La primavera è già arrivata, e sull’ azzurro cielo i sogni si risvegliano,
non esiste nido senza uccelli, è non c’è figlia che non ricordi suo padre.
La terra germoglia e fiorisce ogni anno e tu non ci sei.
E spuntata la prima viola e gli oleandri son tutti in fiore,
son rossi e bianchi, profumano di vacanze.
Un alto muro, sovrasta la vita l’ età dell’ innocenza, sparita da un pò.
Eri una mano sicura, su passi incerti, salivo sul murettoe mi sentivo una regina.
I piedi vacillavano, non cadevo, ben sicura della mano tua,
il giardino della villa comunale, tappa sicura di ogni pomeriggio estivo.
colmio albero amico.
Allevi rose e labili campanule, facevan da cornice all’ odor della spensieratezza,
Carmela, Ausilia, Giorgio, Gugliotta,
compagni di gioco, e tu te ne stavi seduto a guardar noi giocare.
Eran occhi attenti, ad ogni minimo mio richiamo,
papà, papà, papà guarda, guarda,
poi il regalo gradito la coppetta del nonno, gustata col cucchiaino
e le mani sempre fredde.
Ed infin per non raccontarla tutta, noi due golosoni,
andavam a comprar i formaggini con i crackereran, sistemati a raggiera,
dentro una scatola rotonda, con carta gialla, con su un faccino di bimbosorridente.
Era la mia stessa espressione.
Di corsa veloci a casa, ci aspettava quella cena da Re,
tu papà… Spalmavi con cura quel cremoso formaggino,
lo richiudevi col cracker,
e poi lo premevi leggermente, ed ecco la grande magia, che aspettavo con ansia e trepitazione,
causa sgretolamento.
Il formaggino usciva dai buchini, come piccoli vermicelli,
come era bello guardare e guardarti
e che sapore buono era, che goduria al sol ricordo, starei una vita a raccontat di te.
Le rocce si frantumano e la sera s’ avvicina anche per me,
son passati gli anni quando camminavo con te, sul muretto,
ora lo guardo e ripensandoci, non era poi tanto alto sai papà, ero io piccola.
Resto attenta ai ricordi, non voglio e non posso dimenticarli,
son tutto il mio io vissuto,
il mio caro albero, ancora è li e lo accarezzo ogni volta,
e i miei compagni, rimango ancor a pensare con lo sguardo di bambina, e ti penso.
Vorrei ancor ritornar..."Grazie papà"