E’ notte, Elisa sta fuori alla terrazza fa caldo, molto caldo, sorseggia una bibita fresca mentre pensa alla sua vita. I suoi pensieri sono vaghi lontani persi nel cielo scuro di fronte a lei. Qualcosa distoglie la sua mente
una lucente sfera sfreccia nel cielo, Elisa osserva stupita incredula di ciò che sta vedendo, mette a fuoco la vista, sembra un disco volante si è fermato brilla lucente e’ giallo topazio si sta sdoppiando poco dopo si riunisce e torna a volare veloce, si ferma sopra alla terrazza.
Il disco volante cambia colore da giallo diventa arancione, poi rosso fuoco, verde smeraldo è meraviglioso.
Lei è affascinata molto impaurita, vorrebbe fuggire entrare in casa ma non riesce ad alzarsi dalla sedia è terrorizzata, prova a urlare ma nussun suono esce dalla sua bocca, resta paralizzata a guardare quel disco che è sopra di lei.
Ora la luce è sempre più accecante, una musica dolce melodiosa vibra nell’ aria calda le entra nella testa la stordisce, i suoi occhi lacrimano lei e’ ferma immobile ha il viso rivolto verso il cielo non può muovere un solo muscolo del suo corpo. Come per magia la musica cessa si ode un rumore metallico come un tonfo, il disco si sta aprendo lentamente come le valve di una conchiglia ora è spalancato, scintilla di tutti i colori dell’ iride, una lunga scala argentea scende quasi a toccare il pavimento della terrazza. Lei stupita incredula ode di nuovo la musica dolce, sente sciogliere il suo corpo e la mente, desidera fortemente salire quella lunga scala argentea.
Sale lentamente gradino per gradino con il cuore gonfio di paura la curiosità è grande, procede con coraggio. Entra in punta di piedi, guardandosi intorno, una grande sala dalle pareti bianco perla l’ accoglie la musica cessa quì è avvolta in un silenzio irreale, strani macchinari con luci pulsanti la circondano, osserva ogni cosa e’ tutto strano, pensa mentalmente dicendo ..
Ma qui non c’è nessuno? Nota che una macchina traccia dei segni rossi su uno schermo nero, improvvisamente una voce metallica risponde...
Mi chiamo Uriel, vengo dal pianeta Antares, sono venuto quì per te, ti voglio portare nel mio mondo sono innamorato, potrei rapirti ma voglio che tu mi possa amare. Vieni con me, sarai felice.
Lei vorrebbe rispondere ma la sua bocca è muta, sente un forte sibilo, da un tubo vetroso vede uscire una miriade di palloncini colorati volano leggeri hanno varie forme alcuni a forma di cuore altri farfalle, fiori, libellule sono stupendi Elisa è felice, sembrano bolle di sapone scoppiano, gocce di profumo si spande intorno, delle gocce cadono sul suo viso e sulle labbra si rende conto che ora può parlare.
Risponde dicendo... Io non vedo il tuo viso non so chi sei, come faccio ad amarti?
Hai ragione mi vedrai
E dove?
Guarda là infondo c’è una grande vetrata argentata specchiati.
Lei si avvicina, un volto appare stupendo, occhi verdi smeraldo, un naso greco, labbra carnose di corallo capelli lunghi neri come l’ ebano, un dolce sorriso.
Elisa è estasiata colpita dal fascino che emana, risponde... Sei unico meraviglioso vorrei tanto poterti amare ma non posso, la mia vita è quì sulla terra dove cè la mia famiglia che mi attende devo andare via, ti lascio a malincuore perchè sento che ti potrei amare.
Ti capisco non posso trattenerti, ma prima di andartene esaudisci un mio desiderio, dammi un casto bacio sulle labbra, per suggellare il nostro amore estraterrestre.
Ma come?
Avvicinati alla vetrata e donami le tue stupende labbra di corallo che io le possa baciare.
Lei si avvicina alla vetrata sta per unire le sue labbra alle sue, ma improvvisamente... La vetrata si frantuma e mille schegge leggere volano nell’ aria formando mulinelli d’ argento,
Elisa viene avvolta nel vortice turbinoso grida ha le mani sugli occhi
sente che sta precipitando al suolo, plana delicatamente sul materasso del suo letto.
E’ stato solo un meraviglioso dolcissimo sogno.