La mattina del 24 agosto partiamo dalla stazione di Rossio direzione Sintra. Carichiamo sulla Viva Viagem l’ abbonamento train& bus di € 15 che ci consentirà di prendere treni e bus. In meno di un’ ora arriviamo a destinazione. Nella cittadina ci sono molte attrazioni ma non avremo tempo di vederle tutte, decidiamo di visitarne almeno un paio. Dalla stazione facciamo una bella salita per arrivare alla cittadina di Sintra e già da lontano si può ammirare lo splendido Palacio Nacional.
L’ entrata non è ancora accessibile, quindi decidiamo di fare un bel giro nel centro storico prima di prendere il bus che ci porti al Palacio da Pena.
Torniamo alla fermata, insieme a noi c’è una fila lunghissima che aspetta l’ arrivo del bus. Riusciamo a salire faticosamente a bordo. La strada è strettissima, in salita e piena di curve, per fortuna che è a senso unico. A metà strada intravediamo le mura del Castelo dos Mouros, un maniero in rovina situato sul punto più alto del massiccio roccioso, tra le lussureggianti foreste della Serra de Sintra.
Arrivati a destinazione scendiamo dal bus e ci mettiamo in coda per acquistare il biglietto d’ entrata per il castello e il parco. Anche qui la salita è faticosa ma a un certo punto, tra i rami degli alberi spunta il magnifico castello con i suoi colori sgargianti.
Decorazioni arabesche, figure mostruose e motivi vegetali tra colori pastello accendono di splendore questo castello. E’ impressionante la sua bellezza, si ha la sensazione di essere finiti nel bel mezzo di una favola. E mentre nel cielo svettano le torri e le guglie orientaleggianti da "mille e una notte", attraverso gli atrii e i camminamenti, vari stili architettonici s’ inseguono e si confondono in un connubio di magica atmosfera. Facciamo una sosta al bar che si trova in bella panoramica per rifocillarci e godere del magnifico panorama che spazia fino al mare.
Tutto intorno al castello si estende per molti ettari un bellissimo parco. Sulla mappa che ci hanno consegnato alla biglietteria sono tracciati i vari sentieri da percorrere alla scoperta dei tanti tesori che questo luogo nasconde. Veniamo catapultati in una estesa foresta incantata con specie botaniche esotiche che si mescolano a piante nordiche. Arriviamo al lago, la vegetazione circostante si riflette in acqua come uno specchio delle meraviglie, sembra di essere entrati in un quadro d’ autore, tutto è così tranquillo e rilassante.
La visita ci ha letteralmente entusiasmato. Riprendiamo il bus che dopo mille curve in discesa ci riporta al centro di Sintra.
Facciamo un po’ di strada a piedi e arriviamo alla Quinta regaleira, una estesa tenuta con un enigmatico palazzo in stile manuelino mescolato da forme neo- gotiche e neo- rinascimentali. La particolarità di questo luogo è data dai richiami gotici, esoterici, mitologici e massonici.
Camminando lungo i sentieri del parco ci si perde tra torri, statue, laghi, fontane, grotte, gallerie. Una serie di tunnel sotterranei collegano i vari elementi. Si scende in profondità per riemergere all’ interno di una chiesa. Si sale in terrazza e ci si ritrova in giardino. Ma il punto più stupefacente, baricentro emblematico di tutto l’ eccentrico complesso è il "pozzo iniziatico" a cui, d’ altra parte, sembrano condurre tutti i percorsi. Una scala a chiocciola scende per nove piani, sembra di trovarsi in una torre al contrario. Si ha la sensazione di essere scivolati in un mondo alla rovescia. Questo è anche il luogo più carismatico di tutta la Quinta: un’ evidente metafora del cammino dell’ anima fra vita e morte.
Usciamo dalla tenuta soddisfatti di ciò che abbiamo visto. E’ stato come intraprendere un viaggio nel mondo delle favole. Ritorniamo nei pressi della stazione e prendiamo il pullman e dopo un percorso di circa 30 minuti scendiamo a Capo da Roca, un promontorio aspro e selvaggio che segna il punto più occidentale del continente europeo. Questo è un luogo unico al mondo.
Lo sguardo viene immediatamente catturato dai colori circostanti, il rosso e bianco del faro adagiato sul manto verde del prato, il marrone delle scogliere e l’ azzurro del mare che all’ orizzonte si confonde con il cielo. Rimaniamo ipnotizzati del paesaggio, un paesaggio incantato al quale non si può che rimanere a bocca aperta. Il vento è come una carezza tra i vestiti e la pelle, ci viene naturale spalancare le braccia e abbracciare l’ oceano nella sua immensità.
A ridosso della costa rocciosa spicca un grande monumento dove, oltre alle coordinate geografiche è incisa una frase del poeta Luí s Vaz de Camõ es, "Aqui... Onde a terra se acaba e o mar começ a", che in italiano si traduce "Qui... Dove la terra finisce e comincia il mare". Guardando il mare si ha proprio la sensazione che lo sguardo si perda nell’ infinità dell’ Oceano, come se al di là di questa costa la terra finisse. Da qui i grandi navigatori, spiando il mare, si chiedevano se oltre l’ orizzonte ci fosse altro o se il mondo finisse lì.
Riprendiamo il pullman e in meno di mezz’ ora arriviamo a Cascais. Non abbiamo molto tempo ma una breve visita a questa cittadina, un tempo borgo di pescatori, è obbligatoria. Facciamo una passeggiata per le vie pedonali dove il turismo è più concentrato fino ad arrivare sul lungomare.
Il tempo stringe dobbiamo raggiungere la stazione per prendere il treno che ci porterà a Lisbona. Il treno arriva puntualissimo, qui i mezzi pubblici e le ferrovie sono impeccabili, sempre in perfetto orario, mica come in Italia. E’ arrivata l’ ultima sera da vivere di questo meraviglioso viaggio in giro per l’ Europa, domani mattina dobbiamo ritornare a casa, ci sentiamo più ricchi di conoscenza e di bellezza, non per niente credo che girare il mondo sia la scuola migliore per imparare a vivere.
L’ aereo sorvola Lisbona, tra poco incontreremo il mare con la sua immensità e poi la terra, la nostra terra; di quello che abbiamo visto e vissuto in questo indimenticabile viaggio resterà indelebile il ricordo.