Laura guarda l’ orologio sul suo comodino: le quattro del mattino! Non riesce a dormire, e questo le succede ormai da tanto, troppo tempo... Non vuole andare da nessun medico, a farsi riempire di medicine, che poi la fanno sentire come uno zombi che vaga per casa. Ormai le ha provate tutte le terapie “ soft”: tisane, tecniche di rilassamento, yoga, ecc. ecc. ma con scarsi risultati, per non dire nulli.
Si alza di scatto, stanca di girarsi e rigirarsi in un letto che per lei pare abbia le spine. Si mette una tuta e scarpe da ginnastica, si lega i capelli in una coda di cavallo, ed esce di casa con l’ intenzione di stancarsi a correre per l’ enorme parco che c’è vicino a casa sua. E’ una vera fortuna avere quel bellissimo parco con sentieri adatti proprio per correre cosi’ a portata di mano, si dice mentre esce di casa.
Certamente a quell’ ora non c’è nessuno, ed è ancora semi buio. Mentre sta correndo incomincia a sentire un po’ di paura; una ragazza sola, che corre in un parco deserto ancora all’ alba, non è usuale e potrebbe incorrere in qualche spiacevole incontro, pensa, e si guarda intorno con apprensione.
Dopo dieci minuti di corsa vede un uomo che corre in direzione opposta, e quando arriva vicino a lei le sorride. E’ alto e snello, con capelli castani e occhi chiari, indossa anche lui una tuta e scarpe da ginnastica, il suo aspetto non procura in Laura nessuna paura, e continua tranquilla la sua corsa. Ma quello che non si aspetta è rivederlo da lì a pochi minuti correre al suo fianco, sempre sorridente, come se fosse la cosa più naturale del mondo. Subito le domanda come si chiama e lei per sicurezza le dice il primo nome che le viene in mente, ma lui continua il suo interrogatorio. Laura incomincia a sentirsi a disagio, non vorrebbe indispettirlo con una risposta poco amichevole perché ha paura di una sua reazione violenta, ma da un altro lato vorrebbe non essere lì in quel momento.
Come se intuisse i pensieri di Laura, lui si presenta, si chiama Edoardo, ed è un disegnatore di fumetti, un lavoro, dice, che gli da molte soddisfazioni, che gli piace e che lo diverte anche... Le dice pure che non vive vicino, ma che gli piace moltissimo quel parco e ci viene spesso a correre.
Insomma, per farla breve, da lì a poco sono diventati quasi amici, e dopo un’ ora e mezza di corsa, si salutano con l’ intenzione di rivedersi ancora. E’ simpatico Edoardo, e ripensando alle sue paure si da della stupida, ma non si sa mai che tipo d’ incontri si possono fare! Meglio così, ha conosciuto un bel ragazzo, gradevole e che lavora! Le viene in mente quel vecchio detto: “ Se son rose, fioriranno...” e se ne va a casa con il cuore leggero, canticchiando una canzone!
La mattina seguente, con una smania che sente addosso per la prima volta, si prepara di nuovo per andare a correre. Non vede l’ ora d’ incontrare Edoardo. Deve proprio ammettere che ha fatto colpo su di lei e, arrivando al parco inizia a correre con la speranza di rivederlo. Ma passano i minuti velocemente, senza che lui si faccia vivo. Dopo un’ ora di inutile attesa, Laura torna a casa sua, e questa volta con immensa tristezza. Va a correre pure la mattina seguente, e quelle successive, ma non lo vede più.
Passa quasi un mese da quella prima volta che lo conobbe, finchè un giorno sfogliando il giornale vede una sua foto! Il titolo sopra di essa diceva così: “ Il probabile stupratore della ragazza del parco”. Per poco non le viene un colpo! Stupratore! Ragazza del parco? Ma di quale ragazza del parco stanno parlando? Si sente mancare per quella assurda notizia, e pensa immediatamente che deve esserci stato un errore. Non è possibile, che quel ragazzo cosi solare e sorridente sia uno stupratore!
Va subito alla stazione dei Carabinieri con il giornale in mano. Vuole sapere i dettagli dell’ accaduto e là spiega in poche parole come ha conosciuto Edoardo e, la cosa più importante, che è innocente! Il Maresciallo dei Carabinieri la prega di andarsene a casa sua lasciando che siano loro a risolvere la questione! Domanda allora dove lo tengono rinchiuso e chiede il permesso per vederlo e parlargli.
Laura passa tutta la giornata pensando a quello che è accaduto senza darsi pace, non può essere vero, non ci può credere, assolutamente. Per fortuna le hanno concesso un colloquio con lui ed è impaziente aspettando quel momento.
L’ indomani all’ ora stabilita, si trova davanti al penitenziario. Quel posto le mette addosso un disagio enorme. Entra, e la fanno sedere davanti a un vetro da dove avrebbe potuto parlargli. Quando vede apparire Edoardo le si stringe il cuore, è pallido da far paura, ed ha due occhiaie scure sotto agli occhi che denunciano esattamente il suo stato interiore. Edoardo la vede e un leggero sorriso gli appare sul viso.
Laura, a voce bassissima, gli domanda cosa stà succedendo, non ha capito molto dal articolo che ha letto sul giornale, gli dice. Edoardo gli racconta che poco dopo che loro due si erano salutati, due carabinieri si avvicinarono a lui e gli dissero che era in stato di fermo, e gli misero le manette. Lui si ribellò, ma loro gli dissero che se avesse fatto resistenza, le cose per lui sarebbero peggiorate. Edoardo continuò dicendo che una ragazza era andata al commissariato in lacrime, affermando che un giovane che stava correndo al parco, l’ aveva violentata, e l’ aveva lasciata dietro a un cespuglio...
Laura è sconvolta, perché quella ragazza aveva accusato Edoardo? Lui nasconde la faccia tra le mani, e quasi piangendo le dice: sono innocente! Fai qualcosa per me, ti prego! Laura gli domanda se non ha un avvocato, e se nessun familiare si sia preoccupato per lui. Al che, lui risponde di no, non ha nessun avvocato e nemmeno familiari che lo possano aiutare. Laura sente una gran pena per quel ragazzo che ha conosciuto da pochissimo, ma che le ha già rubato il cuore, e decide di aiutarlo, non sa ancora come, ma qualcosa avrebbe fatto.
Per prima cosa chiede di parlare con il Comandante, che la fa passare e sedere davanti a lui. Lei gli spiega per filo e per segno come lei ed Edoardo si erano conosciuti quella mattina e che avevano corso insieme per quasi due ore, non può essere stato lui a stuprare quella ragazza
Il Comandante la guarda paternamente, e le sorride tranquillizzandola non poco. Gli spiega che il vero stupratore è stato preso, e che Edoardo sarà liberato immediatamente, se voleva poteva aspettarlo!
Laura l’ avrebbe baciato, se fosse stato possibile, e piena di gioia va ad aspettare Edoardo, che quando la vede la abbraccia alzandola dal suolo e girando in circolo ridendo di felicità! Fra poco tutto sarebbe rimasto solo un brutto ricordo da cancellare il più presto possibile.