***Seduta davanti al computer, sto pensando ad un nuovo racconto, che sia interessante, che sia nuovo, originale, anche simpatico, si insomma, non le solite tragedie greche, ma qualcosa di divertente, perchè la gente è stufa di sentire storie tristi, la tv ci propina ogni giorno ogni sorta di catastrofi ambientali, malattie rare, incidenti stradali e morti.
No, basta! Qui ci vuole una storia allegra!!! Ma ahimè, non è facile per niente...
Potrei raccontare alcuni aneddoti della mia vita, realmente accaduti, per esempio di quanto io sia imbranata quando devo viaggiare da sola, non essendo abituata faccio delle cose assurde. Una volta in treno sono scesa dalla parte sbagliata, dove c’ era la ghiaia, per intenderci, che se fosse arrivato un treno in quel momento mi avrebbe ridotta come un francobollo; oppure, quella volta, dopo un viaggio con code di macchine infinita e un caldo infernale, sono arrivata all’ aeroporto, ma al momento del imbarco non avevo il passaporto!!! Mi sarei messa a piangere! Un’ altra volta ho dimenticato una valigia in albergo, e per riaverla ci sono volute tre ore d’ interrogatorio da parte dei carabinieri, visto che io già mi trovavo a 200 Km. di distanza....
Comunque, a pensarci bene, a chi interessano le mie dimenticanze e comportamenti imbranati? No, devo inventarmi qualcosa di veramente speciale... Ma adesso è tardi, ho sonno e la cosa migliore è che me ne vada a dormire, forse la notte mi porterà l’ ispirazione che mi serve per il mio racconto.
Chiudo il computer, metto a posto il caos di fogli e libri che ho intorno a me, spengo la luce e mi dirigo al piano di sopra, stavo salendo le scale quando sento chiaramente un rumore in cucina, come se fosse una posata che cade per terra... la mia mente si mette subito in moto e mi dico: cani e gatti non ne abbiamo, bambini piccoli non ci sono, mio nonno russa così forte che lo sento da qui, mia sorella dorme da due ore, perciò ci rimango solo io in questa casa enorme, in grado di scoprire chi c’è in cucina..." ***
Mi faccio coraggio, prendo in mano un pesante soprammobile, e mi avvicino piano piano attaccata al muro, tale e quale come ho visto fare in tv... e vedo un tipo vestito di nero con la testa coperta da una calza di nylon, che cerca di aprire un cassetto di una credenza antica, chiusa a chiave. Cosa può esserci di cosi importante per lui in quel cassetto? Io mi ricordavo che la nonna ci metteva delle vecchie lettere e documenti vari, tanti anni fa. Finalmente il tipo apre il cassetto e si mette a cercare con molta frenesia buttando per terra tutto quello che non gli interessava. Ma, proprio in quel preciso istante, mi esce uno starnuto di quelli che fanno tremare la casa! lui fa un salto verso la finestra aperta e poi salta fuori come se fosse un atleta delle olimpiadi! Inutile pensare di chiamare la polizia, quello era uscito come un siluro a una velocità incredibile...
Io mi avvicino al cassetto aperto, raccolgo tutti quei fogli per terra, li metto a posto, richiudo il cassetto, la finestra, e vado finalmente al piano di sopra per buttarmi sul letto, mi sento sfinita... Ma non riesco ad addormentarmi! Sono agitata, chi era quello? Cosa cercava?
L’ indomani raccontai l’ accaduto a mio nonno, che poveretto, data la sua avanzata età, mi guardò quasi senza capire, ma quando lo dissi a mia sorella, la vidi impallidire, e quasi balbettava mentre mi diceva che non immaginava cosa cercasse quel uomo. Io feci finta di crederle, ma non la persi d’ occhio, e così vidi che si diresse in cucina e aprì subito il cassetto, rovistando con la stessa frenesia dell’ uomo della notte prima, io le arrivai alle spalle e le domandai a bruciapelo cosa cercasse, lei mi guardò allora dritta negli occhi e mi disse che la nonna prima di morire le aveva lasciato un testamento dove le donava una scatola d’ argento piena di tutti i suoi gioielli di famiglia. Purtroppo lei non era riuscita a trovarla questa scatola, perché nel testamento c’ era anche disegnata una piccola mappa per trovarlo. Lei ne aveva parlato con il suo ragazzo perché l’ aiutasse, e sicuramente era stato proprio lui a cercare di impossessarsi della mappa e dei gioielli. A quel punto si mise a piangere, chiedendomi in ginocchio di perdonarla, per non averle mai detto niente di questo piccolo segreto, confessandomi che aveva avuto paura che io pretendessi la mia parte.
Io l’ aiutai ad alzarsi in piedi, e con calma le feci capire che si poteva tenere tutti i gioielli che voleva, ma una cosa si le chiedevo, di andare con lei immediatamente a denunciare quel tipo, e solo dopo saremmo andate in cerca della scatola d’ argento...
Così fu, e come nelle belle favole, tutto è bene quel che finisce bene... Io intanto, avevo una storia da raccontare, ricordate?
Cosa ne pensate di quella che avete appena letto?