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Fame d’amore sei

Amore

Pensieri.

Ferma davanti alla tomba di Giusi, guarda la sua foto, le appare, un sorriso smagliante, l’ approvazione per la decisione presa.
Piccole certezze che la facevano sentire leggera e in pace.
Laura inizia a parlare, intorno non c’ era nessuno e lo poteva fare senza essere fraintesa.
"Hai visto Giusi mi sono liberata della zavorra?
Un peso inutile.
Sarai contenta?
La tua immagine è più smagliante del solito.
Sono sola di nuovo.
I tuoi figli crescono bene e ormai riescono a camminare con le loro gambe.
L’ orizzonte si è aperto per loro e sicuramente troveranno la strada giusta.
Ed io qui aspetto di incontrare l’ amore o quello che ne rimane.
Piccoli pensieri che solo con te riesco a far emergere.
Tutti credono che sia felice, anzi sento ripetere spesso, beata a te che non hai problemi. Perché i problemi sono solo quelli di sbarcare il lunario, la casa e i figli?
Ognuno ha le sue problematiche, ma l’ egoismo umano vede solo quello che gli torna meglio.
Per non parlare degli uomini, non sanno neppure cosa vogliono. Pretendono, si esprimono confusamente e cercano solo l’ attenzione di qualche ora e poi scappano per tornare quando gli manca la compagnia, senza pensare a quello che seminano.
La sofferenza di una donna è sempre in secondo piano. E’ radicata nella mente dei maschi questa differente condizione. Carpire, rubare, regalare qualche attimo e poi la semplice risposta scontata: tu devi capire.
E chi capisce a noi, a me che sono fragile e limpida come una goccia di cristallo.
Ornamento raro per una mente che non osa vedere, ma solo guardare il luccichio. I lustrini durano poco e la luce per sempre.
Basta pensare e parlare. Voglio tornare a casa e abbandonarmi in qualche angolo per svuotarmi dal rammarico e dalla delusione.
Metabolizzare questo dolore che è anche un tormento, ma tenendo stretti i denti poi tutto passa e con il tuo aiuto, la tua presenza, la tua protezione, tutto questo è una certezza per potercela fare.
Ciao, cara Giusi, tu sei sempre dentro di me”.

Laura s’ incammina verso l’ uscita di quel luogo consacrato e si avvia verso casa.
Il suo passo è leggero. La strada è quasi deserta e il vento si diverte a carezzarle il viso. Anche la brezza ha un piccolo riguardo, è lì pronta ad asciugarle le lacrime. Laura non piange, difficilmente ha questo sfogo, lei che prende sempre tutto di petto e non si arrende mai.
Sola, ma con gli elementi della natura favorevoli, e allora non si è mai soli; la vita ti circonda anche in quel luogo, dove riposano le membra di amici e parenti. Il soffio del vento è amico. Riguardoso verso i più deboli, i puri d’ animo.
Rientrata in casa, la sua piccola e confortevole abitazione, ritrova i colori, amici di quelle mura; le pareti gialle e arancioni alleggeriscono il peso della giornata. I mobili laccati di rosso e nero sono un contrasto che mette di buon umore; piccoli ninnoli sopra di essi e la luce dei cristalli pura come il diamante. Lascia cadere il cardigan sopra una sedia, la sciarpa e il basco su un’ altra; si mette a sedere in terra sopra al tappeto di lana colorata, un acquisto di alcuni anni prima al mercato delle fiere.
Seduta con le gambe incrociate e la sua anima a nudo, il suo cuore era tremebondo e i pensieri sparsi come fogli di carta sul pavimento. Alcuni accartocciati e archiviati. Gli altri, quelli che riguardano la sua vita, bene in vista. Il lavoro era la sua fonte d’ ispirazione per un domani migliore. Allora come non dedicarsi anima e corpo per migliorare il mondo?
Ormai giunta a un’ età che un figlio suo non lo poteva più avere e il suo sguardo era così rivolto ai suoi alunni.
Preparare la lezione per indurre a pensare e ragionare con la propria mente; lei che aveva fatto sempre un buon lavoro ora lo voleva unico. La lezione del giorno seguente sarebbe stata sui quotidiani e il loro modo di porre le notizie.
La sua giornata scorreva tranquilla tra una riflessione e la necessità di prepararsi il pranzo. Mangiare si deve per forza, ogni giorno abbiamo bisogno della quantità giusta per vivere e la sopravvivenza spesso dimenticata, ma il cibo a volte è un’ utile fonte per abbandonarsi. Tutto si assapora e intorno si colora e il profumo varia ogni momento.
Laura però non aveva voglia e decide di uscire e si reca nel suo locale preferito e sotto casa.
Entra, si siede, il locale è semivuoto, le ordinazioni sono tutte per la sera, la grande festa femminile.
Lei festeggia la sua libertà con se stessa, nessuno è mai solo se sta bene dentro la sua mente. I pensieri vanno e vengono e, assaporando l’ essenza di ogni piccolo particolare, si scopre la felicità.
Pochi hanno capito questo e molti pretendono sempre più dagli altri che da se stessi.
L’ egoismo e la invidia: i sentimenti più diffusi.
Mille pensieri in quella testolina, ora senza basco. Lasciato solo in quella sedia insieme alla sciarpa e tolto il cardigan, si mostra nella sua figura di una splendida donna di cinquanta anni, fresca e rilassata.
Soprattutto libera dai quei grovigli che uomini senza tempo vogliono tessere in continuo. Fili di seta di un ragno molesto, un predatore sempre alla ricerca della mosca da mangiare, ma questa volta la mosca si è liberata prima ancora di aver tessuto quelle maglie.
Giorni modesti ma pieni e con l’ aiuto dei suoi ragazzi e i figli di Giusi, il futuro si presenta più radioso.
Il menu è semplice e scelto un piatto povero, una ribollita e un calice di vino rosso per degustarla; piccoli sapori radicati nel profondo di quando bambina i suoi genitori le preparavano quel piatto.
Bello rimanere sempre bambini; i profumi inalati in quegli anni poi si portano sempre dentro; riemergono quando si è fragili, ma non deboli.
La fragilità fa parte dell’ essere umano, la debolezza è il suo difetto.
Un debole si può manipolare, oppure, grazie al suo egoismo si può travestire sia da vittima sia da carnefice nello stesso tempo.
Maschere, molta gente indossa facce non proprie e anche lì in quella sala ognuno ha la sua.
Alzando gli occhi nota, un anziano seduto da solo che si gusta una tagliata al sangue, una leccornia che sazia la sete di vendetta. Da solo mangia dopo una vita vissuta ad arricchirsi e aver sfruttato una moglie schiava ed ora è come un pesce fuori d’ acqua, costretto ad andare in quella locanda a mangiare i suoi pasti. Laura conosceva la sua storia; è il suo vicino di casa, un egoista maschilista fuori dal comune. Mamme senza tempo hanno forgiato l’ idea che il maschio è il sovrano della casa e la moglie ha convalidato l’ idea. Ora solo, arrabbiato con il mondo e senza figli, non trova pace. Meticoloso fino all’ inverosimile, pauroso delle malattie e non avendo la continuità di una donna di servizio è costretto ad andare in quel locale, ma la sua rabbia è descritta in quel pezzo di carne al sangue.
Laura lo guardava con disgusto; la pena un sentimento troppo nobile. Si volta dall’ altra parte e nota un ragazzo con una tuta da meccanico, intento a mangiare e concentrato nel suo piatto: fagioli e bistecca di maiale, un pasto sano veloce e gratificante per un giovane che lavora pesantemente.
Più avanti l’ impiegato, sicuramente lontano di casa e l’ intervallo del pranzo troppo breve perché faccia ritorno.
Un pasto caldo per saziare la noia di un luogo burocratico e sicuramente una banca, dove frequentemente il lavoro si accosta al dramma di dover chiedere o dire a no a dei poveri diavoli senza tempo.
Arriva la sua pietanza e con la felicità di una bambina Laura consuma il cibo assaporando ogni cucchiaio di quel sapore antico di una ribollita e annaffiando il tutto con piccoli sorsi di vino.
Un rito che le riportava alla mente altre cene, pranzi, ma subito cancellati, ormai essi facevano parte di quei pensieri accartocciati.
L’ otto marzo un giorno particolare entrato nella storia per ricordare il passato e fare del futuro un faro di legalità; festeggiare serve poiché tutti possono intavolare la discussione sui problemi e sui maschi. Gli uomini così possono cambiare e soprattutto capire che non sono al centro del mondo ma ne fanno parte.
Laura uscita dal locale s’ incammina verso casa; la sua vita era quella, non dipendeva da nessuno e usciva con se stessa. La sera finisce andando a letto pensando al domani e a quello che aveva intenzione di fare e tutti i suoi pensieri sparsi elencandoli uno per uno per condividerli con la sua scolaresca. Cercando così di elaborare e costruire un pensiero diverso da quelli che essi sono abituati ad ascoltare, mille informazioni senza poi approfondire nulla.


Annamaria Gennaioli 01/07/2018 12:07 788

Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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