Aveva 6 anni la piccola Viola e si preparava per andare a scuolaquando la sua mamma le svelò il segreto della sua nascita dicendole che suo padre era un donatore.
Viola ero confusa, ma sicuramente ha subito dato un nomea quello strano senso di estraneità che da sempre percepiva nei confronti del padre.
La bambina aveva una sorella più grande di due anni, Rosa, ma lei era stata adottata, e non era nata dallo sperma di un padre donatore come Viola.
I suoi genitori si stavano separando e così la mamma aveva deciso di svelare alle bambine le loro nascite biologiche.
Dopo la separazione dal papà, che Viola aveva sempre creduto suo padre, la mamma si unì con un nuovo compagno da cui nacque il fratellino Tiziano.
Ora erano tre figli nati da situazioni biologiche diverse: Rosa, la sorella grande adottata, Viola, figlia di un donatore e il terzo un bimbo naturale avuto dalla relazione fra la mamma e il suo nuovo compagno.
Che strana la vita!
Cosa ancor più strana era che Viola non ero amata dal nuovo compagno della mamma, lui non desiderava volerle bene perchè era figlia di un donatore.
Amava molto suo figlio e anche la sorella grande adottata, mentre Viola in quanto figlia di donatore era esclusa da quel rapporto d'amore.
La bimba era triste in quanto non le piaceva essere esclusa dalla famiglia, anche se dei figli era la più vivace e bella veniva chiamata con suo sommo dispiacere figlia di un donatore ed ha visto visto
l'unico padre che conosceva chiedere, dopo il divorzio, la paternità di Rosa, sua sorella maggiore e non la sua.
Il padre sentiva più figlia Rosa, la figlia adottata, rispetto a Viola, figlia di un donatore.
Nonostante gli occhi, a tratti velati di lacrime, Viola racconta sempre la sua storia con distacco, come se quello che dice le appartenesse fino ad un certo punto, come se per mettersi al riparo da uno smarrimento ancora maggiore si fosse rifugiata nelle sue poche certezze.