L’ amore mai si ammazza.
Colpito Cupido alle ali da un proiettile, cadde ferito in una boscaglia, qualcuno, forse un cacciatore l’ aveva preso per un uccello. oppure no, questo scosso dalla bellezza del corpo efebico, dai riccioli della capigliatura color sole, dal sorriso felice e dall’ arco dorato che indossava sulle spalle decise di ammazzarlo una volta per tutto: Odiava la vita! Sicuramente l’ amore a questo individuo dava fastidio, preferiva avere il vuoto nel cuore e indossare il vestito del nulla. Quel vestito fatto di quotidianità scontata, sacrifici e respiri senza sussulti. Certo, sono scelte imposte senza ragione quello di annientare il bel sentimento, ma un’ inconscio in subbuglio, una storia di nascita, un lutto, un amore negatosi aveva forgiato pietre e otturato con argilla la voce del cuore. Ognuno è padrone di vivere la vita come meglio gli pare, anche gli equilibri negativi ne fanno parte di questa, che peccato! Veniamo a noi e alla nostra storia, Cupido ferito, sofferente per il dolore, sanguinante, si nascose tra le foglie della foresta in attesa che passasse qualcuno, non so, forse un cavaliere, forse cappuccetto rosso, una fata, uno gnomo, oppure, un medico addolorato per le sofferenze degli esseri umani senza amore, e che gli prestasse soccorso. La notte passò veloce tra rumori sconosciuti di prede e predatori, di paurosi silenzi che portavano ansia nel cuore. Fortunatamente la ferita non era profonda, e con del terreno fertile della foresta che Cupido ci sparse sopra di essa riuscì in parte a bloccare la fuoriuscita di sangue e siero. Il sole cominciava a spuntare cacciando via le tenebre e finalmente il canto degli uccelli nella foresta, faceva si, che tutto appariva meno angosciante e accettabile. All’ alba passò un mercante, ma non si fermò per nulla, era rozzo e egoista e quando cupido gli chiese dell’ acqua, rifiutandosi avanzò di galoppo visto che lo stesso non aveva soldi: Quanti uomini mai si soffermano sull’ amore, questi preferiscono la linea piatta del cuore! Persino un cavaliere non si fermò, doveva salvare una regina in un castello,: Semplicemente per interesse di corona e di guadagni " poi passò anche un postino con una cartella piena di lettere, nemmeno lui si fermò andava di fretta per consegnare posta in un paesino dove abitava la sua bella che nemmeno l’ amava. Poverino Cupido e poveri uomini, che restano per lungo tempo senza amore, certo che il putto non poteva lanciare dardi fin quando non avesse volato nuovamente. Dopo giorni di attesa e di consolazione che provava cibandosi e gustando more su foglie cadute da un albero di fico, la ferita guarì, cominciava a muovere le ali, il puttino. A breve, avrebbe ripreso a volare sicuramente stando attendo a non intrufolarsi troppo basso dentro il cuore di chi non merita amore. Mentre tutto ciò, una piccola contadinella passò nel luogo piangendo disperatamente per la perdita del suo caro compagno, era morto cadendo da un cavallo imbizzarrito, la donna disperata e pronta a morire anche lei d’ amore si fermò proprio davanti a Cupido, vedendolo si spaventò, ma poi osservando la bellezza dell’ angelo efebo gli chiese chi fosse, Cupido gli raccontò la storia del suo trovarsi nella foresta, del proiettile sparato da qualcuno e del suo lavoro incessante, poi, gli chiese acqua da bere altrimenti non sarebbe mai riuscito a volare, la contadinella mortificata non aveva acqua con se, e dispiaciuto per questo e l’ incessante dolore nel cuore cominciò a piangere di nuovo, pianse così tanto che riempì un contenitore di legno che vuoto stava proprio in quel luogo, non finiva più di lacrimare per la perdita e per il putto, cupido così da quelle lacrime che riempirono il vuoto del legno bevve molta acqua di lacrime, si dissetò, e stanco poi, di vedere la poverina addolorata e pronta a lanciarsi nelle braccia della morte, soprattutto per ringraziarla dell’ acqua di lacrime scoccò due dardi in cielo, erano di fuoco, questi, attraversarono le nuvole scure del regno dei morti e andarano a conficcarsi nel cuore dell’ amato della donna, il muscolo continuò a battere forte e colmo d’ amore, ripresosi nuovamente la vita e l’ amore l’ amato apparve alla contadina con tutto il suo folgore di amore; si abbracciarono nuovamente e felici salutarono l’ angelo della vita, il quale, con un gesto leggero spianò le ali e volò oltre il cielo, chi sa in quale altro mondo… L’ amore non si ammazza, beato o beata chi possiede lo stato di grazia, unico paradiso su questa terra oramai diventata arida e senza nessuno che lancia dardi nei cuori.
L’ amore è un Atollo.
E’ un’ isoletta nel deserto.
Un putto che si affaccia dallla finestra
del cielo per visitare il buio di ogni cuore.
Un piccolo smeraldo dentro al mare.
Verdeggiante, pieno di speranza.
Verde porta d’ ingresso ...
Bagnato, accarezzato dall’ acqua cristallina
in ogni lato.
Azzurro
con increspate onde.
E’ zolla di terra nell’ oceano.
E’ sogno ...
Dolce rifugio.
Terra privata.
Oasi ...
Nutre, disseta.
Libera ogni malinconia,
lenisce ogni dolore.
Ogni albero raggiunge il cielo,
i frutti son succulenti.
L’ acqua della sorgente cristallina.
Volano gli uccelli,
ogni pianta, libera cresce,
ogni seme presto germoglia.
L’ amore è un Atollo incontaminato.
E’ una pietra preziosa di una grande corona!
Nessuno ha il diritto di ammazzarlo. |
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