Era un gelido inverno, e come sempre, Flavia si recava alla sua bottega di fiori, che amava in modo particolare, perché i colori di quelle splendide piante e le composizioni che creava, le davano tanta soddisfazione.
Nel tempo aveva acquistato più manualità nell’ intrecciare steli e corolle e anche l’ abbinamento
delle varie tonalità dei fiori era risultato molto più armonioso.
Nel suo negozio aveva clienti di tutti i tipi: uomini che donavano bouquet fiorati alle loro fidanzate, coppie che dovevano addobbare la chiesa per il matrimonio e persone che dovevano
fare un pensiero, rivolto a una piccola sinfonia fiorata.
Quando tornava a casa, Flavia, passava sempre di fronte a una fontana, che rappresentava una
bellissima ragazza, ma dal volto tristissimo.
Molte volte si era chiesta perché avessero scolpito una così bella donna adombrata, anche perché il getto d’ acqua si trovava in una piazza importante, molto frequentata.
Un giorno Flavia, invece di andare a pranzo a casa, si ferma vicino alla fontana, mangiucchiando un panino e osservando lo sguardo mesto di Calliope (questo è il nome che Flavia ha dato alla donna della fontana)….dopo poco tempo si accorge che la stessa inizia a lacrimare, e incredula, inizia a parlarle.
Calliope le racconta che è stata vittima di un sortilegio. Infatti era fidanzata con un bellissimo
ragazzo, ma una sua amica, che in realtà aveva dei poteri magici, si era invaghita anche lei dell’ uomo e aveva tramutato Calliope in statua, narrando in giro che era morta.
Nel tempo aveva circuito Massimo (questo era il nome dell’ uomo in questione) e aveva iniziato
a frequentarlo con assiduità.
Flavia non riesce a credere a quanto possa essere malvagia una persona e chiede a Calliope se
può fare qualcosa per poterla aiutare a riprendere le sue sembianze umane.
La statua, adombrata racconta alla ragazza che per tornare al suo originale aspetto, per tre sere di seguito dovrebbe splendere la luna piena e il giorno dopo dovrebbe avvenire un’ eclisse di sole. Solo se si verificasse, questo evento particolare, Calliope tornerebbe ad essere donna.
Flavia pensierosa torna a casa e si chiede come potrebbe fare a risolvere una situazione così complessa.
I giorni passano e la ragazza giornalmente attraversa la piazza con la fontana, provando un senso di rammarico per la donna statua.
E nella notte che Flavia sogna la nonna, fra gli angeli da molto tempo, la quale le dice che potrà
far decadere il maleficio fatto a Calliope . In cambio Flavia dovrà preparare una bellissima composizione di tiglio e papaveri rossi, posandola sulla tomba dell’ anziana.
Al mattino la ragazza un po’ incredula, corre verso la sua bottega e ordina una quantità notevole di tiglio e papaveri di campo. Con tantissimo amore prepara una creazione floreale a dir poco meravigliosa, in un incastro di petali, foglie e gambi, che esalta lo sguardo per l’ originalità e la bellezza.
Flavia, entusiasta del suo lavoro, si reca al Cimitero e prega la nonna di mettere in atto quanto le ha promesso nel sogno.
La ragazza non ha il coraggio di passare nella piazza della fontana, ma si fa forza e, a passo accelerato, raggiunge la via. Esterrefatta nota che la ragazza non è più parte integrante della fontana e felice torna al suo negozio.
Ad attenderla c’è una bellissima ragazza….ma è Calliope, che con le lacrime agli occhi, per la felicità, la abbraccia, porgendole una delicata orchidea per ringraziarla.