Nel velo della notte un assordante battito d’ ali rasentava le pieghe del vento, che trovava opposizione nel suo gelido gemito serale… un barbagianni intinto in variopinte piume s’ addentrava nella selva in cerca di qualche piccolo mammifero da catturare….il volo dell’ uccello si faceva sempre più concentrico e nervoso perché non avvistava traccia alcuna di preda…
La vegetazione, promiscua di alberi e nicchie di verde, nel suo movimentarsi, proponeva illusioni ottiche, dietro le quali, l’ animale annaspava, per intravedere topi o ranocchi da sgranocchiare ….ma la fortuna, in quel particolare frangente non era dalla sua ….
Improvvisamente l’ uccello ode uno scampanellio, seguito da un intenso bagliore di luce; intravede una donna bellissima, che gli fa cenno di avvicinarsi a lei…
Con un tentennante volo il barbagianni si avvicina alla creatura, quasi eterea, la quale inizia ad elogiare la bellezza del pennuto e con voce dolcissima e suadente lo convince a farsi accarezzare da lei... non appena le candide mani della donna sfiorano le mobili membra del volatile, lo stesso viene imprigionato in una sfera fangosa, che lo immobilizza quasi, perché le sue ali restino impigliate nella melma fluida dell’ involucro…
Nel frattempo la fata ha ripreso le sue vere sembianze, di perfido gnomo del bosco, che cattura begli esemplari di animali, per imbalsamarli e farne una personale mostra, nel suo pertugio malefico.
E’ uno dei piccoli barbagianni, non vedendo tornare il genitore nella tana, a spiccare un volo di perlustrazione, per rintracciare il padre che non rincasa…
L’ aura del pulcino è scura mentre vola, ma si illuminerà di luce, non appena sarà sulle tracce dell’ avo. E infatti, in prossimità d’ un cespuglio, nei pressi del rifugio dello gnomo, il piccolo produce intorno a sé, un alone fosforescente, che indica la presenza d’ una gran dose d’ amore, talmente forte che prima scalfirà la sfera di fango, poi la scioglierà del tutto, facendo librare in volo il barbagianni imprigionato, liberando gli animali imbalsamati e gettando in un baratro infinito lo gnomo perfido.