05/2015, 2261 letture)


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