“ Vivere con lentezza” è una rivoluzione silenziosa, tra le pieghe di una vita a volte complicata, per trovare il tempo di assaporare quel po' di gioia di vivere che certamente esiste.
Pur conoscendo perfettamente lo slogan, non ci avevo pensato realmente con attenzione fino a stamane, quando ho cominciato a prepararmi la prima colazione, semplicissima, come sempre.
“ Ogni tanto bisognerebbe davvero rallentare, vivere con lentezza anche i momenti apparentemente più insignificanti della nostra giornata come, appunto, la colazione” mi sono detta, mentre disponevo con cura la tovaglietta da tè sul tavolo accanto al caminetto, in cucina.
La vita è così avara di tranquillità! Ogni azione, per acquistare la sua valenza di modernità, deve essere accompagnata da almeno altre due o tre azioni contemporanee. E non mi riferisco soltanto alle azioni importanti della giornata, riguardanti il lavoro, la famiglia, la cura della casa e dei figli, l’ assistenza all’ anziano che magari vive con noi, la spesa giornaliera e via di questo passo. Anche quelle che potrebbero sembrare ovvie, scontate per il loro carattere di necessità, come mangiare qualcosa in fretta per darsi quel minimo di energia necessaria ad affrontare le fatiche della giornata.
Riflettiamoci su un solo momento: mentre si beve il primo caffè, ad esempio, si approfitta per aprire l’ iPhone e dare un’ occhiata alle notizie su facebook (quasi sempre costellato di post sciocchi, come i “Buongiorno” pieni zeppi di emoticon, che dovrebbero garantirci l’ amicizia virtuale di centinaia di sconosciuti) o per accertarci che l’ultima foto postata su Instagram abbia ricevuto un elevato numero di like dai nostri (sempre per lo più virtuali) followers.
C’è anche chi ne approfitta (cosa di gran lunga più apprezzabile) per leggere un quotidiano, solo i titoli, però, perché di tempo non ce n’è. I fumatori ne fanno addirittura tre di azioni in contemporanea: bere il caffè, leggere il quotidiano (i titoli!) o scorrere l’ home page del cellulare e, tra un sorso e l’ altro del caffè che si raffredda puntualmente, accendersi la prima sigaretta del giorno.
E' così bello e rilassante, invece, concentrarsi sulla tazza del tè caldo, profumato di miele, con quel goccino di latte che lo schiarisce appena, dandogli un bel colore crema, delicato, saporito.
E poi prendere la fetta biscottata, magari al malto d’orzo, e stendervi con lenti gesti misurati un velo di buona marmellata. Che bel colore, che buon odore di prugne! Già lo sento sulla lingua quel sapore inconfondibile della confettura fatta in casa, secondo le semplici, infallibili regole di mia nonna e poi di mia madre e oggi mie!
Il cuore inorgoglisce al pensiero di aver creato una simile meraviglia. Questa semplice azione è bella, bella come può esserlo una poesia ben riuscita, una di quelle che ti sgorgano spontanee dal petto, piena di amore e di calore, ben scritta, perché sentita nel profondo e venuta bene sulla pagina grazie alla sua genuinità. Proprio come la marmellata che sto gustando.
E chiudo gli occhi, mentre l’assaporo, lentamente, senza fretta.
Finita la prima fetta, mentre il tè scende di livello nella tazza, un po’ intiepidito, ma sempre squisito, preparo la seconda, con la stessa cura minuziosa, e la inzuppo in quella delizia color crema, la assaporo dolcemente, appassionatamente, con amore e devozione, come se stessi baciando il più bello dei principi azzurri e stessi, a mia volta, ricevendo la dolce, morbida carezza delle sue labbra sulle mie. Ancora un po', ancora un po', che io possa gustare fino in fondo questo momento di pura felicità, questa sorta di bacio rubato alla fretta del vivere quotidiano.
Ecco! Questo significa vivere con lentezza o, almeno, “ anche questo”.
D’ora innanzi farò lentamente tante, ma davvero tante altre cose nel corso della mia giornata. Anzi, lo farò in ogni occasione, per il resto della mia vita.
Lo prometto!