Visitatori in 24 ore: 8500
746 persone sono online Autori online: 2Lettori online: 744Poesie pubblicate: 361’343Autori attivi: 7’477
Gli ultimi 5 iscritti: ac autore - Valeria Viva - GiuseppeGiannotti - Marta Paolantonio - Antonio Ivor Boatti
eBook italiani a € 0,99: ebook pubblicati con la massima cura e messi in vendita con il prezzo minore possibile per renderli accessibile a tutti.
I Ching: consulta gratuitamente il millenario oracolo cinese.
Confessioni: trovare amicizia e amore, annunci e lettere.
Farmaci generici Guida contro le truffe sui farmaci generici.
Xenical per dimagrire in modo sicuro ed efficace.
Glossario informatico: sigle, acronimi e termini informatici, spiegati in modo semplice ma completo, per comprendere libri, manuali, libretti di istruzioni, riviste e recensioni.
Guida eBook: Guida agli eBook ed agli eBook reader. Caratteristiche tecniche, schede ed analisi |
|
La mattina era cominciata cosi, come tante altre. Senza sussulti o sogni da ricatturare. Era una mattina come tante, solitamente c’era già gente che s’affrettava sulle scale, che scendeva. Si sentivano le urla delle madri che richiamavano i loro figli, il mercato vicino già indaffarato, l’andirivieni dei fattorini che frettolosamente si mescolavano alla folla. Un’aria leggera si sentiva appena aperta la finestra, che svelta si mescolava all’aroma del caffè appena salito nella caffettiera. Una cucina piccola e stretta, si illuminava del sole che prepotente si inoltrava dai tetti sulle mie guance, ancora un po arrossate. Due cucchiaini di zucchero e il lento rigirare del caffè nella tazzina, mentre lo sguardo scrutava la gente sulla strada. Qualsiasi novità avrebbe dovuto aspettare oggi, doveva mettersi in fila con i soliti pensieri. Poi due sorsi e anche il caffè ha fatto la sua storia, come tutte le mattine. Ci pensavo, a questo vuoto che non passa, che non si placa mai. Ogni tanto invidiavo le persone, quelle senza nome che si dileguano in altre strade, anch’esse senza un nome. Le invidiavo immaginando la loro fretta, e pensavo che ci dev’essere un buon motivo per avere cosi tanta fretta.. invidiavo quello che non sapevo, che non potevo mai sapere. La radio, posta sul lato del piccolo tavolino, un po troppo stile retrospettivo per dire che funzionava ancora, era accesa. Aveva una lampadina rossa che lampeggiava, ogni volta che si perdeva la frequenza. Invidiavo anche lei, desiderando ardentemente qualcosa cosi anch’io. Un qualcosa che mi avvertisse, mi desse un colpo quando smarrivo il senso, o che ne so.. la direzione delle cose. Ma non era cosi. E la cosa mi faceva non poco soffrire. Mi girai di scatto e mi diressi verso il guardaroba. Indossai la mia giacca di pelle e senza voltarmi uscii fuori nelle scale. Erano già le dieci e si sentiva già il profumo nell’aria della salsa di pomodoro e di qualche fritto. La vita era iniziata senza di me, qui nel condominio. Nessuno mi notò, quando mi sedetti a pensare sul pianerottolo. Mi sembrava logico fermarmi. Qualcosa mi ricordò casa mia, mia madre e la sua potente voce che mi chiamava. Sentii una morsa al cuore e mi alzai in fretta. Forse quella maledetta lampadina rossa ce l’avevo eccome.. forse la negavo anche a me stesso.. forse era solo l’aria di casa che tornava a riprendersi il suo peso.. la sua solitudine.. non so cosa sia stato.. non lo saprò mai.. forse. |
|
|
|
Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
|
I fatti ed i personaggi narrati in questa opera sono frutto di fantasia e non hanno alcuna relazione con persone o fatti reali.
|
Puoi scrivere un commento a questo racconto solamente se sei un utente registrato.
Se vuoi pubblicare racconti o commentarli, registrati.
Se sei già registrato, entra nel sito.
|
|
sono passata ho letto con piacere il tuo raccon (Stefana Pieretti)
|
|
|
|
|