Barlumi di coscienza all’improvviso…
“Dove mi trovo…?..!..?”
La mente arranca sulle pareti scivolose di una memoria ancora troppo labile, inaffidabile.
Le onde solleticano la battigia e i miei piedi.
“Bene. Non sono ancora morta”.
Il sole, allo Zenit, impedisce la schiusa del mio sguardo ricognitore.
Faccio appello all’olfatto cui affido tutte le mie possibili percezioni:
il salmastro si mescola ad intense folate di vento intriso di note selvagge, speziate e fruttate a un tempo, con un sinistro retrogusto di”decomposto” che tenta di allertare i miei sensi.
Ma l’odore del mare domina.
Su tutto.
Assale il mio cervello dalle narici, imponendomi ancora un po’ di sapore incosciente.
La consapevolezza del presente è un concetto per ora troppo ardito e mi ritrovo a “galleggiare” nelle intercapedini tra coscienza e incoscienza.
A tratti, ondate furiose di immagini si infrangono con ingiustificata violenza, sugli spigoli della mia mente cristallizzata.
Mi aggredisce una pioggia impazzita di frammenti di memorie visive e sonore, forse ricordi.
Occhi, bocche, membra impazzite in movimenti convulsi; voci rese innaturali dal terrore incombente.
Per me, la morte ha il suono del silenzio assoluto, concentrato sulla vita a tutti i costi.
Acqua. Fuoco.
E ancora fuoco.
E acqua.
E buio.
L’angolo buio della mente, quello recondito della sopravvivenza, in cui esisti solo come accenno di idea primordiale.
Mi rinchiudo lì e aspetto.
L’attesa e la sopravvivenza sono la mia specialità.
Il mio corpo seminudo si risveglia.
Si riaccende nella morbidezza calda e seduttiva della rena grezza.
Mi rassicura il suo abbraccio.
Il sole cerca di eccitare i miei sensi.
“Ottima scelta come tentativo di rianimazione!”; sorrido mentalmente.
Ci riesce.
Me li godo.
L’adrenalina pervade, adesso, ogni singola cellula del mio essere.
Faccio i conti col presente. Qui. Ora.
Il mare ha già ingoiato tutto ma ha deciso di sputare me.
Forse mi sputerà anche questa terra sconosciuta.
No.
Le rimarrò incastrata come un osso nella gola.
Un ago nella vena.
Una cannula per clistere.