Quando la Rosa Bella aprì gli occhi alla luce del mattino, fu molto contenta di essere sbocciata.“ Buongiorno!” le disse un petulante Garofano Rosso. “ Sei la Rosa Bella?”“ Sì, ma non mi basta. Voglio essere la rosa più bella del mondo.”
Il Garofano la guardò stupefatto.“ Accipicchia!” esclamò “ Accipicchia!” e non seppe aggiungere altro.
Uno Gnomo, che si era svegliato di ottimo umore perchè aveva dormito sotto una pianta di papavero, che gli aveva conciliato il sonno, finì di pettinarsi la barba, poi disse: “ E’ facile. E’ una cosa facilissima”.
Subito la rosa diventò tutta d’ oro, petali, foglie, tutto, e si ritrovò fra le mani dello gnomo, perchè soltanto gli gnomi possono avere delle rose d’ oro.
“ E’ una rosa bellissima” disse lo gnomo contemplandola “ Un vero capolavoro, ma io, oltre a essere gnomo sono anche poeta e preferisco le rose dai petali di velluto”.
“ Gnomo!” chiamò la Rosa Bella, e lo gnomo arrivò subito subito, a cavalcioni della sua pipa.
“ Che c’è?”“ Credevo che la rosa d’ oro fosse la rosa più bella del mondo, invece non è vero.
Voglio essere una rosa di velluto”.
Lo gnomo la toccò con la cannuccia della sua pipa e subito la Rosa d’ oro divenne di velluto e si trovò appuntata sul collo di pelliccia di una signora.
“ Bellissima questa rosa di velluto!” disse un signore toccandola con un dito.
“ Sì” rispose la signora “ ma, come tutte le rose di velluto, non ha odore. Il più umile fiorellino di campo odora più di questa rosa artificiale, che perciò non ha alcun valore, disse la signora”
“ Gnomo!” gridò la rosa di velluto.“ Che cosa succede?” chiese questi, accorrendo.
“ Mi hanno chiamato rosa artificiale e hanno detto che non ho nessun valore. Che cos’è che ha più valore di tutto, per gli uomini?”
“ Lasciami pensare cinque minuti” disse lo gnomo e si mise a pensare con la testa tra le mani, poi guardò l’ orologio e disse: “ Ecco fatto. Più valore di tutto, per gli uomini, ce l’ ha il diamante.”.
“ Bene!” esclamò la Rosa “ Fammi diventare una rosa di diamanti”.
Lo gnomo l'accontentò e la Rosa sfolgorò sprazzi di luce dalle gemme di cui era composta.
Un uomo la guardava attentamente con la lente nell’ occhio poi mormorò: “ Perfetta…” ora hai un valore inestimabile.
” Poi la mise in un astuccio di raso e la ripose nella cassaforte.
La Rosa si trovò al buio.“ Dove sono?” gridò.
Le rispose un tintinnio che sembrò una risata beffarda.
“ Sei nella cassaforte di un avaro” disse la voce sottile.“ Chi ha parlato?”
“ Siamo delle monete d’ oro, condannate, come te, a un brutto destino: non vedere mai il sole”.
“ Gnomo! ”, gridò la Rosa, “ Vieni subito d’ urgenza!”.“ Eccomi!” disse lo gnomo, che poteva entrare anche nelle casseforti. “ Com’è, non sei contenta?”“ Nient’ affatto!” disse la Rosa “ Voglio ritornare dov’ ero quando sono nata”.
Subito lo gnomo la trasformò nella bella Rosa del suo giardino, che tornò ad essere la Rosa stupenda di quando era sbocciata.